“Decreto sul lavoro? Di Maio l’ha chiamato ‘di dignità’, io lo chiamerei ‘di smantellamento’, nel senso che smantella quello che c’è nel Paese”. Sono le parole pronunciate a In Onda (La7) dall’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che omaggia il suo successore e amico, Giovanni Tria, con i suoi auguri di buon lavoro. E contesta duramente il decreto di dignità: “Il Jobs Act, intanto, è stato introdotto in un periodo nel quale l’occupazione è cresciuta di più di un milione di persone, molte delle quali assunte a tempo indeterminato proprio grazie al Jobs Act. Di Maio dice che il tasso di disoccupazione è rimasto lo stesso e sono raddoppiati i contratti a tempo determinato? Il fatto che il tasso di disoccupazione sia rimasto invariato non significa affatto che non sia aumentata l’occupazione. Come sanno tutti” – continua – “quando l’economia cresce, c’è una maggiore partecipazione nel mercato del lavoro, quindi paradossalmente ci sono più posti di lavoro attivi e c’è un tasso di disoccupazione più elevato, perché più persone vogliono lavorare. Quindi, quello che dice Di Maio è assolutamente fuori luogo”. E aggiunge: “Di Maio ha affermato che vuole incentivare i contratti a tempo indeterminato. Fantastico. E allora faccia un decreto che dica che ci sono incentivi per il lavoro a tempo indeterminato e non che inizi invece col dire: ‘Vi vietiamo i contratti a tempo determinato’. La norma contro le delocalizzazioni? Non c’è nulla di nuovo, il fatto di dover restituire gli aiuti di Stato già c’era nelle altre norme. Il ‘decreto smantellamento’ propone solo di estendere il tempo entro il quale vanno restituiti i soldi. Anche qui c’è una logica punitiva, quella di impedire qualcosa e non una logica tesa ad attrarre investimenti”. Padoan si pronuncia anche sulle parole del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, riguardo all’“Air Force Renzi”, l’Airbus A340-500 a cui la presidenza del Consiglio ha deciso di rinunciare, annullando il contratto di leasing: “Un Paese avanzato e membro del G7, come l’Italia, che vuole fare politica industriale ed evitare delocalizzazioni, non si deve scandalizzare quando si ammette il fatto che ci sono viaggi delle imprese in altri Paesi. Mi fa ridere questa cosa. E’ demagogia. Evidentemente Di Maio non aveva argomenti per riempire le news, se non quello di farsi una gita a Fiumicino“. Commento critico anche sulle nomine Rai e in particolare su quella di Marcello Foa, indicato alla presidenza della Rai: ” Non entro nel merito dei nomi, ma, se a capo dell’azienda della televisione di Stato c’è una persona che ha usato espressioni non proprio rispettose nei confronti del presidente della Repubblica, ho qualche perplessità“.