Quello di venerdì sarà il quinto giorno di sciopero del personale di Dublino che da fine luglio non sembra dare segni di cedimenti. Aderiranno anche i colleghi in Belgio e Svezia, in forse la partecipazione dei dipendenti nei Paesi Bassi e in Germania - dove i piloti avevano concesso tempo alla compagnia fino al 6 agosto per trovare un accordo
Dopo gli scioperi del 25 e 26 luglio che hanno portato alla cancellazione di 600 voli, le agitazioni del personale Ryanair non accennano a placarsi. Un nuovo sciopero è stato indetto per venerdì 10 agosto dai piloti irlandesi, a cui aderiranno i colleghi in Belgio e Svezia. A questi potrebbero unirsi i dipendenti di Germania e Paesi Bassi, ma ancora non c’è una conferma ufficiale. Per queste ragioni la compagnia low cost ha annullato 104 voli in partenza e in arrivo in Belgio, 22 da e per la Svezia e 20 dall’Irlanda. “Tutti i clienti sono già stati avvertiti via email o sms e saranno ri-protetti su altri voli Ryanair o rimborsati”, precisa la società.
In una nota ufficiale la compagnia ha definito la giornata del 10 agosto un atto “irresponsabile” e “ingiustificabile”, sostenendo che ad essere danneggiati saranno i clienti, oltre che “gli affari e il valore delle azioni” della società. In Germania, i piloti della compagnia che lunedì hanno votato per “incrociare le braccia”, avevano lasciato alla compagnia tempo “al massimo fino al sei di agosto” per negoziare e “trovare” un accordo: si tratta di circa 400 dipendenti, quasi il 10% del totale dei piloti Ryanair.
Le tensioni con il personale si sono intensificate da quando Ryanair, settimane fa, ha annunciato la volontà di voler spostare alcuni voli da Dublino alla Polonia. Questa operazione, infatti, potrebbe causare la perdita del posto di lavoro a 300 persone – tra cui 100 piloti. Quello di venerdì, sarà il quinto giorno di sciopero del personale di Dublino che da fine luglio non sembra dare segni di cedimenti – anche il personale italiano aveva sposato la causa dei colleghi, portando alla cancellazione di 132 voli.
Le sigle sindacali chiedono alla società di cambiare proprio il modello di relazioni con il personale, e denunciano una vera e propria “campagna di intimidazione” nei confronti della protesta che si sta portando avanti. In una nota, Ryanair, ha reso noto di aver avuto due incontri con il sindacato irlandese Forsa, senza però ottenere risultati positivi. Ora, la società “crede che l’unico modo per riportare il buon senso passi attraverso la mediazione di una terza parte” ha detto Eddie Wilson, responsabile del personale Ryanair.