Matteo Salvini parla a tutti. I cinque punti di una comunicazione senza eguali (o quasi)
I consensi di Matteo Salvini continuano a crescere da mesi, nonostante i continui attacchi da parte di opinionisti italiani e leader stranieri. Secondo un sondaggio Ipsos, Salvini piace al 60% degli italiani, più di Luigi Di Maio che sta al 58%. Dal giorno delle elezioni i consensi del suo partito, la Lega, hanno avuto una crescita vertiginosa arrivando in alcuni momenti a superare il M5s, dal 17,8% del 4 marzo al 30% circa in poche settimane. Qual è il segreto del consenso di Salvini? Come si fa a conquistare l’attenzione dei mass media ogni giorno?
Possiamo riassumere la sua strategia comunicativa in cinque punti.
1. Tanti nemici, tanto consenso
Il regalo più grande a Salvini glielo fanno gli oppositori che lo attaccano da mattina a sera. Non perché venire attaccati faccia bene a priori, ma perché lui sa come girare a suo favore gli attacchi che riceve ogni giorno dall’Italia e dall’estero, da persone comuni e opinion leader quali scrittori, giornalisti, artisti e politici. Ecco su cosa fa leva. Oggi – come accade sempre dopo una crisi economica – gli italiani chiedono leader forti alla guida del Paese. Coi loro attacchi quotidiani gli oppositori danno modo a Salvini di mostrarsi forte ogni giorno grazie al suo atteggiamento ostentato di chi va avanti con il sorriso a testa alta.
A odio e disprezzo rispondiamo col sorriso e col perdono! Vi voglio bene Amici. pic.twitter.com/3LxLfARbaq
Consapevole dell’effetto positivo che ha sul pubblico la figura del leader che va avanti nonostante tutto, lo fa anche nelle piccole questioni come le vacanze a Maiorca, ingrandendole. Il secondo modo in cui ribalta gli attacchi a suo carico è attraverso con contrattacchi sensazionalistici al posto delle scuse, come l’aver messo in dubbio la scorta di Roberto Saviano a seguito delle critiche dello scrittore. In questo modo continua ad occupare tv e giornali mostrando di essere uno che non si fa mettere i piedi in testa restando a guardare.
2. Uso di emozioni forti per avere successo sui social
I social network ogni giorno influenzano l’agenda mediatica. Per avere successo sui social network, scatenando condivisioni, like e commenti è necessario suscitare emozioni energiche, come la rabbia, le risate e lo stupore. Per questo su Facebook, Twitter e Instagram vincono il populismo, i video divertenti (gattini, cose buffe e scherzi) e i video di incidenti o prove rischiose. Salvini lo sa bene e cerca sensazionalismo, rabbia o autoironia in ogni suo post.
Quante serate da ragazzo passate a giocare!
Stasera flipper batte Salvini 2 a 0 ?.
Mi rifarò battendo e ribattendo il PD ?! pic.twitter.com/D0ZPXSm1qQ
Conoscendo il linguaggio dei social e l’analfabetismo funzionale italiano che raggiunge uno dei tassi più alti in Europa(28% di persone con difficoltà nel comprendere testi semplici), Salvini mantiene il suo linguaggio e i suoi concetti semplicissimi in tutte le sue uscite. Sembra rivolgersi a dei bambini quando parla sui social network.
4. Battaglia settimanale per trovare un nemico
Che Salvini si ispiri a Donald Trump nella sua comunicazione non è un segreto. Lo vediamo perfino nello stile grafico.
Da Trump, altro monopolizzatore di media, ha imparato la fight of the week (battaglia settimanale).Una strategia che consiste nell’inventarsi sempre una nuova guerra: la chiusura dei porti attaccando l’Europa, la guerra con Emmanuel Macron, con Sergio Mattarella, con Tito Boeri eccetera. Questo serve per trovare un nemico comune, estraneo al proprio mondo, verso cui direzionare la rabbia che si tiene accesa nella popolazione. Il pericolo principale dei movimenti nati dall’antipolitica, come la Lega e il M5s, è quello di istituzionalizzarsi una volta arrivati al governo, condannandosi a sparire. Il meccanismo è questo: se grazie a te la popolazione prova ostilità verso il sistema e tu stesso diventi sistema, l’indignazione dei cittadini molto presto si rivolgerà contro di te. Salvini e Di Maio conoscono bene questa lezione e sono rimasti anti-sistema pur ricoprendo ruoli importanti come quello di ministro e vicepremier. Lo fanno attaccando le istituzioni quando queste vanno contro di loro, continuando ad attaccare i privilegi e mantenendo un linguaggio ed un atteggiamento forti nei confronti dei partiti e dei centri di potere.
5. Provocare per restare sulla bocca di tutti
Se la battaglia deve essere settimanale, le provocazioni devono essere all’ordine del giorno. È la stessa tecnica che usano gli influencer quando fanno foto nudi, confessioni scioccanti o creano polemiche con altri vip o i loro stessi follower.
Salvini lo fa rispondendo in modo forte agli attacchi come detto ma anche lanciando provocazioni totalmente di sua iniziativa, come quella sul censimento dei rom. Sono proposte o frasi che vengono definite “choc” dai media e che oltre a far parlare di lui dividono l’opinione pubblica, creando la cosiddetta polarizzazione: la divisione fra tifoserie che serve a compattare e rendere più attivi i propri fans.
“Censimento” dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è RAZZISMO. Io non mollo e vado dritto!
Prima gli italiani e la loro sicurezza. https://t.co/4tq6zADpv2
Questa è la strategia del ministro degli Interni Matteo Salvini che ho riassunto in cinque punti dopo un’attenta analisi della sua comunicazione. Sono tecniche che lui ha perfezionato dallo studio della comunicazione di Donald Trump e che riesce a mettere in pratica essendo in prima persona un comunicatore molto abile che conosce i social e li sa usare. In questo momento solo alcuni del M5s, che hanno lavorato con la stessa costanza puntando sui social da anni, possono tenergli testa. Per tutti gli altri c’è molta strada da fare.
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La Redazione
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".
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Marco Venturini
Consulente in comunicazione politica
Media & Regime - 2 Agosto 2018
Matteo Salvini parla a tutti. I cinque punti di una comunicazione senza eguali (o quasi)
I consensi di Matteo Salvini continuano a crescere da mesi, nonostante i continui attacchi da parte di opinionisti italiani e leader stranieri. Secondo un sondaggio Ipsos, Salvini piace al 60% degli italiani, più di Luigi Di Maio che sta al 58%. Dal giorno delle elezioni i consensi del suo partito, la Lega, hanno avuto una crescita vertiginosa arrivando in alcuni momenti a superare il M5s, dal 17,8% del 4 marzo al 30% circa in poche settimane. Qual è il segreto del consenso di Salvini? Come si fa a conquistare l’attenzione dei mass media ogni giorno?
Possiamo riassumere la sua strategia comunicativa in cinque punti.
1. Tanti nemici, tanto consenso
Il regalo più grande a Salvini glielo fanno gli oppositori che lo attaccano da mattina a sera. Non perché venire attaccati faccia bene a priori, ma perché lui sa come girare a suo favore gli attacchi che riceve ogni giorno dall’Italia e dall’estero, da persone comuni e opinion leader quali scrittori, giornalisti, artisti e politici. Ecco su cosa fa leva. Oggi – come accade sempre dopo una crisi economica – gli italiani chiedono leader forti alla guida del Paese. Coi loro attacchi quotidiani gli oppositori danno modo a Salvini di mostrarsi forte ogni giorno grazie al suo atteggiamento ostentato di chi va avanti con il sorriso a testa alta.
Consapevole dell’effetto positivo che ha sul pubblico la figura del leader che va avanti nonostante tutto, lo fa anche nelle piccole questioni come le vacanze a Maiorca, ingrandendole. Il secondo modo in cui ribalta gli attacchi a suo carico è attraverso con contrattacchi sensazionalistici al posto delle scuse, come l’aver messo in dubbio la scorta di Roberto Saviano a seguito delle critiche dello scrittore. In questo modo continua ad occupare tv e giornali mostrando di essere uno che non si fa mettere i piedi in testa restando a guardare.
2. Uso di emozioni forti per avere successo sui social
I social network ogni giorno influenzano l’agenda mediatica. Per avere successo sui social network, scatenando condivisioni, like e commenti è necessario suscitare emozioni energiche, come la rabbia, le risate e lo stupore. Per questo su Facebook, Twitter e Instagram vincono il populismo, i video divertenti (gattini, cose buffe e scherzi) e i video di incidenti o prove rischiose. Salvini lo sa bene e cerca sensazionalismo, rabbia o autoironia in ogni suo post.
3. Massima semplicità
Conoscendo il linguaggio dei social e l’analfabetismo funzionale italiano che raggiunge uno dei tassi più alti in Europa (28% di persone con difficoltà nel comprendere testi semplici), Salvini mantiene il suo linguaggio e i suoi concetti semplicissimi in tutte le sue uscite. Sembra rivolgersi a dei bambini quando parla sui social network.
4. Battaglia settimanale per trovare un nemico
Che Salvini si ispiri a Donald Trump nella sua comunicazione non è un segreto. Lo vediamo perfino nello stile grafico.
Da Trump, altro monopolizzatore di media, ha imparato la fight of the week (battaglia settimanale).Una strategia che consiste nell’inventarsi sempre una nuova guerra: la chiusura dei porti attaccando l’Europa, la guerra con Emmanuel Macron, con Sergio Mattarella, con Tito Boeri eccetera. Questo serve per trovare un nemico comune, estraneo al proprio mondo, verso cui direzionare la rabbia che si tiene accesa nella popolazione. Il pericolo principale dei movimenti nati dall’antipolitica, come la Lega e il M5s, è quello di istituzionalizzarsi una volta arrivati al governo, condannandosi a sparire. Il meccanismo è questo: se grazie a te la popolazione prova ostilità verso il sistema e tu stesso diventi sistema, l’indignazione dei cittadini molto presto si rivolgerà contro di te. Salvini e Di Maio conoscono bene questa lezione e sono rimasti anti-sistema pur ricoprendo ruoli importanti come quello di ministro e vicepremier. Lo fanno attaccando le istituzioni quando queste vanno contro di loro, continuando ad attaccare i privilegi e mantenendo un linguaggio ed un atteggiamento forti nei confronti dei partiti e dei centri di potere.
5. Provocare per restare sulla bocca di tutti
Se la battaglia deve essere settimanale, le provocazioni devono essere all’ordine del giorno. È la stessa tecnica che usano gli influencer quando fanno foto nudi, confessioni scioccanti o creano polemiche con altri vip o i loro stessi follower.
Salvini lo fa rispondendo in modo forte agli attacchi come detto ma anche lanciando provocazioni totalmente di sua iniziativa, come quella sul censimento dei rom. Sono proposte o frasi che vengono definite “choc” dai media e che oltre a far parlare di lui dividono l’opinione pubblica, creando la cosiddetta polarizzazione: la divisione fra tifoserie che serve a compattare e rendere più attivi i propri fans.
Questa è la strategia del ministro degli Interni Matteo Salvini che ho riassunto in cinque punti dopo un’attenta analisi della sua comunicazione. Sono tecniche che lui ha perfezionato dallo studio della comunicazione di Donald Trump e che riesce a mettere in pratica essendo in prima persona un comunicatore molto abile che conosce i social e li sa usare. In questo momento solo alcuni del M5s, che hanno lavorato con la stessa costanza puntando sui social da anni, possono tenergli testa. Per tutti gli altri c’è molta strada da fare.
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Rai, Riccardo Laganà possibile alternativa a Foa. Il tecnico scelto dai dipendenti che vuole la politica fuori dalla tv pubblica
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".