Dopo il caos dei ticket non più accettati dagli esercizi poiché la società non pagava, entra un nuovo player per l’erogazione. Si tratta della multinazionale francese Sodexo. Scelta perché la più alta in graduatoria nella precedente gara del 2016, come da Codice degli appalti
Dopo il caso dei Qui Ticket!, che da mesi gli esercenti hanno iniziato a non accettare più perché non venivano rimborsati dalla società Qui!Group e la revoca ufficiale della convenzione da parte di Consip, è stato individuato un altro fornitore per l’erogazione dei buoni pasto ai dipendenti pubblici. Si tratta della multinazionale francese Sodexo, che subentrerà in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria (lotto 1) e nel Lazio (lotto 3). Ad annunciare, in una nota, il riavvio del servizio il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. L’erogazione dei buoni pasto per i dipendenti pubblici riprenderà il prossimo 6 agosto. Una soluzione che dovrebbe coprire un arco di tempo che arriva fino a dicembre, quando partirà la nuova convenzione in base all’edizione numero 8 del bando da un miliardo di euro.
L’annuncio del ministro – “Un ottimo risultato raggiunto in poco tempo – ha scritto il ministro – in sinergia con le strutture competenti del ministero dell’Economia e di Consip”. Come previsto dal Codice degli appalti, per individuare velocemente un nuovo fornitore, la società è stata selezionata ripescando tra quelle che avevano partecipato alla precedente gara del 2016, dando la precedenza a quelle più in alto in graduatoria. Restano le condizioni della prima aggiudicazione. Eppure, se da un lato riprenderà l’erogazione del servizio, resta invece il problema del pregresso, sia per gli esercenti che hanno accettati buoni mai rimborsati, sia per i dipendenti pubblici nelle cui mani sono rimasti ticket non più spendibili. Per quanto riguarda le amministrazioni, lamentando l’inadempienza potranno fermare i bonifici se non hanno provveduto a pagare tutte le fatture a Qui!Group oppure, per i soldi già versati, potranno chiedere la restituzione delle somme.
Il debito da 32 milioni – Ammonta a 32 milioni il debito della Qui!Group con i creditori. Si tratta di centinaia di aziende grandi e piccole che stanno cercando di recuperare cifre che vanno dalle poche migliaia alle diverse centinaia di migliaia di euro. Molti i decreti ingiuntivi presentati in questi mesi anche se, in parecchi casi, di fronte al rischio concreto della presentazione di un’istanza di fallimento l’azienda ha poi saldato i debiti alla scadenza delle ingiunzioni per evitare l’intervento del giudice fallimentare.
L’inchiesta di Genova – Il fascicolo sul colosso dei buoni pasto aperto dalla Procura di Genova resta al momento per atti relativi e senza indagati: il sostituto procuratore Patrizia Petruzziello e il procuratore aggiunto Francesco Pinto attendono l’esito delle verifiche che la guardia di finanza sta terminando nelle sedi genovesi e negli uffici in Italia. Le ipotesi di reato che potrebbero essere formulate nelle prossime settimane vanno dalla bancarotta fraudolenta alla truffa ai danni dello Stato o, ancora, alla frode in pubblica fornitura. Al vaglio ci sono i conti delle tre società principali del gruppo – La Qui!Business, la Qui!Group e la Qui!Service – e della ragnatela di aziende da queste controllate, in buona parte operanti nel settore come QUI! Financial Services, Welfare Company e Paybay ma anche agenzie immobiliari, ristoranti e pasticcerie. Obiettivo dei controlli è capire se non ci siano state distrazioni di denaro tra le diverse società. Nelle prossime settimane la Finanza acquisirà anche la documentazione riguardante il contratto con la Consip (risolto a metà luglio) per la fornitura di ticket ai dipendenti della pubblica amministrazione di Liguria, Piemonte, Lombardia, Valle D’Aosta e Lazio.
Chiesto un tavolo di crisi – Nel frattempo, nei giorni scorsi, le delegazioni di Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative del Piemonte hanno chiesto un tavolo di crisi con la Regione con lo scopo di trovare una salvaguardia per il debito degli esercenti causato da un appalto pubblico e per definire il perimetro del debito e lo stato dei pagamenti pubblici. “La nostra idea – ha spiegato Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino e presidente nazionale di Fiepet – è quella di mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti interessati, Regione, Consip, Qui Ticket, associazioni di categoria: è vero che le aziende coinvolte sono tantissime, ma il problema è comune e comuni devono essere le linee di intervento”. Di danno gravissimo ha parlato Roberto Forelli, presidente di Confcooperative Consumo e Utenza Piemonte, la federazione che in Confcooperative rappresenta le cooperative di consumo e di dettaglio. “Oltre due milioni e mezzo di euro – ha detto – è il credito vantato nei confronti della società Qui Ticket da parte degli esercizi commerciali associati alle nostre cooperative della distribuzione”.