Preparate la lista dei desideri perché si avvicina la notte di San Lorenzo e il cielo torna a illuminarsi con una pioggia di stelle cadenti. Quest’anno lo spettacolo è assicurato, visto che in cielo non dovrebbero esserci nuvole e la Luna sarà assente tra il 10 e il 15. Il vero picco quest’anno sarà tra le ore 16 del 12 agosto e le 4 del mattino del 13 agosto, con fino a 100 meteore visibili a occhio nudo ogni ora, praticamente una al minuto. Ad accompagnare la caccia alle meteore ci sarà anche una parata di quattro pianeti ben visibili, come spiegano gli esperti dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).
Come consiglia Davide Perna, ricercatore dell’Inaf di Roma, “non sapendo esattamente dove e quando le meteore appariranno, il modo migliore per osservarle è sicuramente a occhio nudo. Binocoli e telescopi non farebbero altro che limitare il nostro campo di vista”. Il momento migliore sarà nelle ore più tarde della notte, dalla mezzanotte fino all’alba, anche se già dalle 22 si potrà iniziare a vedere qualcosa, quando il cielo sarà buio, guardando in basso sull’orizzonte in direzione nord-est nella prima parte della serata, e poi via via sempre più alto, proprio sopra le nostre teste.
Il “bottino” più ricco potrebbero assicurarselo quelli che scruteranno la volta celeste da Alicudi e Filicudi; dalla parte nord dell’Alto Adige, al confine con l’Austria; dalla Sardegna, soprattutto a metà della costa est; dalla Maremma toscana verso il grossetano e da alcune zone della Basilicata. Impresa più difficile, invece, per chi trascorrerà la Notte di San Lorenzo in Val Padana o nelle grandi città come Roma, Napoli, Torino e Milano, nella valle dell’Arno o in Puglia (Gargano a parte).
Ma non tutti possono raggiungere le Eolie o il confine con l’Austria per esprimere il proprio desiderio nel cassetto. In questo caso, ecco i consigli per sfruttare al meglio il cielo che abbiamo a disposizione. Intanto, bisogna tenere presente che il picco di visibilità delle stelle cadenti non coincide più con la Notte di San Lorenzo, ma che negli anni si è gradualmente spostato in avanti e ora cade nella notte tra il 12 e il 13 agosto. Questo non vuol dire che nei giorni precedenti o successivi non si possano avvistare le “lacrime” del Santo, ovvero lo sciame delle Perseidi, ma è un paio di giorni dopo il fenomeno astronomico dà il meglio di sé.
A completare lo spettacolo ci sarà la parata di quattro pianeti, Venere, Giove, Saturno e Marte. “Tra una stella cadente e l’altra – continua Perna – avremo la possibilità di osservarli tutti e quattro facilmente a occhio nudo: Venere, molto luminoso, sarà visibile solo nelle primissime ore dopo il tramonto, guardando verso occidente. Lo seguono Giove e Saturno, visibili rispettivamente in direzione sud-ovest e sud nella prima parte della notte”. A chiudere il quartetto, conclude Perna, ci sarà “Marte, che ha da poco superato la sua ‘grande opposizione’. Sarà ancora molto brillante, e visibile per quasi tutta la notte”.