Il crollo del ponte a Genova è una tragedia da evitare. Qualcuno dovrà pagare per quelle vittime. Superato il momento del pianto, seguano senza esitazioni quello della punizione con pene draconiane dei responsabili e quello della prevenzione per il futuro (altro che Tav e ponte sullo Stretto!).
Con la triste vicenda del ponte di Genova, abbiamo peraltro appreso un nuovo vocabolo della neolingua: “sciacallaggio” è la diffamazione che si abbatte su quanti, alle lacrime per la tragedia, facciano seguire l’esigenza della ricerca dei responsabili e delle colpe della politica. Così parlò Luigi Marattin (Pd): “Speriamo che gli italiani col voto rimandino nella fogna quelle teste di bip“. Marattin, arbiter elegantiarum. Spirito nobile. Delizia del genere umano. Fine pensatore. Una garanzia. Animo sensibile. Mente sopraffina.
Così invece, più sobriamente, si sono espressi Di Maio e Salvini: “Revoca concessione Autostrade e multa fino a 150 milioni“. Un giusto provvedimento. In direzione del sacrosanto ripristino dell’egemonia della politica sull’economia. Avete ancora dubbi al riguardo? Occorre nazionalizzare subito le Autostrade, sottraendole alla gelida presa del profitto privato e restituendole all’interesse nazionale del popolo italiano.