A darne conto è l'associazione Usa ProPublica, che afferma di avere acquisito anche prove di maltrattamenti e bambini scomparsi in 70 dei circa 100 centri gestiti da un’agenzia del governo Usa
Almeno 125 denunce per abusi sessuali sui bambini nei centri di raccolta dei migranti negli Stati Uniti a partire dal 2014. A darne conto è l’associazione Usa ProPublica, che cita dati forniti dalla polizia. L’organizzazione no profit afferma di avere acquisito anche prove documentali di maltrattamenti e bambini scomparsi in 70 dei circa 100 centri per migranti gestiti dall’Ufficio per i rifugiati, agenzia governativa che dipende dal dipartimento della Sanità.
Appellandosi al Freedom of Information Act, ProPublica ha ottenuto documenti che si riferiscono anche agli anni dell’amministrazione Obama, dal 2014.
Questi centri sono al centro dell’attenzione della stampa americana da quando, nei mesi scorsi, hanno iniziato a riempirsi non solo di minori effettivamente arrivati soli al confine, ma anche di bambini, persino neonati, che sono stati tolti ai genitori dalla polizia di confine in applicazione della politica di ‘tolleranza zero‘ varata dall’amministrazione Trump che prevede l’arresto di chiunque tenti di entrare negli Stati Uniti senza documenti.