Una lettera inviata ad Autostrade per l’Italia che avvia la procedura per lo stop alla concessione. E l’intenzione di modificare totalmente il settore con nuovi obblighi per i concessionari e clausole più eque.  A tre giorni dalla tragedia del ponte Morandi l’esecutivo conferma quanto annunciato nelle prime ore successive al crollo: verrà ritirata la concessione alla società controllata dal gruppo Benetton. Ad annunciarlo è un comunicato del premier Giuseppe Conte.  “Oggi il governo, tramite la competente direzione del Ministero delle Infrastrutture, ha formalmente inoltrato ad Autostrade per l’Italia la lettera di contestazione che avvia la procedura di caducazione della concessione. Il governo contesta al concessionario che aveva l’obbligo di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’autostrada A10, la grave sciagura che è conseguita al crollo del ponte”, si legge nella nota di Palazzo Chigi. Fonti della presidenza, poi, fanno filtrare ad essere ritirata sarà la “convenzione delle concessioni”, che riguarda tutte le reti concesse ad Autostrade per l’Italia e dunque non solo il tratto di A10 in cui è crollato il ponte.

“Vogliono ricostruire ponte? Solo provvisorio risarcimento” –  “Si è diffusa la notizia – continua il comunicato del premier – che Autostrade per l’Italia sarebbe disponibile a ricostruire il ponte a sue spese. Se questa proposta verrà formalizzata il Governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia. Se questa iniziativa di ricostruzione del ponte verrà addebitata a Autostrade per l’Italia sarà solo a titolo di provvisorio risarcimento del danno, fermo restando che la ferita inferta alle vittime, ai loro familiari e al Paese è incommensurabile e non potrà certo essere rimarginata in questo modo. Il concessionario avrà facoltà di far pervenire le proprie controdeduzioni entro 15 giorni, fermo restando che il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e che l’onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia”.

“Tutti i concessionari convocati a settembre” – Ma c’è solo il tema della concessione ad Autostrade per l’Italia. La nota di Palazzo Chigi, infatti, annuncia anche le decisioni che l’esecutivo intende prendere anche nei confronti degli altri concessionari. “A partire da settembre convocheremo tutti i concessionari delle infrastrutture, costringendoli a consegnarci un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a questo scopo: li costringeremo a impegnarsi in un programma di riammodernamento delle infrastrutture destinando ad esso risorse più proporzionate e adeguate agli utili che ne ricavano. Questo governo intende dare un segnale di svolta ben preciso: d’ora in avanti tutti i concessionari saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell’ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione, dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione a loro carico e, più in generale, dovranno comprendere che l’infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico”.

“Sarà creata banca dati sulla manutenzione” – “Per ogni infrastruttura dovremo avere certezza dell’intervento di manutenzione da ultimo adottato e di quelli programmati – si legge ancora nel comunicato -. Dovremo essere in condizione di poter operare tempestivamente nella segnalazione degli interventi di riammodernamento del nostro patrimonio infrastrutturale, graduandoli secondo un preciso ordine gerarchico di importanza e urgenza“. Obiettivi che verranno perseguiti con nuovi strumenti. Il primo: “Potenzieremo il servizio ispettivo che è istituito presso il Ministero delle Infrastrutture, in modo da assicurare una rigorosa e puntuale vigilanza sull’operato dei concessionari-e sul rispetto dei vincoli che la legge e le convenzioni pongono a loro carico”. E poi, continua Conte: “Dobbiamo configurare una banca dati, a livello centrale, che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo stato e la manutenzione di tutte le nostre infrastrutture”.

“Rivedremo integralmente sistema delle concessioni” – Nella sua nota, il premier annuncia anche altro. Spiega infatti che intende modificare totalmente il settore delle concessioni. “Purtroppo arriviamo al Governo un pò tardi. Il processo di privatizzazioni che riguarda le nostre infrastrutture è stato avviato molti anni fa, secondo una logica che ha favorito la gestione finanziaria delle stesse e ha oscurato la logica industriale che invece dovrebbe caratterizzarle. Adesso ci ritroviamo con rapporti di concessione e contratti di servizio ormai in essere, alcuni dei quali scadono in un futuro non prossimo, e che contengono condizioni e clausole molto sbilanciate a favore dei concessionari. Questo Governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e man mano che esse scadono ne approfitterà per impostare queste operazioni sulla base di nuovi princìpi e di più soddisfacenti equilibri giuridico-economici”.

Di Maio: Crollo del ponte figlio delle marchette fatte ad Autostrade” –  E alla nota ufficiale del presidente del consiglio, si affianca anche Luigi Di Maio, che invece invia una lettera ai parlamentari del Movimento 5 stelle. “Per 5 anni dall’opposizione – ricorda il vicepremier – abbiamo combattuto contro i privilegi di Autostrade per l’Italia, che gestivano e gestiscono le nostre autostrade senza gare e con doveri contrattuali ridicoli. Non è un caso che i loro contratti siano stati secretati per i vergognosi vantaggi che gli erano stati concessi. Molti dei personaggi politici che hanno permesso tutto questo, oggi o lavorano per autostrade per l’Italia o sono loro consulenti. Uno su tutti Enrico Letta, ex presidente del consiglio, passato per il Cda della società che gestisce le autostrade spagnole, comprate dai Benetton con i soldi dei pedaggi degli italiani.  Il crollo del ponte Morandi è figlio di tutti i trattamenti privilegiati e delle marchette fatti ad Autostrade per l’Italia”, scrive il vicepremier. Che poi elenca quali saranno le azioni che il governo intende intraprendere. Sono cinque punti e cominciano con la “revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia. La giusta causa per la revoca non è da rintracciare in codicilli o in commi da azzeccagarbugli, la giusta causa sono i 39 morti”, e con l’applicazione di “sanzioni e risarcimenti per centinaia di milioni di euro, che sono soldi dovuti, non concessioni da barattare con l’eventuale revoca”. Poi il leader del M5s conferma che saranno desecretati “tutti i contratti dei concessionari autostradali e mostreremo questa vergogna al mondo intero”. Quindi annuncia: “Chiederemo a tutti i funzionari pubblici che hanno incarichi a vario titolo, anche dentro Autostrade per l’Italia, di dimettersi da uno dei due ruoli”. Infine la promessa di un “decreto legge, se servirà”, per supportare “la Regione Liguria e il Comune di Genova per l’emergenza che stanno attraversando”.

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