Roma, 1 apr. (Adnkronos Salute) - "Il regolamento europeo di Hta, Health Technology Assessment, rilasciato su Gazzetta europea nel 2021, ma entrato in vigore ufficialmente lo scorso gennaio 2025, prevede una valutazione clinica congiunta di alcune terapie. Nella fase pilota, a livello europeo", sono interessati "prodotti oncologici e terapie avanzate e, a livello nazionale, dei domini non clinici. Pertanto è necessario che vi sia una forte collaborazione tra istituzioni, sviluppatori, società scientifiche e associazioni pazienti, affinché si possa mettere a terra il valore di una tecnologia sanitaria". Lo ha detto Eugenio Di Brino, co-founder & partner Altems Advisory, a Milano in occasione dell'evento di Novartis 'Insieme alle associazioni pazienti per reimmaginare l'accesso all'innovazione', primo del ciclo di incontri promossi dalla farmaceutica attraverso la piattaforma 'Partner per il futuro'.
"La logica dell'Hta prevede 9 prospettive diverse - spiega Di Brino - che valutano una nuova tecnologia. Una di queste riguarda l'associazione pazienti". Pertanto, "nei prossimi mesi è richiesta una forte collaborazione per poter ridisegnare il processo di accesso e di valutazione delle tecnologie sanitarie, alla luce di questo regolamento. In parallelo, è stato istituito con la scorsa legge di Bilancio un registro, presso il ministero della Salute, delle associazioni di advocacy, le associazioni di pazienti che operano nel mondo Salute", affinché "la loro collaborazione possa essere più sinergica nelle istituzioni di policy. Le associazioni pazienti vedranno quindi un forte coinvolgimento da parte del mondo delle istituzioni. Anche Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali - ricorda - ha istituito, all'interno della messa a terra del Programma nazionale Hta dispositivi medici, uno stakeholder network, una rete di portatori di interessi, a cui hanno fatto già richiesta tantissime associazioni pazienti e che vedrà nei prossimi mesi una messa a terra operativa".
Con il Registro nazionale delle associazioni pazienti e con il protocollo Hta a livello europeo "si sta mettendo a sistema qualcosa che negli anni era già partito". Sono diverse infatti anche "le Regioni che stanno attivando la sanità partecipata - sottolinea Di Brino - Vediamo dunque a tutti i livelli una maggior consapevolezza dell'importanza di lavorare sinergicamente con le associazioni". D'altro canto "c'è un grande bisogno di formazione, di consapevolezza e di competenze tecniche. Non solo per portare la prospettiva del paziente e l'esperienza della patologia del proprio vissuto, ma anche per poter dialogare sulle competenze tecniche alla pari delle altre componenti che verranno chiamate nei tavoli decisionali", conclude.