Tratto dal modulo d’iscrizione scolastica
“Il contributo delle famiglie è essenziale per il buon funzionamento della scuola. Viene utilizzato per le spese relative all’assicurazione degli alunni per Responsabilità Civile e infortuni e soprattutto per l’ampliamento dell’offerta formativa (progetti e attività)”.
Di una cifra pari a 60/70 euro a bambino solo una ventina di euro è obbligatorio versare (ma questo la scuola non te lo dice o incentiverebbe i genitori a versare il minimo indispensabile). Il contributo volontario, non scritto, compensa anche quelle quote non versate da genitori a scrocco (spesso in barba a chi davvero fatica ad averne, esattamente come chi paga le tasse anche per chi evade). Mentre il futuro si allontana, la scuola arranca in una palude di presente, uno stato delle cose melmoso dove al servizio pubblico si affianca quello del fai da te: l’esattore, per tirare avanti.
La scuola tassa le famiglie per rastrellare ciò che lo Stato nega: l’investimento reale sull’Istruzione, la cultura e il cambiamento (quello vero): dare ai bambini la possibilità di crescere e farsi adulti capaci di rinnegare chi non investe nella scuola.
Se solo ci fosse un governo con la decenza di dare alla scuola gli strumenti per fare il suo mestiere (anziché quello dell’esattore) si potrebbe pensare che sono tempi difficili, ma nelle mani di bambini che ci faranno dimenticare gli adulti di oggi.