“Non siamo stati capaci di far sentire la nostra vicinanza alla città. Mi scuso profondamente”. Autostrade per l’Italia affronta Genova e manda avanti l’amministratore delegato Giovanni Castellucci accompagnato dal presidente Fabio Cerchiai. Quattro giorni dopo la strage del Ponte Morandi, i vertici della società controllata dalla famiglia Benetton hanno presenziato ai funerali di Stato di 19 delle 42 vittime e, poche ore più tardi, hanno incontrato la stampa in un hotel del centro di Genova. La conferenza stampa, come nelle attese era funzionale a “rinnovare personalmente il cordoglio” di presidente e amministratore delegato “per le vittime e la profonda vicinanza nei confronti dei familiari e dell’intera comunità genovese, gravemente ferita dalla tragedia del viadotto Polcevera”. Autostrade “non è riuscita a far percepire” la propria vicinanza nel dramma del ponte di Genova e di questo “mi scuso”, ha detto Castellucci. “Ma noi eravamo qui tra voi a lavorare ed è colpa nostra se non ci siamo riusciti”, ha aggiunto, sottolineando a proposito della tempistica adottata per la comunicazione, che è stata data la precedenza all’emergenza: “non era nostra intenzione urtare la suscettibilità di nessuno, se l’abbiamo fatto ce ne scusiamo”.
I due manager, poi, hanno illustrato “tutte le iniziative discusse con il Comune di Genova e la Regione Liguria in questi giorni di intenso lavoro comune a supporto delle famiglie delle vittime e dei dispersi, gli aiuti concreti nei confronti degli sfollati, le attività a supporto della viabilità e della mobilità dei genovesi”. La prima azione “è per le famiglie delle vittime. Abbiamo stanziato un fondo per le esigenze immediate che affineremo con il Comune e che verrà gestito dal Comune“: facendo “la somma sarà mezzo miliardo“. Il primo impegno, invece è “ripristinare il prima possibile la viabilità e ricostruire il ponte sul Polcevera – ha proseguito l’ingegnere – Abbiamo un progetto che ci permette in otto mesi, tra demolizione e ricostruzione di avere un nuovo ponte in acciaio”. Autostrade costruirà “in accordo con il Comune, la nuova viabilità interna alle aree Ilva per alleggerire il traffico pesante dalla città. Cominceremo da lunedì prossimo. È un modo per ricucire la viabilità cittadina”. Mentre per potere costruire il ponte “in sicurezza sarà stanziato un fondo per dare indennizzi a tutti coloro che saranno costretti a lasciare le case“, ha aggiunto Castellucci per il quale “parlare di numeri rischia di essere arido. È più rilevante l’aspetto tecnico. Sui tempi di ricostruzione siamo al lavoro il conto dei costi non è una priorità. Sono molto importanti ma non è elemento fondamentale”. Gli stanziamenti saranno di “svariati milioni di euro per le famiglie, svariate decine di milioni per le demolizioni e le ricostruzioni, ma valuteremo con la Regione gli aggiustamenti”.
“Altri temi, come il rapporto tra noi e governo, li tratteremo un’altra volta”, ha detto poi il manager rifiutandosi più volte di entrare nel tema della concessione dopo che, nelle ultime ore si sono susseguite indiscrezioni di stampa sui nomi dei prestigiosi studi legali assoldati da Ponzano Veneto. Dallo Studio Severino a Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & partners. “Non ho molto da aggiungere rispetto a quanto detto a caldo martedì. Tutte le relazioni di cui sono a conoscenza davano uno stato di salute buono“, è stata l’unica dichiarazione nel merito del manager che nega di aver mai ricevuto le relazioni e le analisi in senso opposto che sono state rese note dalla stampa in questi giorni: “dubbi sullo stato di manutenzione del ponte mi dicono che erano stati superati. Ma verificheremo”, ha detto. Quindi nessuna assunzione di colpa – “non riteniamo che ci siano le condizioni per un’assunzione di responsabilità per il crollo che devono ancora essere accertate” – ma solo “compassione, vicinanza” e profonde scuse per il tipo di comunicazione che è stato dato. In ogni caso, lo stato di salute del viadotto “sarà oggetto di verifiche, di analisi della magistratura e di perizie e sarà prima priorità. Collaboreremo con la magistratura per arrivare alla verità sul disastro”, garantisce il manager.
Che pure si è spinto a dichiarare che “sulla base delle analisi fatte da strutture tecniche e progettisti, i ponti della nostra rete sono sicuri. Ho chiesto a tutti di rifare una analisi critica di tutte le relazioni perché un eccesso di cautela forse è il momento di giusto di spenderla”. Quanto ai lavori sul Morandi decisi la scorsa primavera “non erano con una procedura d’urgenza ma ristretta. Perché le imprese che potevano partecipare a un intervento così complesso dovevano essere selezionate. Riguardava anche l’altro pilone non danneggiato. Era per allungare il tempo della vita utile del ponte”.
L’incontro con la stampa è arrivato dopo le polemiche sui comunicati intempestivi di Ponzano Veneto, nonché sulle dichiarazioni a caldo dell’amministratore delegato Giovanni Castellucci (pure confermate dall’interessato anche a freddo) e, più in generale, sui rapporti tra la famiglia veneta e la stampa. A proposito dei quali molti osservatori non hanno potuto non notare lo storico legame tra il gruppo delle autostrade e l’ex amministratore delegato del gruppo Espresso, Monica Mondardini: l’attuale vicepresidente di Gedi, editore tra gli altri di Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX fino al 2017, anno in cui ha passato il testimone all’ex presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, è stata presidente degli Aeroporti di Roma ed è tuttora consigliere indipendente di Atlantia, la holding che controlla Autostrade.
Intanto il governo, per bocca del vicepremier Luigi Di Maio, fa sapere che l’unica strada che il governo seguirà è quella di andare avanti con la procedura di revoca, che pure avrà tempi e costi rilevanti, come ben sa anche l’esecutivo che per ora non ha potuto far altro che iniziare a mettere in mora Autostrade per l’Italia. “Le loro scuse servono a poco e non vi è modo di alleviare le sofferenze di una città distrutta dal dolore”, ha scritto il leader pentastellato su Facebook, commentando le dichiarazioni di Castellucci. “Abbiamo fatto una promessa ai familiari delle vittime e a tutti i cittadini rimasti coinvolti nella tragedia di Genova e la onoreremo andando fino in fondo”, ha detto per poi concludere: “Sia ben chiaro: lo Stato non accetta elemosine da Autostrade. Pretendiamo risarcimenti credibili e non vi sarà alcun baratto”. Mentre la famiglia Benetton ha diramato una nota per ribadire il proprio cordoglio: “In questo giorno di lutto, il nostro pensiero è rivolto a ogni persona che abbia conosciuto e amato coloro che oggi non ci sono più in seguito alla tragedia di Genova”, si legge nel documento. “Con rispetto – prosegue la lettera – vogliamo esprimere il nostro profondo dolore e manifestare la nostra concreta vicinanza a chiunque sia stato colpito dai terribili eventi del 14 agosto”.