La commissione elettorale ha ufficializzato la vittoria dell'ex delfino di Mugabe. Ritardi nella comunicazione dell'esito elle urne. Il partito di opposizione parla di brogli e risultati "falsi e non verificati". Durante le proteste di piazza nei giorni scorsi erano morte sei persone
Opposizioni in rivolta in Zimbabwe e Paese sotto assedio, dopo la vittoria alle elezioni di Emmerson Mnangagwa. L’ex delfino di Robert Mugabe e leader del partito Zanu-Pf, ha vinto nello storico voto tenuto il 30 luglio ed è stato eletto presidente. Mnangagwa ha ottenuto il 50,8% , battendo l’avversario Nelson Chamisa, del partito di opposizione Mdc, che si è fermato al 44,3% e ha parlato di brogli e di risultati “falsi e non verificati”. “Li rifiutiamo – ha detto il portavoce del Movement for Democratic Change, Morgan Komichi – andremo in tribunale”. Duro intervento della polizia durante la conferenza stampa convocata dall’opposizione per denunciare il “voto truccato” per bloccare l’incontro. Nei giorni scorsi nella capitale Harare era scoppiata la rabbia con l’opposizione a trainare la piazza. Una rivolta repressa violentemente dall’esercito, che ha causato la morte di almeno sei persone.
I risultati – Dovevano essere le elezioni della speranza, quelle in cui lo Zimbabwe avrebbe voltato pagina dopo 37 anni di strapotere di Mugabe, l’ex presidente-padrone caduto a novembre 2017. L’anziano leader era stato costretto a lasciare il potere dopo un colpo di stato militare che ha affidato la presidenza proprio al suo ex braccio destro Mnangagwa. Un tradimento che ha portato Mugabe ad annunicare, prima delle urne, che non avrebbe votato per lui. Mnangagwa aveva bisogno di superare il 50% dei voti per assicurarsi la vittoria al primo turno e non andare al ballottaggio. E così è stato, secondo i dati dello spoglio forniti dalla commissione elettorale dello Zimbabwe che ha ufficializzato oggi la sua vittoria.
Chamisa: “Risultati falsi” – Il leader dell’opposizione Nelson Chamisa ha contestato però, la vittoria alle presidenziali di Mnangagwa, definendo “falsi i risultati non verificati” del voto di lunedì 30 luglio. “Lo scandalo della commissione elettorale che ha pubblicato falsi risultati non verificati è deplorevole”, ha detto il leader del Movimento per il cambiamento democratico , dopo l’annuncio nella notte della vittoria del suo avversario. Il candidato sconfitto ha accusato la commissione di non aver dato accesso all’Mdc ai risultati prima dell’annuncio. “La commissione – ha denunciato – deve pubblicare risultati corretti confermati dai partiti. Il grado di opacità, la mancanza di verità, la decomposizione morale e l’assenza di valori sono sconcertanti”. Il punto stampa convocato dallo sfidante del cooccodrillo per denunciare il “voto truccato”, ha visto l’intervento della polizia intervenuta con con manganelli e scudi per bloccare l’incontro. Le forze dell’ordine hanno mandato via i giornalisti senza dare spiegazioni. Subito dopo l’interruzione Chamisa ha parlato di “giorno di lutto per la democrazia””
La capitale sotto assedio: morte almeno 6 persone negli scontri – Un clima teso che nelle ultime ore ha portato a violente proteste di piazza, dove hanno perso la vita almeno sei persone a causa della repressione della polizia. Negozi chiusi, esercito nelle strade e un clima teso: così la capitale Harare ha atteso la comunicazione della Commissione elettorale. Il risultato del voto, infatti, ha tardato ad arrivare. Ritardi e indecisioni foriere di brogli secondo l’opposizione e che, insieme alla comunicazione a tempo di record dei dati parziali che assegnano la vittoria nelle parlamentari allo Zanu-Pf, hanno provocato mercoledì 1 agosto, l’esplosione della rabbia e delle proteste. I militari hanno sparato ad altezza d’uomo lasciando sul terreno sei morti – tre deceduti successivamente per le ferite – 14 feriti e il dubbio che la speranza di cambiamento nel primo voto del dopo Mugabe si sia già infranta.