Camera e Senato vanno in vacanza: dopo il rush finale per il decreto Dignità a Palazzo Madama, mentre a Montecitorio si discute del riordino dei ministeri, il Parlamento chiude i battenti per poco più di un mese: la riapertura è fissata all’11 settembre. Sono 24 giorni di ferie, se si escludono i fine settimana, che diventano 34 totali. Meno dei 40 giorni di riposo che i due emicicli si erano concessi lo scorso anno. E comunque vacanze virtuose rispetto agli altri Parlamenti europei.
Il Bundestag della solerte Germania, per esempio, chiude per ferie dal 5 luglio al 10 settembre. La Camera dei comuni del Regno Unito invece dal 24 luglio al 4 settembre 2018. In Francia l’Assemblea nazionale lavora da ottobre a giugno, ma può essere convocata per sessioni straordinarie. L’ultima si è svolta dal primo luglio al primo agosto. In Spagna la pausa dei lavori riguarda luglio e agosto con la possibilità di convocare ad horas il Congresso per sedute straordinarie. L’ultima si è svolta il 27 luglio e per il momento non è stata ancora fissata la data di ripresa dei lavori.
Un mese di stop per il Parlamento quindi, dopo la maratona imposta dalla maggioranza per approvare alcuni decreti legge. Oltre al testo sul lavoro a firma di Luigi Di Maio, c’è per esempio il provvedimento Motovedette – che consegna ai libici 12 mezzi per la lotta contro l’immigrazione clandestina – approvato lunedì alla Camera. Rimane in sospeso il Milleproroghe, per cui bisognerà aspettare la riapertura di Montecitorio a settembre per il via libera definitivo, dopo il primo ok lunedì a palazzo Madama. E se si riposa il Parlamento, altrettanto non si può dire del Governo. A tenere banco per tutto agosto saranno i conti pubblici e le future scadenze: il 27 settembre infatti l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte dovrà consegnare la nota di aggiornamento Def (Documento di Economia e Finanza) e il quadro programmatico delle riforme, mentre la legge di Bilancio dovrà prendere vita entro metà ottobre.