Vigili del fuoco e unità cinofile di nuovo sul territorio per cercare la ragazzina, probabilmente dopo aver ricevuto nuove informazioni. La famiglia di Iuschra ha lanciato un appello: "Se qualcuno l'avesse rapita per favore la lasci andare"
Sono tornati a Serle in provincia di Brescia i Vigili del fuoco per cercare Iuschra, la dodicenne affetta da autismo scomparsa lo scorso 18 luglio durante una gita. Una quarantina di persone insieme a delle unità cinofile ritorneranno su alcune delle zone già monitorate, probabilmente sulla base di nuove informazioni. Le ricerche si erano interrotte lo scorso 29 luglio dopo dieci giorni di lavoro incessante e avevano coinvolto oltre 1.500 operatori tra cui forze dell’ordine, Vigili del fuoco, soccorso alpino, protezione civile e volontari.
Droni, un’unità di salvataggio olandese formata da 19 persone e 12 cani molecolari, un gruppo di speleologi pronti a perlustrare le numerose grotte della zona. Per trovare la 12enne allontanatasi dal gruppo Fobap con il quale era in gita sono stati utilizzati tutti i mezzi e le tecnologie più all’avanguardia, ma di lei non si è mai trovata alcuna traccia. La zona dove la piccola è scomparsa si trova sull’altopiano di Cariadeghe dove è presente un parco naturale di 750 ettari con grotte e cavità carsiche.
Per il padre, Mdliton Gazi, che non si è mai allontanato durante le giornate di ricerca, la figlia potrebbe essere stata rapita. Dopo la sospensione ufficiale delle ricerche l’uomo ha proseguito da sé assieme ad un gruppo di volontari della zona. In quota invece è rimasto un presidio fisso pronto a raccogliere eventuali segnalazioni da parte di escursionisti e turisti di passaggio. L’uomo ha sempre chiesto che le ricerche non venissero sospese.
Il 5 agosto la famiglia della piccola bengalese è scesa in piazza per una manifestazione organizzata assieme alle autorità, associazioni locali e conoscenti per chiedere chiarezza sulla scomparsa della bambina. “Quel giorno verso 12.50 sono stato informato da Fopab della scomparsa. Alle 15 sono stato accompagnato sul posto. Io non ero al corrente del luogo in cui si trovava mia figlia quel giorno – ha spiegato l’uomo come riporta Il Giornale di Brescia – credevo la gita fosse sul Garda. Non so quanto sia stato giusto portare i bimbi disabili lassù, in una zona non coperta da rete cellulare. In caso di incidente non è possibile contattare qualcuno”. Infine l’appello: “Chiedo alle autorità di non sospendere le ricerche, di indagare sull’accaduto e accertare eventuali responsabilità. Non lasciatemi solo”. Anche la moglie Khanam crede che la figlia possa essere stata vittima di un rapimento: “Forse qualcuno se l’è portata via, fate qualcosa, magari Iushra è chiusa da qualche parte e vuole tornare da me” ha aggiunto la donna alla richiesta d’aiuto del marito.