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Salento, il sindaco di Racale a Salvini: “Non mando i vigili a fare le multe agli ambulanti. Altro di più giusto da fare”

Con un lungo post su Facebook che ha ottenuto migliaia di like e condivisioni, Donato Metallo (Pd) spiega che i vigili "sono lì a prevenire i reati ambientali, a fornire aiuto a cittadini e turisti, a mandare via i parcheggiatori abusivi (quasi sempre italiani ed affiliati alla malavita... però quelli per voi signor Ministro non sono un problema)". Poi aggiunge: "No alla guerra tra poveri"
Salento, il sindaco di Racale a Salvini: “Non mando i vigili a fare le multe agli ambulanti. Altro di più giusto da fare”
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“Ministro Salvini, le scrive un Sindaco di un piccolo paese del Salento. Le scrivo per dirle che io i miei vigili non li manderò a pattugliare le spiagge ed a sanzionare i venditori ambulanti, i “vu cumpra’” come li chiama qualche suo Senatore. Non li manderò perché i miei vigili hanno altro da fare, più importante, più giusto”. Donato Metallo, sindaco Pd di Racale, nel Leccese, dice no al Piano spiagge sicure voluto dal ministero dell’Interno.

Con un lungo post su Facebook che ha ottenuto migliaia di like, commenti e condivisioni, Metallo spiega che i vigili “sono lì a prevenire i reati ambientali, grandi e piccoli, sono lì a fornire aiuto a cittadini e turisti, sono lì a mandare via i parcheggiatori abusivi (quasi sempre italiani ed affiliati alla malavita… però quelli per voi signor Ministro non sono un problema), sono lì a evitare incidenti, a salvare vite umane” e a “spiegare l’importanza di un casco” o “a accompagnare un ragazzo sano e salvo dai genitori che forse saranno svegliati di notte ma che capiranno ed apprezzeranno”.

Nella lettera, il sindaco di Racale, che ha tra le sue marine alcune delle più belle e frequentate località turistiche del Salento, aggiunge: “I miei vigili molto spesso sono ragazzi che lavorano solo per 18/24 ore alla settimana, sono quelli che tra mille difficoltà portano avanti famiglie ed hanno figli piccoli da crescere, sono uomini e donne che fanno sacrifici e capiscono il concetto di bisogno e difficoltà, non li manderò signor ministro a fare la guerra ai poveri“. Una battaglia, spiega, che “non ci appartiene” perché “abbiamo sempre diviso il tozzo di pane e versato il vino, messo una sedia di più a tavola”.

La legalità, prosegue, “non la preserviamo non facendo vendere un accendino o una collanina, o cocco e mandorle” ma “la rispettiamo ogni giorno noi sindaci in tanti e difficili modi, mettendoci contro la malavita e facendoci bruciare la macchina, denunciando le tangenti ed i grandi evasori, spiegando casa per casa come si fa la differenziata, portando i bambini alle giornate ecologiche, costruendo parco giochi inclusivi e nuove biblioteche, creando scuole di teatro comunali, garantendo scuole sicure“. Poi un’altra stoccata, legata alla proposta del Carroccio del crocifisso in tutti i luoghi pubblici: “E Gesù sorride di più, signor Ministro, quando vede ciò, sorride di più di quando viene appeso in ogni classe”.

“Signor Ministro – conclude Metallo – la legalità si garantisce restituendo i soldi rubati, mandando a casa i condannati e chi le scrive, Signor Ministro, è un garantista ma non a fasi alterne. Con il rispetto che devo a lei, ma ancor di più con il rispetto che devo alle mie idee ed ai valori della mia Italia”.

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