Renzo De Felice ha dedicato a Mussolini quattro volumi con questi titoli: “Il rivoluzionario”, “Il fascista”, “Il Duce”, “l’Alleato”. Ad uno storico che in futuro volesse dedicare la sua attenzione a Matteo Salvini si potrebbero suggerire altrettanti titoli (accompagnati da qualche spunto di contenuti).
Il rivoluzionario
Dopo aver mancato per pochi esami la laurea in “Scienze storiche”, Salvini si dedica alla politica e fa una rapida carriera nella Lega e nelle istituzioni, nazionali ed europee.
Fa di tutto per dimostrarsi “un duro e puro”. Due esempi: nel luglio 1999, a seguito della decisione del prefetto di rimuovere il sindaco di Lazzate, Cesarino Monti, Salvini dà il via, in Consiglio comunale, al coro “Prefetto italiano, via da Milano!”. Pochi mesi dopo, durante una visita ufficiale a Palazzo Marino del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, si rifiuta di stringere la mano al Capo dello Stato: “No grazie, dottore, lei non mi rappresenta”. Dopo la morte di Ciampi, Salvini lo definirà “un traditore dell’Italia e degli italiani”.
È morto Carlo Azeglio Ciampi.Come per tutti, umano cordoglio e un pensiero alla famiglia.Senza dimenticare però che fu…
Pubblicato da Matteo Salvini su Venerdì 16 settembre 2016
L’euroscettico contro gli “europirla”
Poco prima di diventare segretario della Lega, in un articolo su La Padania, afferma che la Lega dovrà collocarsi in un’alleanza con l’estrema destra europea, in nome dell’euroscetticismo. Testuale: “A livello internazionale la priorità è sgretolare questo euro (‘una moneta farlocca‘) e rifondare questa Europa. Sì, quindi, alle alleanze anche con gli unici che non sono europirla: i francesi della Le Pen, gli olandesi di Wilders, gli austriaci di Mölzer, i finlandesi… insomma, con quelli dell’Europa delle patrie”. Coerentemente con questa visione, nel 2014 propone di lanciare una consultazione referendaria in Lombardia per chiedere l’indipendenza della regione dalla Repubblica Italiana.
Il razzista
Spesso in associazione con CasaPound, Salvini organizza cortei contro gli immigrati esortando gli italiani a farsi giustizia da soli. Per questo sostiene accanitamente la possibilità di detenere armi per legittima difesa da usare contro i malintenzionati che entrano nella proprietà altrui. Non è casuale il fatto che nell’ultimo mese e mezzo undici immigrati siano stato feriti “per sbaglio” da cittadini “distratti” che si giustificano così: “Stavo provando la nuova pistola”; “Avevo mirato a un piccione” e via mentendo.
Celebre una sua dichiarazione, per la quale purtroppo nessuno lo ha denunciato per istigazione a delinquere o all’odio razziale: “Anche in Italia dobbiamo fare pulizia, strada per strada, piazza per piazza, anche con la violenza se necessario” (il giorno dopo un balordo, a Macerata, spara ad un gruppo di extracomunitari). Volgari le sue accuse al ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge: “Un ministro di colore che gira l’Italia sparando cazzate”.
Giudicata eccessiva anche da alcuni dei suoi sostenitori la proposta di riservare alcuni posti (o alcuni vagoni) della metropolitana ai cittadini milanesi, per evitare soprattutto alle donne di essere soggette alle volgarità degli extracomunitari. Durissime le sue prime uscite da ministro degli Interni per bloccare gli sbarchi di migranti nei porti italiani, che provocano le proteste e di distinguo dei suoi colleghi ai Trasporti ed agli Esteri.
Il cattolico, sciupafemmine e “moralizzatore”
Matteo Salvini si professa cattolico osservante e dinanzi agli attacchi della Chiesa (clamorosa la copertina di Famiglia Cristiana dal titolo “Vade retro Salvini”) non si scompone: “All’odio rispondo con il perdono”, afferma. E aggiunge “Io vado avanti con il mio rosario in tasca, che spero nessuno mi possa togliere”. La Chiesa non perdona a Salvini le scelte durissime contro i migranti, ricordando sempre i 1.500 disperati che nei primi sette mesi di quest’anno sono annegati nel Mediterraneo.
Deve essere una amara sorpresa per un politico che si professa cattolico fervente e che come ministro degli Interni ha ripescato una vecchia questione superata da anni con soluzioni di buon senso: l’obbligo di esporre il Crocifisso non solo nelle scuole ma in tutti i luoghi pubblici, compresi porti e aeroporti, con tanto di multe salate per chi non ottempera alla prescrizione della legge.
Contrastano con la sua immagine di supercattolico le sue vicende amorose (come ogni buon neofascista, Salvini è uno “sciupafemmine”). Nel 2003 sposa Fabrizia Leluzzi, che gli dà il primo figlio. Divorzia dopo due anni e la sua nuova compagna, Giulia Martinelli, gli dà un secondo figlio. Ora fa parlare di sé perfino “Novella 2000” per una love story con la conduttrice televisiva Elisa Isoardi. Come “moralizzatore” della politica, si permette qualche eccezione: pare che abbia aiutato la compagna assunta “a chiamata” (leggi: senza concorso) in Regione Lombardia. Anche come eurodeputato fa un regalo a Umberto Bossi, assumendo il fratello come assistente parlamentare.