Il nuovo presidente dell’Istat sarà scelto attraverso un bando pubblico come il predecessore Giorgio Alleva, il cui mandato è scaduto a metà luglio. A ufficializzarlo, smentendo le indiscrezioni dei giorni scorsi sulla probabile scelta del demografo Gian Carlo Blangiardo – ritenuto vicino alla Lega – senza passare per la raccolta di candidature, è stato il ministero della pubblica amministrazione guidato da Giulia Bongiorno. Palazzo Vidoni ha infatti pubblicato l’avviso per la “presentazione delle manifestazioni di interesse per la designazione del Presidente dell’Istituto nazionale di statistica”.

“Il termine per la presentazione della manifestazione di interesse, da effettuare compilando il modulo online, scade alle ore 23.59 del 16 agosto”, si legge. L’avviso ricorda che il presidente è “scelto tra i professori ordinari in materie statistiche, economiche ed affini, con esperienza internazionale”. Il Sole 24 Ore il 24 luglio aveva scritto che il governo Conte non avrebbe applicato i protocolli europei adottati nel 2014 per arrivare alla nomina di Alleva bensì avrebbe seguito il precorso tracciato dal decreto legislativo 322 del 1989 che prevede cinque tappe la prima delle quali è l’indicazione di un nome da parte del consiglio dei ministri, seguita dal vaglio delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, dalla deliberazione vera e propria in cdm e dal successivo varo del decreto da parte del capo dello Stato. Sergio Mattarella giovedì durante la cerimonia del ventaglio ha ammonito sulla “necessaria imparzialità delle pubbliche amministrazioni”

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