Sono state scarcerate le sei persone arrestate il 16 agosto scorso ad Asola, nel mantovano con l’accusa di caporalato. Per quattro di loro il gip ha adottato misure cautelari. Agli arresti domiciliari sono stati posti i due affittuari dei terreni in cui lavoravano 42 braccianti extracomunitari in condizioni di sfruttamento. Liberi senza condizioni il proprietario dei terreni dati in affitto, il mantovano 66enne Pierangelo Panizza e un altro cittadino bengalese.
Durante la perquisizione del 16 agosto i carabinieri avevano fermato e identificato i 42 braccianti che lavoravano nei campi tra i comuni di Asola e Piubega, 24 dei quali erano risultati privi di un contratto di lavoro regolare. Prima di essere interrotti dalle autorità erano impegnati nelle operazioni di raccolta degli ortaggi mentre venivano controllati a vista da tre cittadini bengalesi incaricati alla vigilanza.
Durante le indagini è emerso che i lavoratori erano tutti richiedenti asilo, in regola per quanto riguarda la permanenza sul territorio nazionale. Gli uomini percepivano uno stipendio di tre euro all’ora ed erano costretti a giornate lavorative di 12-13 ore. Alloggiavano in camper e roulotte fatiscenti in un campo allestito dallo stesso proprietario adiacente ai terreni coltivati, con un solo bagno in comune a tutti.