Durante il passaggio a Montecitorio del testo, che ora va al Senato in seconda lettura, è stato approvato un emendamento che porta le sanzioni al 20% del valore delle sponsorizzazioni. Sui Gratta e vinci ci sarà la scritta "Nuoce alla salute". Sulla stretta ai contratti a termine irrisolto il nodo del periodo transitorio: il limite di 12 mesi per quelli senza causali è in vigore da quando il dl è andato in Gazzetta, ma dopo la conversione in legge la validità della norma sarà rinviata all'1 novembre
Maggiori sanzioni per chi viola il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo. E sui biglietti dei Gratta e vinci apparirà la scritta ‘Nuoce gravemente alla salute’, come per le sigarette. Sono le ultime modifiche al decreto Dignità arrivate nella serata di giovedì alla Camera, che ha poi dato via libera al testo con 312 sì, 190 no e 1 astenuto. Il provvedimento passa ora in seconda lettura al Senato, che avvierà l’esame lunedì 6 agosto e dovrebbe terminare il giorno successivo, prima della pausa estiva di Palazzo Madama. Per il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio “è stato migliorato rispetto a quello varato dal Consiglio dei ministri”. Sul fronte lavoro, tra le novità introdotte a Montecitorio c’è il rinnovo per un altro biennio (2019-2020) del bonus per le assunzioni stabili di lavoratori under 35.
Resta irrisolto il problema dell’entrata in vigore dei nuovi paletti sui contratti a termine: durante il passaggio alla Camera è stato previsto un periodo transitorio fino al 31 ottobre prossimo, ma dalla pubblicazione del dl in Gazzetta ufficiale fino alla sua conversione in legge le nuove norme sui rinnovi risultano in vigore. Di Maio, rispondendo alle critiche di Debora Serracchiani, relatrice di minoranza del Pd, ha affermato che arriverà una “circolare ministeriale per chiarire l’applicazione della norma”.
Le novità su contratti a termine e voucher – I contratti a tempo determinato senza causali che superano i 12 mesi verranno trasformati automaticamente in tempo indeterminato. Su quelli rinnovati si applicherà uno 0,5% in più di contributi. Escluse dall’aggravio colf e badanti. Durante il passaggio alla Camera è stato previsto un periodo transitorio fino al 31 ottobre prossimo: una volta conclusa la conversione in legge, le nuove norme non saranno applicabili fino a quella data. Lo sono però in questa fase di passaggio parlamentare, visto che il decreto legge è in vigore dal giorno in cui è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Passa al 30% la quota massima di contratti a tempo tempo determinato e di somministrazione sul totale di quelli attivati dall’azienda. Finora il tetto era del 20% per quelli a tempo e un altro 20% per quelli di somministrazione. In caso di somministrazione fraudolenta è prevista una sanzione di “20 euro per ciascuno lavoratore coinvolto e ciascun giorno” lavorato in condizioni di irregolarità. Sono esclusi dalla stretta sui contratti di somministrazione i lavoratori occupati nel settore marittimo. La misura ha avuto l’approvazione dell’aula di Montecitorio all’unanimità, dopo la riformulazione dei relatori, che hanno accolto differenti proposte avanzate dalle varie forze politiche. Bocciato l’emendamento che chiedeva il ripristino dell’articolo 18: la norma di modifica ha ricevuto solo il voto favorevole di LeU. “Abbiamo cominciato a invertire la tendenza del precariato, ha aggiunto il leader M5s, anche se “non è un punto di arrivo”. Il segretario Pd Maurizio Martina ha parlato invece di “un decreto ideologico e propagandistico, figlio della necessità del M5S che nella competizione quotidiana con la Lega si è inventato un testo che doveva fare la rivoluzione ma fa il male del Paese. Voi non avete costruito la Waterloo del precariato, ma la Caporetto della propaganda“.
Viene ampliata la possibilità di utilizzare i nuovi buoni lavoro da parte delle aziende agricole, “alberghiere e delle strutture ricettive che operano nel settore del turismo” e che “hanno alle dipendenze fino a 8 lavoratori“. La “data di inizio e monte orario” deve essere compreso in “un arco temporale non superiore a 10 giorni”. La misura prevede che “il pagamento del compenso al prestatore può essere effettuato decorsi 15 giorni dal momento in cui la prestazione lavorativa inserita è la procedura informatica e consolidate, per il tramite di qualsiasi sportello postale”.
Proroga del bonus per chi assume under 35 – Nel decreto è stata inserita anche la proroga al 2019 e 2020 del bonus per le assunzioni stabili degli under 35 introdotto per il 2018 dall’ultima legge di Bilancio firmata da Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan. Secondo la relazione tecnica saranno circa 31.200 l’anno – 62mila nel biennio – i giovani under 35 che beneficeranno dello sgravio contributivo biennale, proroga di quello introdotto dal governo Gentiloni. La stima è calcolata sulle assunzioni dei primi cinque mesi del 2018 nella fascia d’età 30-35 anni (circa 11.300), con un esonero contributivo in media di 2.650 euro.
Con le multe a chi delocalizza finanziati contratti di sviluppo – Confermate le multe – da 2 a 4 volte i benefici ottenuti – per le aziende che delocalizzano prima di 5 anni dopo aver ricevuto contributi pubblici. Le somme derivanti da queste sanzioni sono riassegnate a un fondo finalizzato al “finanziamento di contratti di sviluppo ai fini della riconversione del sito produttivo”.
Stop alla pubblicità dei giochi. Sanzioni salgono al 20% del valore della sponsorizzazione – Con il decreto arriva il divieto di pubblicità dei giochi d’azzardo. Dal 1° gennaio 2020 inoltre “l’accesso agli apparecchi da intrattenimento”, è concesso “esclusivamente mediante l’utilizzo della tessera sanitaria al fine di impedire l’accesso ai giochi da parte dei minori”. Un emendamento della deputata Pd Elena Carnevali dispone poi che sui Gratta e vinci d’ora in poi saranno apposti avvisi sui rischi di patologie derivanti dal gioco. La Camera ha approvato anche un emendamento di Fratelli d’Italia su cui il governo ha espresso parere favorevole che alza le sanzioni dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità, fermo restando il minimo fissato a 50mila euro. “Siamo d’accordo a inasprire le sanzioni – ha detto Di Maio – visto che una ricerca Caritas dice che il 90% di chi gioca d’azzardo cade nel vortice a causa della pubblicità”. I voti a favore sono stati 497. La proposta di modifica prevede “l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari al 20% del valore della sponsorizzazione (non al 5% come previsto in precedenza, ndr) o della pubblicità e in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, a 50mila euro”. I Comuni possono concedere il logo ‘no slot’, patrocinato dal ministero dello Sviluppo economico, agli esercizi commerciali che eliminano o si impegnano a eliminare le apparecchiature da intrattenimento dai loro locali