Oggi Andrea Pio Perrotta compie otto anni: è affetto da una malattia talmente rara da essere stata battezzata con il suo cognome, sindrome di Perrotta. La sua è una patologia (epi)genetica a probabile etiopatogenesi da inquinamento ambientale che rende fragilissimo il sistema immunitario.
Poco dopo la sua nascita, il 10 agosto 2010, a Napoli, nel suo sangue i medici hanno individuato un’infezione che è di lì a poco peggiorata, costringendolo in terapia intensiva per 4 mesi. Da allora entra ed esce dagli ospedali. E’ oggi in cura sperimentale in Inghilterra accompagnato dai genitori, papà Nicola e mamma Angelina, inviato lì non da un ospedale campano ma dall’ospedale pediatrico Meyer, di Firenze.
Andrea vive a Pascarola, una frazione di Caivano in provincia di Napoli. La sua casa è ubicata nelle immediate vicinanze della ditta di stoccaggio rifiuti Di Gennaro, dove pochi giorni fa l’ennesimo mostruoso rogo doloso per l’ennesimo giorno ha avvelenato l’aria di Caivano, Terra dei Fuochi, che però non si deve nominare perché, secondo il presidente Vincenzo De Luca, danneggia le nostre pummarole. Quelle pummarole che, oggi, grazie ai controlli imposti per le nostre battaglie in Terra dei Fuochi, non hanno mai goduto salute migliore dalla istituzione della Regione Campania. Non altrettanto possiamo dire dei bambini campani.
In Campania registriamo ufficialmente 165 casi di cancro infantile ogni milione di abitanti. In Italia 175, mentre in tutta Europa e Usa non sono oltre 140. E’ vero quindi che in Campania registriamo meno cancro infantile rispetto all’Italia del nord ma insieme deteniamo il peggiore e più terribile record sanitario di patologia pediatrica in Europa e verso gli Usa.
Non ci si preoccupa del perché registriamo un dato così tremendo e non vogliamo neppure sapere in quale ambiente vive un bambino come Andrea Pio, ma, ipocritamente, oggi la “scienza” medica e “la politica” italiana si preoccupano invece di non fare andare a scuola Andrea Pio in una classe di (potenziali) non vaccinati per non aggravare la sua già gravissima immunodepressione. Nessuno di preoccupa in quale ambiente viva e che aria respiri a casa sua in Terra dei fuochi, pardon terra delle pummarole, Andrea Pio.
I dati del registro tumori della Asl 2, dove risiede Andrea Pio, sono stati resi pubblici in pompa magna oltre un anno fa e certificano che i cittadini di Terra dei Fuochi, non solo i bambini, hanno più cancro di tutti in regione ma non vengono ancora considerati ufficiali perché, mentendo, si asserisce che non siano ancora validati. Non potevano proprio essere presentati in conferenza stampa se non fossero stati già validati. Dopo oltre un anno (Asl 2), dopo oltre trenta anni di assenza di dati (Asl 1), una tale omissione in presenza di dati nazionali così gravi dovrebbe essere sanzionata immediatamente. Invece è accaduto che i colleghi epidemiologi della Asl 2 che hanno osato produrre dati non in linea con la buona salute delle pummarole campane, hanno perso la struttura semplice di registro tumori che è stata riconvertita in struttura semplice per le vaccinazioni.
Ma le vaccinazioni obbligatorie per tutti sono più importanti del cancro nella Asl con i dati di registro tumori peggiori di tutta la regione Campania. Non deve accadere che Andrea Pio, gravemente immunodepresso, possa ritrovarsi in una classe di non tutti plurivaccinati certi. Non importa nulla e a nessuno in Campania e nella Asl 2 che Andrea Pio non abbia potuto tornare a casa sua dall’Inghilterra perché non poteva certo respirare la micidiale diossina sprigionata dall’immenso rogo dei rifiuti a Pascarola, come accade da trenta anni quasi ogni giorno ma non si deve dire.
Insomma Andrea Pio non è una pummarola e non va tutelato allo stesso modo. Va però protetto dalle (potenziali) mancate vaccinazioni altrui. E’ la schizofrenia purissima della Sanità italiana e campana di oggi.
Auguri di buon compleanno, Andrea Pio. Rinnovo qui il Giuramento di Ippocrate che mi impone di tutelare la tua salute e combatterò anche per te finché avrò vita come medico dell’Ambiente, ma ti auguro con tutto il cuore di farti inserire in Inghilterra il dna di una pummarola San Marzano: sarai così tutelato meglio che come bambino e cittadino campano.
A noi ammalati di cancro in regione Campania non interessa sapere chi è più “scienziato”, come quelli delle vaccinazioni che però non vedono i record di cancro infantile. A noi interessa innanzitutto sapere da che parte si sta, come ci ha insegnato don Peppe Diana: dalla parte degli ammalati o dalla parte delle pummarole?