È quanto ha denunciato il giornalista, scrittore e cantautore veronese, residente a Milano, vicino ai Sentinelli, la comunità che da anni si batte per i diritti Lgbt: "Avevano un coltello, hanno mirato al viso ma ho parato il colpo con un braccio"
Aggredito sulla porta di casa e minacciato con un coltello da due persone al grido “sporco comunista di m…”. È quanto ha denunciato Enrico Nascimbeni, giornalista, scrittore e cantautore veronese, residente a Milano, vicino ai Sentinelli, la comunità che da anni si batte per i diritti Lgbt.
Lo ha raccontato lui stesso sulla sua pagina Facebook, giovedì mattina: “Sono tornato poco fa dalla stazione Garibaldi dei carabinieri che ringrazio per tutto quello che hanno fatto e per il loro garbo la loro umanità e per come stanno svolgendo il loro lavoro e le indagini”, ha scritto. “In breve uno dei due fascisti che mi hanno aggredito sulla porta di casa mi ha tirato una coltellata al viso – continua – che per reazione istintiva ho parato con un braccio che ovviamente ha un taglio non grave”.
L’artista ha raccontato che gli aggressori sono fuggiti dopo averlo insultato. “Mi sono chiuso in casa. Mi sono ripigliato un po’ e ho chiamato i carabinieri (e ne sono arrivati tanti) ed è arrivata una ambulanza”, ha aggiunto. “Non mi aspettavo una cosa del genere. Una violenza del genere contro un giornalista, uno scrittore un cantautore per le sue idee”, conclude.
Nascimbeni “era stato bloccato da Facebook, ne avevamo scritto, per prese di posizione contro il razzismo e il fascismo e anche dopo essere stato sbloccato sono continuati gli attacchi violenti e offensivi contro di lui”, spiegano i Sentinelli di Milano. Solidarietà è stata espressa anche dal presidente dell’Anpi di Milano Roberto Cenati.