Matteo Salvini parla a tutti. I cinque punti di una comunicazione senza eguali (o quasi)
I consensi di Matteo Salvini continuano a crescere da mesi, nonostante i continui attacchi da parte di opinionisti italiani e leader stranieri. Secondo un sondaggio Ipsos, Salvini piace al 60% degli italiani, più di Luigi Di Maio che sta al 58%. Dal giorno delle elezioni i consensi del suo partito, la Lega, hanno avuto una crescita vertiginosa arrivando in alcuni momenti a superare il M5s, dal 17,8% del 4 marzo al 30% circa in poche settimane. Qual è il segreto del consenso di Salvini? Come si fa a conquistare l’attenzione dei mass media ogni giorno?
Possiamo riassumere la sua strategia comunicativa in cinque punti.
1. Tanti nemici, tanto consenso
Il regalo più grande a Salvini glielo fanno gli oppositori che lo attaccano da mattina a sera. Non perché venire attaccati faccia bene a priori, ma perché lui sa come girare a suo favore gli attacchi che riceve ogni giorno dall’Italia e dall’estero, da persone comuni e opinion leader quali scrittori, giornalisti, artisti e politici. Ecco su cosa fa leva. Oggi – come accade sempre dopo una crisi economica – gli italiani chiedono leader forti alla guida del Paese. Coi loro attacchi quotidiani gli oppositori danno modo a Salvini di mostrarsi forte ogni giorno grazie al suo atteggiamento ostentato di chi va avanti con il sorriso a testa alta.
A odio e disprezzo rispondiamo col sorriso e col perdono! Vi voglio bene Amici. pic.twitter.com/3LxLfARbaq
Consapevole dell’effetto positivo che ha sul pubblico la figura del leader che va avanti nonostante tutto, lo fa anche nelle piccole questioni come le vacanze a Maiorca, ingrandendole. Il secondo modo in cui ribalta gli attacchi a suo carico è attraverso con contrattacchi sensazionalistici al posto delle scuse, come l’aver messo in dubbio la scorta di Roberto Saviano a seguito delle critiche dello scrittore. In questo modo continua ad occupare tv e giornali mostrando di essere uno che non si fa mettere i piedi in testa restando a guardare.
2. Uso di emozioni forti per avere successo sui social
I social network ogni giorno influenzano l’agenda mediatica. Per avere successo sui social network, scatenando condivisioni, like e commenti è necessario suscitare emozioni energiche, come la rabbia, le risate e lo stupore. Per questo su Facebook, Twitter e Instagram vincono il populismo, i video divertenti (gattini, cose buffe e scherzi) e i video di incidenti o prove rischiose. Salvini lo sa bene e cerca sensazionalismo, rabbia o autoironia in ogni suo post.
Quante serate da ragazzo passate a giocare!
Stasera flipper batte Salvini 2 a 0 ?.
Mi rifarò battendo e ribattendo il PD ?! pic.twitter.com/D0ZPXSm1qQ
Conoscendo il linguaggio dei social e l’analfabetismo funzionale italiano che raggiunge uno dei tassi più alti in Europa(28% di persone con difficoltà nel comprendere testi semplici), Salvini mantiene il suo linguaggio e i suoi concetti semplicissimi in tutte le sue uscite. Sembra rivolgersi a dei bambini quando parla sui social network.
4. Battaglia settimanale per trovare un nemico
Che Salvini si ispiri a Donald Trump nella sua comunicazione non è un segreto. Lo vediamo perfino nello stile grafico.
Da Trump, altro monopolizzatore di media, ha imparato la fight of the week (battaglia settimanale).Una strategia che consiste nell’inventarsi sempre una nuova guerra: la chiusura dei porti attaccando l’Europa, la guerra con Emmanuel Macron, con Sergio Mattarella, con Tito Boeri eccetera. Questo serve per trovare un nemico comune, estraneo al proprio mondo, verso cui direzionare la rabbia che si tiene accesa nella popolazione. Il pericolo principale dei movimenti nati dall’antipolitica, come la Lega e il M5s, è quello di istituzionalizzarsi una volta arrivati al governo, condannandosi a sparire. Il meccanismo è questo: se grazie a te la popolazione prova ostilità verso il sistema e tu stesso diventi sistema, l’indignazione dei cittadini molto presto si rivolgerà contro di te. Salvini e Di Maio conoscono bene questa lezione e sono rimasti anti-sistema pur ricoprendo ruoli importanti come quello di ministro e vicepremier. Lo fanno attaccando le istituzioni quando queste vanno contro di loro, continuando ad attaccare i privilegi e mantenendo un linguaggio ed un atteggiamento forti nei confronti dei partiti e dei centri di potere.
5. Provocare per restare sulla bocca di tutti
Se la battaglia deve essere settimanale, le provocazioni devono essere all’ordine del giorno. È la stessa tecnica che usano gli influencer quando fanno foto nudi, confessioni scioccanti o creano polemiche con altri vip o i loro stessi follower.
Salvini lo fa rispondendo in modo forte agli attacchi come detto ma anche lanciando provocazioni totalmente di sua iniziativa, come quella sul censimento dei rom. Sono proposte o frasi che vengono definite “choc” dai media e che oltre a far parlare di lui dividono l’opinione pubblica, creando la cosiddetta polarizzazione: la divisione fra tifoserie che serve a compattare e rendere più attivi i propri fans.
“Censimento” dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è RAZZISMO. Io non mollo e vado dritto!
Prima gli italiani e la loro sicurezza. https://t.co/4tq6zADpv2
Questa è la strategia del ministro degli Interni Matteo Salvini che ho riassunto in cinque punti dopo un’attenta analisi della sua comunicazione. Sono tecniche che lui ha perfezionato dallo studio della comunicazione di Donald Trump e che riesce a mettere in pratica essendo in prima persona un comunicatore molto abile che conosce i social e li sa usare. In questo momento solo alcuni del M5s, che hanno lavorato con la stessa costanza puntando sui social da anni, possono tenergli testa. Per tutti gli altri c’è molta strada da fare.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Desidero esprimere la mia totale solidarietà al Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, professionista di comprovata competenza e integrità, recentemente bersaglio di un attacco inaccettabile da parte del Senatore Zaffini. Non dovrebbe essere necessario ricordare che la Fondazione GIMBE svolge un ruolo essenziale nel garantire analisi indipendenti e basate su evidenze scientifiche nel settore della sanità pubblica. Analisi che non solo aiutano l’opinione pubblica a comprendere la realtà dei fatti, ma forniscono strumenti indispensabili proprio a noi parlamentari per svolgere il nostro lavoro con cognizione di causa". Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Susanna Camusso.
Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.
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Marco Venturini
Consulente in comunicazione politica
Media & Regime - 2 Agosto 2018
Matteo Salvini parla a tutti. I cinque punti di una comunicazione senza eguali (o quasi)
I consensi di Matteo Salvini continuano a crescere da mesi, nonostante i continui attacchi da parte di opinionisti italiani e leader stranieri. Secondo un sondaggio Ipsos, Salvini piace al 60% degli italiani, più di Luigi Di Maio che sta al 58%. Dal giorno delle elezioni i consensi del suo partito, la Lega, hanno avuto una crescita vertiginosa arrivando in alcuni momenti a superare il M5s, dal 17,8% del 4 marzo al 30% circa in poche settimane. Qual è il segreto del consenso di Salvini? Come si fa a conquistare l’attenzione dei mass media ogni giorno?
Possiamo riassumere la sua strategia comunicativa in cinque punti.
1. Tanti nemici, tanto consenso
Il regalo più grande a Salvini glielo fanno gli oppositori che lo attaccano da mattina a sera. Non perché venire attaccati faccia bene a priori, ma perché lui sa come girare a suo favore gli attacchi che riceve ogni giorno dall’Italia e dall’estero, da persone comuni e opinion leader quali scrittori, giornalisti, artisti e politici. Ecco su cosa fa leva. Oggi – come accade sempre dopo una crisi economica – gli italiani chiedono leader forti alla guida del Paese. Coi loro attacchi quotidiani gli oppositori danno modo a Salvini di mostrarsi forte ogni giorno grazie al suo atteggiamento ostentato di chi va avanti con il sorriso a testa alta.
Consapevole dell’effetto positivo che ha sul pubblico la figura del leader che va avanti nonostante tutto, lo fa anche nelle piccole questioni come le vacanze a Maiorca, ingrandendole. Il secondo modo in cui ribalta gli attacchi a suo carico è attraverso con contrattacchi sensazionalistici al posto delle scuse, come l’aver messo in dubbio la scorta di Roberto Saviano a seguito delle critiche dello scrittore. In questo modo continua ad occupare tv e giornali mostrando di essere uno che non si fa mettere i piedi in testa restando a guardare.
2. Uso di emozioni forti per avere successo sui social
I social network ogni giorno influenzano l’agenda mediatica. Per avere successo sui social network, scatenando condivisioni, like e commenti è necessario suscitare emozioni energiche, come la rabbia, le risate e lo stupore. Per questo su Facebook, Twitter e Instagram vincono il populismo, i video divertenti (gattini, cose buffe e scherzi) e i video di incidenti o prove rischiose. Salvini lo sa bene e cerca sensazionalismo, rabbia o autoironia in ogni suo post.
3. Massima semplicità
Conoscendo il linguaggio dei social e l’analfabetismo funzionale italiano che raggiunge uno dei tassi più alti in Europa (28% di persone con difficoltà nel comprendere testi semplici), Salvini mantiene il suo linguaggio e i suoi concetti semplicissimi in tutte le sue uscite. Sembra rivolgersi a dei bambini quando parla sui social network.
4. Battaglia settimanale per trovare un nemico
Che Salvini si ispiri a Donald Trump nella sua comunicazione non è un segreto. Lo vediamo perfino nello stile grafico.
Da Trump, altro monopolizzatore di media, ha imparato la fight of the week (battaglia settimanale).Una strategia che consiste nell’inventarsi sempre una nuova guerra: la chiusura dei porti attaccando l’Europa, la guerra con Emmanuel Macron, con Sergio Mattarella, con Tito Boeri eccetera. Questo serve per trovare un nemico comune, estraneo al proprio mondo, verso cui direzionare la rabbia che si tiene accesa nella popolazione. Il pericolo principale dei movimenti nati dall’antipolitica, come la Lega e il M5s, è quello di istituzionalizzarsi una volta arrivati al governo, condannandosi a sparire. Il meccanismo è questo: se grazie a te la popolazione prova ostilità verso il sistema e tu stesso diventi sistema, l’indignazione dei cittadini molto presto si rivolgerà contro di te. Salvini e Di Maio conoscono bene questa lezione e sono rimasti anti-sistema pur ricoprendo ruoli importanti come quello di ministro e vicepremier. Lo fanno attaccando le istituzioni quando queste vanno contro di loro, continuando ad attaccare i privilegi e mantenendo un linguaggio ed un atteggiamento forti nei confronti dei partiti e dei centri di potere.
5. Provocare per restare sulla bocca di tutti
Se la battaglia deve essere settimanale, le provocazioni devono essere all’ordine del giorno. È la stessa tecnica che usano gli influencer quando fanno foto nudi, confessioni scioccanti o creano polemiche con altri vip o i loro stessi follower.
Salvini lo fa rispondendo in modo forte agli attacchi come detto ma anche lanciando provocazioni totalmente di sua iniziativa, come quella sul censimento dei rom. Sono proposte o frasi che vengono definite “choc” dai media e che oltre a far parlare di lui dividono l’opinione pubblica, creando la cosiddetta polarizzazione: la divisione fra tifoserie che serve a compattare e rendere più attivi i propri fans.
Questa è la strategia del ministro degli Interni Matteo Salvini che ho riassunto in cinque punti dopo un’attenta analisi della sua comunicazione. Sono tecniche che lui ha perfezionato dallo studio della comunicazione di Donald Trump e che riesce a mettere in pratica essendo in prima persona un comunicatore molto abile che conosce i social e li sa usare. In questo momento solo alcuni del M5s, che hanno lavorato con la stessa costanza puntando sui social da anni, possono tenergli testa. Per tutti gli altri c’è molta strada da fare.
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.