Alla fine ha scelto il Senato, il presidente della Giunta abruzzese Luciano D’Alfonso, eletto in Parlamento lo scorso marzo. Il politico del Partito Democratico a capo della Regione Abruzzo dal 13 giugno 2014, solo tre giorni fa aveva avuto l’ultimatum da parte della Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato che aveva ribadito l’incompatibilità delle due cariche al dem. Riserva che il governatore ha sciolto oggi, 5 agosto, come riporta La Repubblica in un’intervista.
Una questione – quella delle due poltrone e della non compatibilità di due incarichi elettivi – che ha tenuto il banco da marzo fino alla scorsa settimana, quando al senatore-presidente è stato chiesto esplicitamente di scegliere. “Opto per il Senato”, ha detto intervistato dal giornale, “dove, ora, si lavora a ritmo sostenuto. Il 7 settembre farò un grande evento a Pescara per spiegare agli abruzzesi tutto quello che ho fatto durante la mia presidenza”. Alla domanda sul perché abbia aspettato finora, il politico ha riferito che è stata l’incertezza ad averlo indotto ad aspettare: “Da marzo a giugno non c’è stata nessuna seduta e, anzi, c’era il rischio di tornare alle urne. E poi ho detto che avrei aspettato la convalida della giunta della elezioni”. Una posizione che non scioglie il nodo della “incompatibilità” indicata esplicitamente nell’articolo 122 della Costituzione: “Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una giunta regionale e a una delle Camere del Parlamento”. Secondo il senatore Pd “le forme sono state rispettate. Adesso riceverò la notifica sulla richiesta di opzione e a qual punto avrò tre giorni per decidere”. Anche se lui aveva “già deciso a marzo”, e ha atteso “tutta una serie di questioni amministrative da completare”: dal bando per il “collegamento navale tra Abruzzo e Croazia” al “raddoppio ferroviario” fino “all’Interporto”.
Qualcuno però afferma che il politico abbia atteso questi cinque e più mesi per far slittare il voto regionale al 2019, nel tentativo di sottrarlo alla sicura vittoria delle destre. Per D’Alfonso “è una bugia”, “ne dicono tante”, “in Abruzzo si voterà a novembre o dicembre“. D’Alfonso non è il solo “furbetto della doppia poltrona”, altri parlamentari sono stati ritenuti “incompatibili” da una ricerca di OpenPolis.