“La strage dei braccianti a Foggia? Non dobbiamo fare nuove leggi, che ci sono già. Quello che manca sono i controlli. Lo Stato non è ancora attrezzato per controllare. Per questo sto pensando a un provvedimento urgente: indire un concorso straordinario per nuovi ispettori del lavoro“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “Ma cos’è questa estate” (Radio24) dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che aggiunge: “Non ci sono abbastanza ispettori del lavoro, allo stato attuale ne abbiamo poche centinaia. Il caporalato va estirpato, controllando azienda per azienda. Quindi, più ispettori del lavoro che applichino la legge che già esiste”. Il ministro M5s poi si sofferma sul decreto di dignità: “Io credo proprio che non metteremo la fiducia al Senato. Abbiamo mantenuto la promessa alla Camera. Io ero uno di quei parlamentari dell’opposizione che chiedeva sempre di non mettere la fiducia, di poter discutere il provvedimento, di avere la presenza del ministro in Aula. Non mi deve ringraziare nessuno, ma io mi sono fatto tre giorni alla Camera, dove abbiamo discusso tutti gli emendamenti, che erano oltre 250, e l’opposizione ha avuto modo di discutere. E non abbiamo messo la fiducia. Quello che dicevo da membro dell’opposizione ora lo faccio da membro delle maggioranza. Quindi, al Senato non dobbiamo mettere la fiducia e dobbiamo arrivare a votarlo senza atti di forza“. Di Maio annuncia per domani un vertice di maggioranza al fine di affrontare la legge di Bilancio. E sottolinea: “Le pensioni certamente le affronteremo, dobbiamo superare la legge Fornero e dovremo farlo. Ieri, intanto, i nostri capigruppo hanno depositato la nostra proposta di legge per il taglio delle pensioni d’oro. Per settembre-ottobre credo che sarà approvata e con la riduzione di quelle d’oro daremo più soldi ai pensionati con la minima. Il taglio del cuneo fiscale? Sarà inserito nella legge di Bilancio. Vogliamo abbassare il costo dei contratti a tempo indeterminato e a breve avrete tutti i conti”. Commento anche sul futuro presidente della Rai: “Il tema è che per eleggerlo ci vogliono due terzi delle forze politiche della commissione di Vigilanza. Per me, finché non si troverà un’intesa tra i gruppi, è inutile rimandare un nome alla commissione di Vigilanza. Si troverà un’intesa, come si è trovata in passato. La dobbiamo trovare su valori e principi legati alla persona e non alla lottizzazione politica e allora arriveremo all’obiettivo di eleggere un presidente. La verità è che non si riesce a eleggere un presidente perché noi non stiamo cedendo alle dinamiche della lottizzazione politica, che qualcun altro evidentemente vorrebbe”.