Ho ricevuto molti messaggi alla mail sveglia.democratici@outlook.it da tanti militanti carichi di passione, a volte ammaccata dalla delusione che la politica può dare. Quello qui sotto è di un elettore di sinistra, che purtroppo questa volta ha votato il Movimento 5 stelle. Sono felice che anche lui, come tanti militanti del Pd, abbia risposto all’appello. Significa che ci sono valori in comune e che, quando si antepone il dialogo alla tifoseria, è la politica a vincere. Puoi risintonizzarti con il tuo elettorato andato via, soltanto se con umiltà svuoti l’albero ed ascolti ciò che l’elettore ha da dire. Non mettendo sotto i piedi le tue idee né le sue.

Abbiamo scambiato qualche mail e questo mi ha spinto a concedergli lo spazio giusto sul mio blog, per dargli voce. Se non parti dai tuoi difetti, non potrai navigare in mare aperto. 

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Quando Massimo Cacciari definisce il Pd un partito già morto, io penso intenda questo: è un partito nato non dalla sintesi di due mondi e di classi d’idee differenti, ma di due diversi tipi d’interessi differenti. Tra le idee si può giungere ad un compromesso, tra interessi differenti invece no, perciò non è possibile tornare ad immaginare un futuro senza prima occuparsi del partito.

Si deve ricostruire la fiducia con gli elettori.

1 – Bisogna iniziare dall’etica – non dalla legalità, che è un valore di destra – e munire il partito di un gruppo di probiviri indipendenti che possa far rispettare un codice etico degno di questo nome. Il “garantismo” è un termine inventato da Giovanni Sartori (credo) negli anni 60 per definire quell’impianto di garanzie che ogni Costituzione degna di questo nome ha, perciò tutti i magistrati, i giudici e i pubblici ministeri sono garantisti per loro natura, fin quando applicano le regole e non le violino. Cose che sono accadute, ma non così spesso come si racconta.

Negli anni 90 Berlusconi modificò, anzi corruppe, il significato del termine garantismo trasformandolo in questo: tra un povero vecchino sotto processo penale e uno sporco mafioso che scioglie i bambini nell’acido non c’è differenza, sono entrambi innocenti fino al terzo grado di giudizio. Un ributtante e vomitevole tentativo di violare il nostro pieno e sacrosanto diritto di giudicare chi commette certe mostruosità che, in quanto comuni cittadini incapaci di infliggere pene, è infinitamente più grande di quello di un giudice. Un tentativo di silenziare il nostro diritto di giudicare attraverso le opinioni.

Questa oscenità inventata da Berlusconi è oggi un valore di certa sinistra (o presunta tale). Non deve mai più esistere.

2 – I finanziamenti al partito non possono continuare ad essere mascherati dietro la risibile scusa della privacy. Le fondazioni possono essere trasparenti senza che si debba cambiare nessuna regola, è sufficiente che si permetta di avere voce in capitolo nel partito solamente a chi rende i bilanci delle sue fondazioni totalmente trasparenti. Per ogni voto che si guadagna grazie all’investimento di due soldi in campagne elettorali se ne perdono decine per la mancanza di fiducia.

3 – Nessun compromesso morale, mai più, non solo con i criminali e i delinquenti, ma anche con ogni altro aspetto della vita politica di questo paese. Che non vuol dire giustizialismo, significa smetterla di creare attrito tra la politica e tutto il resto delle istituzioni di questo paese, ad iniziare dalla magistratura ma non solo. Se ci si definisce “democratici” si deve possedere un numero minimo di valori insostituibili: credere nell’alternanza di governo, quindi non strillare ad ogni pié sospinto “uber-nazisti” a chiunque la pensi diversamente da noi, politici o magistrati che siano; rispetto delle istituzioni, e soprattutto ricambio delle classi dirigenti, ovvero chi perde va via, chi sbaglia paga, tante primarie.

Ostinarsi a mantenere il vecchio sogno della sinistra unitaria con vocazione maggioritaria, senza dare un adeguato senso di cambiamento ogni volta che il tavolo in cui si gioca cambia, significa sparire. Continuando su questa linea, presto o tardi del Pd non ci sarà più niente da dire perché non esisterà più, semplicemente.

4 – Ripristinare l’originario senso di “rappresentanza”, un obbiettivo che non si limita solamente a contrastare il concetto di “democrazia diretta”, ma che si ponga il problema del clientelismo, dei signori delle tessere e dei capibastone, come anche della corruzione – tramite denaro o tramite lavoro – e di tutte quelle degenerazioni che rendono non sincero il voto degli italiani.

Scrivetemi a sveglia.democratici@outlook.it

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