"Fortunatamente 33 pazienti si sono ristabiliti e dimessi dagli ospedali" ha fatto sapere in una nota l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. Nel Laboratorio di Prevenzione dell’Ats sono in corso le analisi di 551 campioni prelevati presso 48 abitazioni e 44 siti sensibili
Sale a quattro il numero di persone morte a causa della legionella a Bresso, nel milanese. L’ultimo decesso è di venerdì sera: un uomo di 89 anni è deceduto all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo dove era stato ricoverato dopo aver contratto il batterio. Le altre vittime risalgono al 23-26 luglio, quando due anziani erano deceduti nell’arco di 48 ore, per le complicanze causate dal contatto con il pericoloso batterio, e il giorno seguente una donna di 84 anni. Intanto continua ad aumentare il numero di persone contagiate nel comune lombardo che conta ad oggi 52 casi registrati, un numero mai raggiunto prima d’ora in Italia. Ma “fortunatamente 33 pazienti si sono ristabiliti e dimessi dagli ospedali” ha fatto sapere in una nota l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. Così al momento le persone ancora ricoverate sono 16, in particolare 10 all’ospedale Niguarda, 2 all’ospedale Bassini, 1 all’ospedale Sacco, 1 all’ospedale San Gerardo di Monza, 1 all’ospedale Mater Domini di Catanzaro e 1 all’ospedale di Savona.
“Proseguono senza sosta – ricorda l’assessore – le attività di controllo del Laboratorio di prevenzione dell’Ats di Milano, dove sono in corso 551 campioni prelevati da 48 abitazioni e 44 siti sensibili. Da venerdì è al lavoro una task force composta da tecnici della direzione generale Welfare, Ats ed esperti dell’Istituto superiore “per valutare lo stato delle azioni già compiute e confrontarsi sugli sviluppi delle indagini. Regione Lombardia non lascerà niente di intentato per riuscire a trovare la fonte del contagio”, sottolinea ancora Gallera. Ma la situazione non è ancora risolta. Nel Laboratorio di Prevenzione dell’Ats sono in corso le analisi di 551 campioni prelevati presso 48 abitazioni e 44 siti sensibili e si i intensificano gli sforzi per cercare di identificare l’origine del contagio.
La Malattia del Legionario, più comunemente definita legionellosi, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila presente in ambienti acquatici naturali e artificiali, normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento.