Lo studente alla fine dell'anno scolastico presentava quattro insufficienze in scienze naturali, inglese, latino e appunto matematica. Una situazione che faceva propendere per la bocciatura. L'insegnante di matematica, però, non aveva osservato l’obbligo, introdotto per legge nel 2010, di elaborare per gli studenti con disturbi dell’apprendimento il cosiddetto piano didattico personalizzato
Bocciatura sospesa per uno studente dislessico: i compiti di matematica che ha svolto durante l’anno non erano personalizzati come prevede la legge. Lo ha deciso il Tar del Piemonte ordinando che i professori di un liceo scientifico della val di Susa si riuniscano nuovamente in una seduta straordinaria per decidere se ammettere o meno all’anno successivo l’alunno discalculico (disturbo specifico dell’apprendimento che rende più difficile affrontare calcoli e sviluppi geometrici). Tutti tranne quello di matematica.
A raccontare la vicenda è Repubblica.it. Lo studente alla fine dell’anno scolastico presentava quattro insufficienze in scienze naturali, inglese, latino e appunto matematica. Una situazione che faceva propendere per la bocciatura. L’insegnante di matematica, però, non aveva osservato l’obbligo, introdotto per legge nel 2010, di elaborare per gli studenti con disturbi dell’apprendimento (dislessia, cioè difficoltà a leggere un testo, discalculia, disgrafia, difficoltà a scrivere) il cosiddetto piano didattico personalizzato. Per la matematica avrebbe dovuto dare compiti in classe con meno esercizi e consentire allo studente di consultare le formule e usare la calcolatrice.
I genitori dello studente si sono dunque rivolti al Tar. E il collegio di giudici presieduto da Domenico Giordano ha sospeso la bocciatura “rilevando, a un primo esame, profili di parziale fondatezza del ricorso con particolare riferimento alla disciplina matematica, rispetto alla quale sembrerebbero trovare fondamento le censure dedotte dal ricorrente in ordine alla mancata integrale applicazione delle misure di ausilio previste dal Piano Didattico Personalizzato” .
Sulla vicenda si è espresso Giorgio Bracesco, presidente della sezione torinese dell’associazione italiana dislessia, che a Repubblica.it ha dichiarato: “Purtroppo sono ancora molti gli insegnanti totalmente disinformati sui disturbi dell’apprendimento- dice- Trattano la questione come un allenatore prepara i cento metri: più ti alleni e più vai forte. Non è così, un ragazzo dislessico è come un ragazzo con gli occhi azzurri, non c’è modo di fargli cambiare colore. Bisogna accettare che la sua mente compia un percorso alternativo e più difficile rispetto a quello di tutti gli altri per raggiungere la meta. Uno studente dislessico può essere una grande ricchezza perché troverà sempre una soluzione fuori dagli schemi, ma ancora siamo molto lontani dal capirlo”.