Mauro Felicori al Fatto.it: "Meglio un adattamento, perché in alta stagione avevamo troppo affollamento e diventava anche un problema di sicurezza". D'accordo anche i sindacati. Feliciani (Uil): "A Pompei e Colosseo diventava difficile gestire tutto. Ma aspettiamo il ministro Bonisoli sui veri temi come la riforma di tutto il settore, a partire da soprintendenze e poli museali"
Luglio è il mese dei grandi annunci per la cultura italiana. Risale al luglio 2014 l’istituzione dell’ingresso gratuito nei musei statali ogni prima domenica del mese ed è di queste ore l’annuncio del ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli di voler rivedere proprio la regola che obbliga i musei di Stato a non far pagare l’ingresso. “Le domeniche gratuite – ha detto il ministro – non tengono conto né della stagionalità, né dell’afflusso nelle diverse aree geografiche – ha detto Bonisoli in un video su facebook – Sistema che tratta allo stesso modo situazioni differenti e che è stato criticato dagli stessi direttori dei musei”. Inoltre ha assicurato che le gratuità non cesseranno, ma saranno differenziate e armonizzate in maniera meno rigida perché il ministero continuerà a favorire l’accesso più ampio possibile ai musei, “indipendentemente dalle condizioni economiche” dei visitatori. Ma con regole diverse.
A livello politico le reazioni non si son fatte attendere, con il Pd (in prima fila l’ex ministro Dario Franceschini) che ha nel migliore dei casi invitati il ministro a ripensarci. Ma cosa ne pensano gli addetti ai lavori? In generale lo stop piace ai direttori, da quello della Galleria degli Uffizi, Eike Schmidt, ad Anna Coliva della Galleria Borghese. Stesso sostegno arriva da Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta: “Per come l’ho capita io, sono favorevole all’idea del ministro – dice a ilfattoquotidiano.it – Bonisoli conferma la necessità di giorni e di fasce di gratuità, però ritiene di uscire dalla formula fissa delle prime domeniche del mese e avere più formule per tener conto delle diverse realtà”. Felicori conferma che “l’esperienza della gratuità durante le prime domeniche del mese è stata un’esperienza formidabile perché milioni di persone sono entrate per la prima volta in un museo. Che è poi lo scopo della nostra esistenza come direttori di musei“. E quindi, continua il direttore della Reggia, “la gratuità ha dimostrato che l’aspetto economico è ancora un limite alla possibilità delle persone di accedere alla cultura, per cui abbattere anche solo in alcuni giorni quell’ostacolo economico è una cosa buona”. Dall’altra parte,