Fassar Marcel Ndiaye, senegalese, ha saputo farsi voler bene da tutta la comunità. Impegnato nel volontariato, assiste gli anziani e dà una mano in parrocchia. Per domani in suo onore il paese ha organizzato una grande festa
Non dovrà più essere rimpatriato Fassar Marcel Ndiaye, il giovane senegalese per il quale il paese di Castelbelforte, nel Mantovano, si è mobilitato con una petizione: “Marcel uno di noi”. Le 500 firme raccolte a suo favore, la disponibilità del parroco a offrirgli un alloggio e il parere favorevole del sindaco leghista, Massimiliano Gazzani, hanno fatto sì che la Prefettura revocasse l’ordine di rimpatrio. E così lunedì Marcel potrà presentare la documentazione necessaria per ottenere un nuovo permesso di soggiorno. Il giovane è a Castelbelforte da quattro anni e ha saputo farsi voler bene da tutta la comunità. Impegnato nel volontariato, assiste gli anziani e dà una mano in parrocchia. Per domani in suo onore il paese ha organizzato una grande festa.
“Lunedì depositeremo ufficialmente in questura la domanda per il rilascio del permesso di soggiorno e Marcel potrà rimanere in Italia almeno per un altro anno e mezzo mentre l’iter andrà avanti – ha spiegato l’avvocato Nunzia Zeida Vitale a La Repubblica –. Nel frattempo, dopo 60 giorni dal ricevimento della domanda da parte della questura, lui potrà essere regolarmente assunto. Siamo tutti molto soddisfatti”. Marcel, arrivato a Castelbelforte nel 2013, ha partecipato ai momenti più importanti della vita della comunità e ora potrà cominciare una nuova vita nella città che ha dato prova di un invidiabile esempio di accoglienza.