I Talebani hanno rapito almeno 170 passeggeri in viaggio su tre diversi autobus. I tre mezzi sono stati sequestrati questa mattina dai militanti nell’Afghanistan settentrionale, sulla strada che collega Takhar a Kunduz. Esmatullah Muradi, portavoce del governatore di Kunduz, ha detto all’agenzia di stampa Reuters che la zona è controllata dai guerriglieri. Il fermo degli ostaggi è avvenuto all’indomani di una tregua condizionata annunciata dal governo di Kabul, a cui i talebani non hanno ancora risposto.
La notizia del rapimento delle oltre 170 persone da parte dei Talebani, è arrivata questa mattina grazie ad alcune fonti del sindacato degli autisti dei bus a Tolo news. Safiullah Mahzon, direttore della sicurezza di Kunduz, ha spiegato che i passeggeri sono stati trasferiti nel villaggio di Nikpe e che nella zona sono giunte le forze della sicurezza afghana e sono attualmente in corso violenti scontri con i Talebani. Per il capo del consiglio provinciale della provincia di Kunduz, Mohammad Yusouf Ayubii gli insorti sui mezzi di trasporto cercavano dipendenti pubblici o membri delle forze di sicurezza.
Mentre la BBC riporta che i passeggeri costretti a lasciare gli autobus dove stavano viaggiando – la maggior parte donne e bambini – sono stati successivamente liberati. Secondo la BBc, sono 21 le persone ancora in ostaggio per le quali vanno avanti i combattimenti.
Solo ieri il governo aveva proposto una “tregua condizionata”. Il presidente dell’Afghanistan, Ashraf Ghani, aveva messo sul piatto un cessate il fuoco di tre mesi con i talebani, a condizione che anche il gruppo interrompesse i combattimenti. “Annuncio un nuovo cessate il fuoco a partire da domani (lunedì 20 agosto ndr) fino al compleanno del profeta (il 21 novembre ndr), a condizione che i talebani facciano lo stesso”, le parole del capo dello Stato in un discorso televisivo. La proposta è stata salutata positivamente tanto dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, come dal segretario di Stato americano Mike Pompeo secondo il quale il “piano risponde al chiaro e costante invito del popolo afghano per la pace”. Da parte dei Talebani però non è arrivata nessuna risposta. Un primo cessate il fuoco di qualche giorno era stato dichiarato fra le due parti a giugno scorso in occasione della fine del Ramadan.
I welcome President @ashrafghani’s announcement of a second #ceasefire with the Taliban in #Afghanistan. I encourage the Taliban to demonstrate their concern for Afghans by respecting it.
— Jens Stoltenberg (@jensstoltenberg) 19 agosto 2018
Solo il 15 agosto in un testo diffuso sul sito web del cosiddetto “Emirato islamico dell’Afghanistan”, i Talebani hanno lanciato un messaggio chiaro: non ci sarà pace in Afghanistan fin quando continuerà l’“occupazione”. Un concetto sottolineato dai militanti che hanno insistito per ottenere “colloqui diretti” con gli Stati Uniti per porre fine alla guerra che insanguina il paese dal 2001.