Il 7 settembre del 2016 si svolge, in commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, un’audizione conoscitiva del direttore generale per la Vigilanza sulle concessioni autostradali, l’architetto Mauro Coletta. Che, in pratica, fa il punto della situazione sullo stato dell’arte delle concessioni. L’organo di Vigilanza, passato dal 1 ottobre del 2011 dall’Anas al Ministero dei Trasporti, controlla di fatto che i concessionari (tra cui, ovviamente, Autostrade per l’Italia) eseguano a dovere i lavori sulla rete di loro pertinenza. Al termine della relazione, però, Coletta lancia una sorta di allarme al presidente della Commissione, Ermete Realacci, e ai parlamentari presenti: “I nostri collaboratori che devono fare i sopralluoghi, sono costretti ad anticipare le spese. I rimborsi arrivano dopo quattro-cinque mesi. Questo crea grossi problemi: nel 2011 abbiamo svolto 1400 ispezioni, nel 2015 sono calate a 820“.

Articolo Precedente

Il crollo del ponte spiegato alla mia gatta

next
Articolo Successivo

Ponte Morandi, nella querelle su Autostrade la sinistra stia dalla parte di chi rappresenta

next