Il dramma umano dei lavoratori in lacrime della Roma Multiservizi, che si sono visti respingere un emendamento per prevedere una clausola di salvaguardia di 2.600 posti di lavoro e dei relativi livelli contributivi. Cosa che probabilmente condannerà molti di loro al licenziamento, una volta messa a gara la quota privata della partecipata dei servizi e al prevalere delle logiche di mercato e del massimo ribasso. A latere, il bilancio d’assestamento capitolino 2018, con lo stanziamento di 28 milioni di euro per alcune opere legate al progetto dello Stadio della Roma – il Ponte dei Congressi, appena co-finanziato dal Governo nazionale con altri 144 milioni, il restyling del Ponte della Magliana e le banchine sul Tevere – e lo spostamento di 125 milioni “avanzati” dalle mancate spese del 2017 per strade, piccole infrastrutture trasportistiche, parcheggi e opere pubbliche varie. Formalmente, terminerà nel pomeriggio in Assemblea Capitolina la lunga maratona per l’approvazione del bilancio d’assestamento capitolino 2018, ma l’ok in notturna – fra le polemiche – del maxi-emendamento di giunta (il vero “corpo” della delibera) già ne sancisce l’avvio operativo. Una manovra che la sindaca Virginia Raggi ha ribattezzato con l’hashtag #sbloccacantieri, quasi a rievocare – beffardamente – lo #sbloccaitalia di renziana memoria. In particolare, il trasferimento dei 125 milioni su altre voci di spesa è stato possibile grazie agli spazi di finanza concessi dal Ministero Economia e Finanze.
BAGARRE MULTISERVIZI – Veementi le proteste in Aula Giulio Cesare degli operatori della società di global service, che hanno assistito alla discussione fino a tarda sera. Nonostante solo pochi giorni fa l’Oref – organo di revisione dei conti del Campidoglio – abbia bocciato la gara a doppio oggetto pensata dal Dipartimento capitolino Partecipate, la maggioranza pentastellata in Campidoglio ha deciso di ignorare il parere (non vincolante), interrompendo la discussione sul Bilancio e proponendo una delibera in grado di assicurare una proroga che dia tempo all’amministrazione di portare avanti la procedura. Il “blitz” del M5S non ha comunque impedito alle opposizioni di fare ostruzionismo presentando oltre 80 atti in votazione. Atti che centrosinistra e centrodestra sarebbero stati disponibili a ritirare solo con l’approvazione di un altro emendamento alla delibera, che prevedessero clausola di salvaguardia per tutti gli operatori (bidelli, cuochi, addetti alle pulizie e allo sfalcio) e livelli retributivi certi attraverso l’inserimento di costi minimi per i servizi a gara. Il provvedimento, però, ha ricevuto il parere negativo degli uffici – e in particolare del dg del Comune, Franco Giampaoletti, che è anche direttore del dipartimento Partecipate – in virtù di precedenti pareri Anac ritenuti “analoghi”. Alla fine, ha prevalso la lettura tecnica, fra le contestazioni dei lavoratori e un certo imbarazzo del gruppo politico, visto che gli stessi consiglieri pochi minuti prima aveva votato un odg (non vincolate) di indirizzo esattamente contrario. “In fase di aggiudicazione della gara – ha spiegato su Facebook il presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito – il nostro impegno sarà massimo per trovare ogni soluzione possibile per tutelare tutti e migliorare i servizi al cittadino”.
I PONTI PER LO STADIO – Notizie più positive sono arrivate dall’organizzazione dei conti capitolini, dopo i 125 milioni di euro di spazi di finanza accordati dal Ministero Economia e Finanze dopo l’avanzo di gestione ottenuto sulle spese non sostenute nel 2017. La manovra firmata dall’assessore Gianni Lemmetti vede come apice il finanziamento per 28 milioni di euro del Ponte dei Congressi, opera attesa dal 2000 e per la quale il governo nazionale parteciperà con i 144 milioni di euro appena stanziati. Nella quota stabilita dal Campidoglio, anche il restyling del Ponte della Magliana e la realizzazione di banchine sul Tevere per l’attracco di battelli-bus in stile veneziano. Tutte opere, queste, citate nel progetto dello Stadio dell’As Roma a Tor di Valle ma che saranno realizzate a prescindere dall’esito della due diligence interna sugli atti del nuovo impianto e sulla valutazione sull’impatto del traffico che il Politecnico di Torino dovrà fornire in relazione all’assenza del Ponte di Traiano.
LE ALTRE OPERE – Fra le altre opere finanziate vi sono 20 milioni di euro per le strade, 8 milioni di euro per le scale mobili e la sicurezza delle metropolitane, 300mila euro per il completamento della scuola media di Corcolle, 1 milione per la manutenzione straordinaria dell’ex Cinema Apollo e 4 milioni di euro per le corsie preferenziali e segnaletica stradale. Inoltre, 250mila euro sono stati messi sulla tramvia della Tiburtina e 2 milioni di euro sul cosiddetto “Progetto Tevere”. “Lo #sbloccacantieri – ha affermato la sindaca Raggi – che proponiamo all’Aula consente investimenti importanti per Roma: più lavoro, maggiori opportunità per le aziende e soprattutto il completamento di opere ferme da anni. Passo dopo passo lavoriamo per far rinascere Roma”. La discussione si concluderà con le dichiarazioni di voti e l’ok alla parte “tecnica” della manovra.