Blitz di quattro esponenti del partito di estrema destra in uno dei luoghi simbolo del gruppo di Ponzano Veneto proprietario di Autostrade per l'Italia. La protesta dopo il crollo del Ponte Morandi: "Vendetta del sangue italiano, abbiamo il dovere di boicottare". Scritta simili appesa anche davanti a un negozio nella città piemontese
Forza Nuova ha scelto uno dei luoghi simbolo dei Benetton per mettere in atto un blitz di protesta dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, gestito dalla concessionaria Autostrade per l’Italia, saldamente in mano al gruppo imprenditoriale-finanziario di Ponzano Veneto. La città è Treviso, dove in Piazza Indipendenza, accanto a Palazzo dei Trecento, sede del consiglio comunale, sorge su un lato lo storico negozio che porta l’insegna Benetton. È stato ristrutturato ormai alcuni anni fa e propone su quattro piani tutto il campionario dell’abbigliamento informale.
Ed è proprio partendo dai colori che gli attivisti di Forza Nuova, gruppo nazionale di estrema destra, hanno giocato il loro messaggio. Quattro persone vestite di nero, a volto scoperto, hanno innalzato uno striscione, la cui scritta non lascia dubbi sul messaggio: “Just one color: rosso sangue”. Soltanto un colore (il logo Benetton porta la scritta United Colors of Benetton), rosso sangue, con riferimento ai 43 morti di Genova, precipitati con auto e camion nel torrente Polcevera dopo il crollo di una campata del ponte.
“Quella del marchio Benetton – hanno dichiarato i militanti di Forza Nuova – è la storia di un capitalismo che ha voluto dribblare i suoi fallimenti nel settore primario della moda per dedicarsi al più lucroso capitalismo senza concorrenza, quello regalato (più che concesso) da uno Stato in bancarotta politico-morale”. L’anti-capitalismo costituisce una delle matrici ideologiche di Forza Nuova che, in un volantino diffuso in piazza, continua: “È la storia della peggiore ideologia politicamente corretta del melting pot imposta attraverso gli scatti del servo Toscani, grazie alla quale oggi piangiamo 41 connazionali morti a Genova a causa di chi ha voluto e vuole guadagnare senza mai spendere”. Infine, l’invito al boicottaggio commerciale: “L’attacco diretto compiuto oggi a Treviso ha il sapore della vendetta del sangue italiano. Si piegherà il Governo, si piegherà la magistratura, ma noi italiani abbiamo il dovere di boicottare il mostro Benetton in tutte le sue forme e sembianze”.
Uno striscione analogo è stato appeso anche ad Alessandria da un gruppo locale di militanti di estrema destra davanti a un punto vendita cittadino della catena di abbigliamento. La scritta è simile: “Benetton United Colors rosso sangue“. “Rosso sangue – spiega sempre Forza Nuova – è il grido di dolore per ogni singola vittima incolpevole. Chiediamo, a gran voce, che i responsabili di incuria e negligenza – fattori determinanti nella tragedia – individuati nella famiglia Benetton, quali gestori e quindi incaricati, da un passato governo, di detenere la concessione della rete autostradale, assumano le evidenti responsabilità, senza giustificazione alcuna, né attingendo alla solita pratica dello scaricabarile. Questa tragedia si poteva e, ancor più, si doveva evitare”.
Sul sito Facebook di Forza Nuova Veneto è comparso poi lo spezzone di un intervento del leader nazionale del movimento, Roberto Fiore, a una Tribuna politica del 2009. Fiore affermava che la nazionalizzazione degli apparati economici strategici, come autostrade, sanità, compagnia di bandiera, è vitale per l’interesse nazionale. E testualmente dichiarava: “Le nostre autostrade vanno in mano ad una famiglia che guadagna 2 miliardi l’anno e dà solo l’1% allo Stato, dov’è l’interesse nazionale qui?”.