La sentenza è arrivata dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria che ha dato ragione alla denuncia portata avanti dalla compagnia low cost francese Iliad (insieme a Fastweb) contro lo spot con protagonista la cantante italiana
Francia contro Inghilterra. Quella che con i suoi cent’anni è stata una delle guerre più lunghe della storia e che poteva essere la finale dei Mondiali di Russia 2018, oggi è la nuova polarità nel mondo della telefonia mobile. La sfida tra Iliad e Vodafone si è arricchita di un nuovo capitolo con la sospensione dell’ultimo spot della multinazionale inglese tacciato come “ingannevole”.
La sentenza è arrivata dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria che ha dato ragione alla denuncia portata avanti dalla compagnia low cost francese Iliad (insieme a Fastweb) contro lo spot con protagonista la cantante italiana Baby K. Sotto accusa la scarsa informazione con cui Vodafone avrebbe “ingannato” i suoi clienti. “Nasce Vodafone Unlimited, Giga Illimitati sulla app che ami di più: social unilimited, chat unlimited, mappe unlimited, musica unlimited. Un’estate senza limiti sulle rete senza limiti” recitava lo slogan nello spot, sulle note del tormentone «Da zero a cento». Nella pubblicità però, già passata sia sui canali tv che sul web, non venivano comunicati al consumatore i costi di attivazione e quelli extra nel caso si fosse oltrepassata la soglia. Così la Iap ha accettato la denuncia di Iliad e ha sancito la sospensione della pubblicità.
Vodafone dice così addio a Baby K e allo spot più ballerino dell’estate. Lo sgambetto subito, però, altro non è che l’evoluzione digitale del classico occhio per occhio. Quella dei francesi infatti è una vendetta servita a stretto giro di posta dopo che la stessa Vodafone, in società con Tim, aveva denunciato e fatto sospendere lo spot di lancio della nuova compagnia low cost, rea di aver offerto “messaggi pubblicitari ingannevoli e promesse impossibili da mantenere”. Il Gran Giurì solo pochi giorni fa aveva dato ragione alle due superpotenze sentenziando che, nella pubblicità, Iliad non aveva indicato in modo corretto i costi di attivazione e i limiti di utilizzo dati in Europa. La “guerra” era iniziata nei mesi scorsi con l’annuncio di ho. mobile, l’operatore virtuale targato Vodafone e buttato nel mercato come freno alle offerte pazze della compagnia low cost. La sfida continua e ora si allarga anche al campo della pubblicità. Sperando non duri cent’anni.