Prima ha licenziato 60 dipendenti, poi ha assunto il figlio. No, questa volta non è l’ennesimo caso di nepotismo all’italiana ma quanto fatto da Victoria Beckham. L’ex Spice Girl è ora un’imprenditrice e ha deciso di assumere il figlio maggiore Brooklyn come fotografo della sua nuova linea di abbigliamento di lusso, non prima però di aver licenziato 60 lavoratori. A raccontarlo è il Daily Mail, secondo cui il 19enne ha appena concluso un corso di fotografia a New York ed è già a libro paga della Victoria Beckham Ltd, con il compito di supervisionare tutte le nuove campagne pubblicitarie. “Merch Collection”, in collaborazione con Reebok, è stato il primo grande progetto di Brooklin per l’azienda della madre, all’inizio di quest’estate.
Una scelta che in Rete è stata subito considerata di cattivo gusto e all’ex Posh sono piovute addosso le critiche anche dei suoi fan: in molti l’accusano infatti di essere una cattiva imprenditrice e di “nepotismo”. Critici anche molti esperti del settore: “Brooklyn ha lanciato questa nuova campagna e ha suscitato molte perplessità nel settore perché è così giovane e molto inesperto — ha detto una fonte vicina ai Beckham —. Ma a Victoria questo non importa, è sicura che sarà un’esperienza fantastica per lui”. E non sembra intenzionata a mollare: “È il suo sogno avere Brooklyn accanto a lei — continua la fonte anonima — Si fida ciecamente e ama il fatto che sia giovane. Chiede continuamente il suo parere sui suoi progetti e sulla loro presentazione”.
Ma a far vacillare l’azienda di Vicktoria Beckham ci sono anche i bilanci in rosso: i conti del 2017 sono stati disastrosi e la società ha chiuso l’anno con 7,5 milioni di sterline di perdite. Per ripagare i debiti, Victoria è stata costretta ad affidarsi ai nuovi investitori della Neo Investment Partners che ad aprile hanno speso 30 milioni di sterline (quasi 35 milioni di euro), costringendo la star a tagliare però di un terzo la forza lavoro. Ecco il motivo dei 60 licenziamenti.