“Nel decreto dignità non c’è stato nessuno spiraglio per gli interessi delle lobby, ma porte aperte agli interessi dei cittadini, ringrazio i parlamentari per aver tenuto duro e tenuto fede a contratto di governo”. A rivendicarlo alla Camera, intervenendo nella discussione sul decreto Dignità, è stato il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. Per poi aggiungere: “Non c’è interesse di partito, non c’è un favore a nessun imprenditore, a nessun banchiere, a nessun amico, a nessun parente, né ci sono commi nascosti che celano qualche vergogna”. E ancora: “Non è nato da pressioni di Bce, Fmi, Ue o Paesi stranieri”.
“Quando questo decreto sarà definitivamente approvato, potremo dire che è il popolo che ricomincia a esercitare la sua sovranità come stabilisce la Costituzione. Sovranità è una bella parola. Oggi posiamo la prima pietra di una nuova Italia che mette al centro il cittadino e i suoi diritti. E questo è solo l’inizio”, ha concluso il ministro.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione