L’azzurra ha chiuso con il tempo di 5h19'34", mentre Furlan ha conquistato il gradino più basso del podio in 4 ore 57'55". Nel trampolino sincro da 3 metri, inatteso successo delle azzurre che permettono all'Italia di chiudere in terza posizione nel medagliere alle spalle di Russia e Gran Bretagna
Due ori e un bronzo è il bottino dell’Italia nella giornata conclusiva degli Europei di nuoto. A Glasgow gli azzurri trionfano nella 25 chilometri di fondo con Arianna Bridi e a Edimburgo il duo Elena Bertocchi-Chiara Pellacani si impone nel trampolino da 3 metri. Bronzo invece per Matteo Furlan nella gara maschile di nuoto in acque libere. Le tre medaglie consentono all’Italia di chiudere nella terza posizione generale con 39 podi conquistati (8 ori, 12 argenti e 19 bronzi) alle spalle di Russia e Gran Bretagna.
Bridi ha chiuso la “maratona” del nuoto con il tempo di 5h19’34″6, precedendo di un soffio l’olandese Sharon Van Rouwendaal (5h19’34″7), già oro nella 5 e nella 10 km. Il 29enne azzurro, invece, è riuscito a salire sul gradino più basso del podio in 4 ore 57 ’55”, preceduto dall’ungherese Kristof Rasovszky (4h57’53″5) e dal russo Kirill Belyaev (4h57’54″6). Bertocchi-Pellacani hanno invece conquistato l’oro chiudendo la serie di tuffi con il punteggio di 289.26 nella gara in cui Tania Cagnotto e Francesca Dallapè sono state incoronate otto volte campionesse europee. Argento alle tedesche Hentschel-Punzel (286.00), bronzo alle russe Bazhina-Ilinykh (282.90).
“E’ stata una gara durissima con onde e la muta che è una roba che proprio non sopporto. Gara davvero difficile. Sono stata brava a mantenere la calma”, ha commentato Bridi, trentina di 22 anni. “La parte più difficile è stata quando ci hanno raggiunto i maschi. Lì abbiamo dovuto cambiare ritmo radicalmente per cercare di restare in gruppo e sfruttare il più possibile la scia, ma soprattutto non rischiare di restare troppo staccate”, ha raccontato l’azzurra, già bronzo iridato in carica nella 10 chilometri. “Sono contento per il bronzo, ma è davvero difficile gareggiare in queste condizioni perché la muta è troppo limitante – ha commentato Matteo Furlan a fine gara – già a metà gara ho dovuto prendere antidolorifici per le spalle; le braccia non riesci a muoverle con naturalezza”.
Grande felicità anche per Bertocchi e Pellacani. “Si, eravamo tranquille e questa è la cosa che mi è piaciuta di più della gara, dopo la vittoria ovviamente”, ha spiegato Pellacani, 15 anni. “Dopo due giorni di terapia il dolore alla gamba è migliorato ma con l’adrenalina che ho oggi non ho sentito più nulla”, le ha fatto eco la 24enne Pellacani.