Il settimanale ha pubblicato foto dell'attrice impegnata sul set di uno spot con titolo "il pancione dell'estate" e l'attrice ha risposto duramente sul suo profilo Instagram. La replica di Mayer: "Dipiù non ha bisogno di ingrandire le pancette, non ha mai alterato le caratteristiche fisiche dei personaggi e quindi nemmeno in questo caso lo ha fatto. Le foto della signora Laura Chiatti sono proprio reali"
Continua la “battaglia” tra Laura Chiatti e il settimanale DiPiù. Tutto è cominciato con il numero in edicola lo scorso 20 luglio nel quale si trovava un servizio fotografico che immortalava la bella attrice impegnata sul set di uno spot. Il titolo parlava di “pancione dell’estate” e si faceva riferimento a una probabile gravidanza. L’attrice aveva subito risposto con un post sul suo profilo Instagram: “Ma il direttore di di più cos’ha contro di me???????????perché montare una foto simile? Ogni volta che pubblica cose su di me sono cattive, e questo sti cazzi, ma addirittura montare una pancia finta simile ?. Stavo girando uno spot , non credo l’avrei potuto girare con quella pancia ????non ho parole…. si dia pace signor pinco pallo e la smetta di denigrarmi continuamente. Le persone mi vedono, mi conoscono, ed è abbastanza evidente che io non sia così”.
A quel punto il settimanale diretto da Sandro Mayer ha pubblicato il post dell’attrice scrivendo che “Dipiù non ha bisogno di ingrandire le pancette, non ha mai alterato le caratteristiche fisiche dei personaggi e quindi nemmeno in questo caso lo ha fatto. Le foto della signora Laura Chiatti sono proprio reali e abbiamo deciso di ripubblicarle ingrandite affinché ogni esperto, magari in tribunale, possa valutare le immagini e dichiarare che non c’è fotomontaggio”.
Ed ecco che a stretto giro sono arrivati altri due post dell’attrice, il secondo molto lungo e dettagliato: “Signore col parrucchino, lei continua a dire che le foto sono reali, io sorrido e mi posto… non amo denunce, o comunicati stampa… ma amo far vedere le cose per quelle che sono. Lei mi ha chiamato divetta e sostiene che io abbia bisogno di farmi pubblicità… Questo mi fa sorridere, perché ricordi che è lei che mi mette nel suo giornale di m…. , non io che la chiamo per rilasciare interviste. Vada a vedere il mio curriculum , perché a differenza di tante divette , non posto i miei lavori per farmi pubblicità, ma le assicuro che se si va a documentare si renderà conto che i miei lavori hanno molto più valore di tutte le stronzate che lei pubblica, usando davvero persone che hanno bisogno di farsi pubblicità, perché gli artisti seri non se la calcolano neanche. In tutto questo a me interessa molto di più che lei si renda conto che anche se la pancia fosse stata vera lei non ha mandato un bel messaggio… Scusi ma allora tutte le donne non in perfetta forma fisica , dovrebbero sentirsi delle merde? Lei ha una grande responsabilità a livello di comunicazione, e quello non era un bel messaggio, ma non perché l’opinione pubblica possa pensare che io abbia la pancia, fossero questi i mali del mondo ma perché ci sono ragazzine che si ammalano di una malattia chiamata “ anoressia “ proprio perché persone come lei, impongono prototipi di perfezione praticamente irraggiungibili, mortificando invece chi può avere meravigliosi difetti, che raccontano storie di vita, a volte belle come i parti e purtroppo a volte anche brutte come malattie. Si vergogni, e si occupi ogni tanto di problemi seri, che il nostro paese ne è pieno”.