Il vicepremier leghista parla da Cervia: "Secondo me l'Italia ha bisogno di molte infrastrutture soprattutto al Sud". E su La Stampa risponde a Di Battista: "Ci sono fior di tecnici e di docenti che stanno valutando il rapporto costi-benefici". Il leader M5s da Pescara: "Il ministro dell'economia Le Maire mi ha capito sulla Torino-Lione"
All’interno del governo, “su alcune cose dovremo trovare un accordo“. Lo ammette lo stesso vicepremier Matteo Salvini intervenendo sabato sera alla festa della Lega Romagna a Cervia. Le “cose” di cui parla sono innanzitutto la Tav e la Tap. “Secondo me l’Italia ha bisogno di molte infrastrutture soprattutto al Sud“, ha sottolineato di fronte alla platea: “Penso alla Puglia: se arriverà alla fine quel gasdotto l’energia costerà il 10% in meno“, ha detto Salvini. Il leader della Lega spinge verso il sì alle opere, specialmente dopo le parole di Alessandro Di Battista che in diretta Facebook dal Messico aveva invece invitato il M5s a “ribadire i ‘No’ sani a opere inutili”, con cui i Cinquestelle “ha preso i voti”.
Non è una novità che Salvini sia a favore della Tap come della Tav. Lo testimoniano i botta e risposta con il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Ma per ora nessuno strappo. “Ci sono fior di tecnici e di docenti che stanno valutando il rapporto costi-benefici“, ha ribadito Salvini in un’intervista a La Stampa, sposando il metodo scelto dal governo per valutare tutte le grandi opere pubbliche in via di realizzazione e usando proprio le stesse parole del titolare del Mit.
“Dai nostri dati – ha però aggiunto il vicepremier leghista – sembra che i benefici superino i costi nel caso delle pedemontane, del Terzo Valico e del Tap”. Quanto alla Tav, per Salvini “il discorso è più lungo. Bisogna calcolare fino all’ultimo centesimo. Aspetto i risultati degli studi. In linea di massima, culturalmente sono più per fare che per disfare. Se non fare la Tav ci costasse due, tre o quattro miliardi, è chiaro che andrebbe fatta”.
Della Torino-Lione ha parlato sabato sera da Pescara anche Luigi Di Maio, facendo riferimento all’incontro avuto nei giorni scorsi con il ministro francese Le Maire: “La Tav? È nel contratto di governo. Ma sono anche contento che il ministro dell’economia francese abbia detto che capisce i miei dubbi sulla Tav”. Lasciando intendere quindi una possibile comprensione francese per un’eventuale no italiano.