Parole forti, che si riferiscono a quanto detto qualche giorno fa dal cestista, che in un’intervista alla Cnn l'aveva attaccato dicendo "Non mi siederei mai di fronte a Trump" in risposta domanda su cosa avrebbe detto se si fosse seduto di fronte al presidente Usa
Il presidente americano Donald Trump ha risposto con un insulto a LeBron James, dopo che la star dell’Nba e filantropo lo ha accusato di alimentare il razzismo e di voler “dividere” gli Stati Uniti. “LeBron James è stato appena intervistato dal più stupido uomo della televisione, il presentatore Don Lemon. Ha fatto sembrare Lebron intelligente, cosa non facile da fare”, ha twittato Trump a proposito del cestista dei Los Angeles Lakers.
Lebron James was just interviewed by the dumbest man on television, Don Lemon. He made Lebron look smart, which isn’t easy to do. I like Mike!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 4 agosto 2018
Parole forti, che si riferiscono a quanto detto qualche giorno fa dal cestista, che in un’intervista alla Cnn l’aveva attaccato dicendo “Non mi siederei mai di fronte a Trump” in risposta domanda su cosa avrebbe detto se si fosse seduto di fronte a lui. Per poi aggiungere: “Mi siederò di fronte a Barack Obama“. Non solo, lo sportivo aveva detto di credere che il presidente Usa “stia in qualche modo tentando di dividerci, è qualcosa che non posso tollerare”. Il giocatore più famoso della Nba, è da sempre un grande oppositore del tycoon.
Il commento su Twitter del presidente americano ha scatenato tantissime reazioni dei sostenitori di James, che lunedì ha inaugurato una scuola elementare per giovani ad alto rischio nella sua nativa Akron, in Ohio. Considerato uno dei migliori cestisti di tutti i tempi, LeBron James ha vinto tre titoli Nba e due medaglie d’oro alle Olimpiadi. Nell’intervista ha accusato anche Trump di rafforzare e legittimare i razzisti: “Penso che il razzismo sia sempre stato qui. Ma credo che il presidente in carica ora abbia dato legittimazione alla gente, ora a loro non importa più, ora te lo sbattono in faccia”.
Ma questa non è la prima volta che il presidente americano e la star del basket si sferrano attacchi a distanza. Già a gennaio il cestista aveva detto che Trump “ha dato alla gente e al razzismo l’opportunità di venire fuori ed esprimersi senza paura”. Mentre lo scorso giugno c’era stato un serrato botta e risposta dopo che James e l’asso dei Golden State Warriors, Stephen Curry, avevano rifiutato l’invito ad un ricevimento alla Casa Bianca.