Hajro Cizmic abita nel vicino insediamento di Ponte Marconi. Secondo Il Messaggero una dirigente capitolina si è “raccomandata” a lui perché evitasse furti e occupazioni. Al Fatto racconta: "Ho incontrato il capo dell'ufficio Tevere perché ho un’associazione e una cooperativa che integrano i ragazzi disoccupati". In passato ha chiesto al Campidoglio di poter organizzare spettacoli e un mercato del baratto nell'area limitrofa alla spiaggia
“Boss? Ma quale boss! Io sono un semplice referente di zona. Come un presidente del Comitato di Quartiere. Però è vero: ho parlato con i responsabili del Comune, ho chiesto che i giovani del nostro quartiere possano lavorare e dare una mano alla collettività”. All’anagrafe lui è Hajro Cizmic, ma da oltre 30 anni per tutti a Roma (anche per i suoi familiari) è “Zorro”, proprio come l’eroe mascherato della letteratura americana. Di origine “jugoslave” – è in Italia da prima della guerra nei Balcani – Hajro è salito agli onori delle cronache per un articolo apparso sul quotidiano romano Il Messaggero: la dirigente capitolina Simonetta De Ambris raccontava, parlando al plurale, di essersi “raccomandata” con lui – che abita nel vicino insediamento rom di Ponte Marconi – affinché si evitassero furti e occupazioni abusive nel nuovo spazio di Tiberis, la spiaggia sul Tevere voluta fortemente da Virginia Raggi e aperta sabato mattina. “Il presunto ‘accordo con i rom’ – si è sbrigata a smentire l’assessora all’Ambiente, Pinuccia Montanari – è una fake news. Non c’è stato alcun contatto per garantire la sicurezza della struttura comunale. La persona che ha rilasciato alla stampa tali dichiarazioni se ne dovrà assumere la responsabilità e dovrà risponderne a tutti gli effetti all’Amministrazione Capitolina e a tutti i cittadini di Roma”.
Ma come sono andate davvero le cose? Ilfattoquotidiano.it ha raggiunto Zorro a casa sua, nell’area dell’ex Cinodromo di Ponte Marconi. “La scorsa settimana – racconta – Sono andato al cantiere e chiesto di parlare con un responsabile. Ho incontrato il dott. Simoni (Silvano, ingegnere dell’ufficio speciale Tevere dell’assessorato alla Sostenibilità ambientale del Comune) che mi ha riconosciuto e mi ha raccontato un po’ quello che stavano facendo. Io ho un’associazione e una cooperativa con le quali cerco di far integrare e, soprattutto, far lavorare i tanti ragazzi disoccupati del quartiere e ho auspicato che potesse esserci spazio anche per noi, magari per pulire la spiaggia o per costruire anche altro. Lui mi ha detto che il Comune aveva in progetto di fare altre spiagge e che sicuramente ci sarebbe stata possibilità per tutti di lavorare”. Non solo. “Poi si è augurato che la spiaggia, che è una bella cosa, potesse essere tenuta bene e non rovinata”.
Zorro non smentisce nemmeno la riunione con la comunità di vicolo Savini: “Ho solo detto che è una bella cosa, che speriamo che possa portarci lavoro. Tutto qui”. Il confine è sottile: quanto conta davvero Zorro fra i rom di Ponte Marconi? “Io comando a casa mia, non è che se domani uno va lì sfascia tutto allora ce l’ho mandato via. Poi io cerco di fare il bene per il mio quartiere, ma non sono certo un mafioso”.
In effetti, Cizmic è da anni impegnato in progetti di mediazione culturale e integrazione per la comunità rom, romena e bulgara che vive nella zona, come dimostrano le tante iniziative proposte dalla sua associazione “Integrazione Senza Nucleo” e le foto in cui appare insieme all’ex presidente del Municipio VIII, Paolo Pace (ex M5S, passato in Fratelli d’Italia dopo le dimissioni), durante alcune iniziative di pulizia di un parco della zona. “Integrazione Senza Nucleo” è anche il nome della cooperativa presieduta dallo stesso Zorro, che si occupa di lavori generici (edili, pulizie, traslochi, smaltimento rifiuti, ecc…) dove sono impiegati i ragazzi della zona. Fra le carte che ci mostra e che dimostrano i rapporti attivi con il Comune di Roma, anche una proposta dell’ottobre 2017 – ricevuta ma mai assecondata – con la quale l’associazione chiedeva di realizzare “iniziative culturali”, un “mercato di baratto interpersonale” e “spettacoli folcloristici di musiche e danze tradizionali dell’est” proprio nell’area limitrofa a quella in cui è sorta la spiaggia.
La vicenda della Tiberis ha sollevato diverse polemiche ed è stata cavalcata soprattutto dai partiti di destra. “Indiscrezione gravissima. Presenteremo un’interrogazione per chiedere chiarezza sia sulla gestione delle risorse spese, quali sgomberi di insediamenti abusivi sono stati effettuati nelle vicinanze”, ha affermato il capogruppo di Fdi, Andrea De Priamo, mentre il M5S fa quadrato e parla di “fake news”. E ora Zorro teme “conseguenze politiche”. “Il clima si è fatto pesante. Tendono a confonderci con altri campi e altre comunità, ma qui viviamo onestamente – ribadisce – i bambini vanno a scuola, siamo italiani e per la gran parte nati in Italia. Non vogliamo fare nulla che non sia legale. Finora i nostri progetti con il Comune non sono andati a buon fine, ma non demordo”.
Aggiornato da Redazione web alle 16.40 del 9 agosto 2018
Per uno scambio di persona, in una prima versione dell’articolo era stata citata impropriamente anche la dottoressa Raffaella Modafferi, funzionaria del Comune di Roma Capitale. In realtà la dottoressa Modafferi non ha mai avuto alcun rapporto con Hajro Cizmic detto “Zorro” e non è lei la persona che compariva in una foto pubblicata a corredo del testo in un primo momento (e che ora è stata rimossa). Di tutto questo ilfattoquotidiano.it si scusa con l’interessata e con i lettori.