I sindaci della Lega sottoscrivono l’appello firmata dagli altri primi cittadini delle città capoluogo. Il governatore Luca Zaia, invece, difende l’esecutivo. Gli esponenti del Carroccio in Veneto si spaccano sul fronte della decisione del governo di congelare per due anni i fondi destinati alle periferie della grandi città.
“Vogliamo stare lontano dalle strumentalizzazioni politiche e auspichiamo di costruire con il Governo un percorso, quale che sia, che possa confermare gli impegni assunti. Vanno infatti tutelati gli atti conseguenti le convenzioni sottoscritte, già registrate dalla Corte dei Conti e che stanno producendo gli effetti previsti”, scrivono i sindaci dei 7 capoluoghi di provincia del Veneto, in un appello congiunto al Governo redatto dopo l’incontro a Venezia. “Nel Veneto il totale dei 99 interventi ha un valore di 264,7 milioni di euro – spiegano -, di cui 149,9 finanziati dal Bando e 114,7 da co-finanziamenti pubblici e privati. Risorse che non possono essere messe a rischio, non solo per le aspettative dei cittadini, ma anche per l’effetto volano nei confronti delle imprese locali”, continua il documento che è stato sottoscritto anche dal leghista Mario Conte, primo cittadino di Treviso, e da Andrea Bimbatti, esponente di Forza Italia e vicesindaco di Rovigo che però rappresentava il leghista Massimo Bergamin. Le altre firme in calce all’appello sono di esponenti politici di vari partiti: il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro (centrodestra), quello di Belluno Jacopo Massaro (centrosinistra), il primo cittadino di Padova Sergio Giordani (centrosinistra), quello di Verona Federico Sboarina (Forza Italia), e Francesco Rucco, che guida la giunta di centrodestra che amministra Vicenza.
Difende il governo sostenuto dal Movimento 5 stelle e dalla Lega, invece, il presidente della Regione Zaia. “L’emendamento fatto dal Governo è chiaro: il Bando periferie non è cancellato, semplicemente si ritarda la fase esecutiva di un anno, perché c’è in piedi un monte finanziamenti di circa 50 miliardi di euro, sulla base delle scelte fatte dal precedente Governo ad aprile 2018, e la Corte Costituzionale ha posto con sentenza il problema delle coperture, chiedendo di mettere a posto le carte”dice il governatore, che ha incontrato i sindaci a Venezia.
“Il Governo, prudentemente – ha proseguito – ha fatto due cose: ha sistemato i 24 progetti già a posto, sospendendo gli altri 96, liberando così gli avanzi di amministrazione per tutti e 8000 i Comuni, che così adesso potranno investire e spendere subito”. “Non voglio che mi si dipinga come l’avvocato difensore del Governo – ha aggiunto Zaia – Quando ho qualcosa da dire, lo dico. Il ricorso che abbiamo presentato riguarda i Fondi di coesione e se poi trascina anche il Bando periferie, non dipende da noi”.