Il presidente del Consiglio, intervistato dal Corriere della Sera, ribadisce la linea dell'esecutivo e "la procedura di legge" avviata per interrompere il rapporto con la società. Definisce "corbellerie" quelle secondo cui starebbero calpestando lo stato di diritto e dice che stanno studiando "una contromossa" a fronte dei costi che dovrebbero essere sostenuti. E rivela: "Abbiamo ricevuto offerte per la ricostruzione del ponte Morandi"
Il presidente del Consiglio ribadisce che “con la procedura di revoca della concessione ad Autostrade si va avanti”. A una settimana dalla tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, Giuseppe Conte in un’intervista al Corriere della Sera conferma la linea scelta dell’esecutivo. E sull’offerta di Atlantia di mezzo miliardo per le famiglie delle vittime commenta: “La somma stanziata è ben modesta rispetto agli utili conseguiti negli anni. Potrebbero intanto quadruplicarla o quintuplicarla. Rimane il dato che possiamo accettare queste somme solo quale parziale risarcimento, senza alcun pregiudizio per l’avviata procedura di caducazione della concessione”. Ma quanto costerebbe la revoca ai cittadini e come risponderà il governo Lega-M5s? “La contromossa”, dichiara, “non la anticipo sui giornali, ma questo governo farà in modo che il concessionario non possa trarre ulteriori vantaggi economici, rispetto a quelli già esorbitanti sin qui ricavati dalla convenzione. Faccio notare che il concessionario non ha neppure sostenuto l’investimento iniziale per costruire le autostrade, gliele ha date lo Stato”. Quindi rivela che non c’è solo Autostrade in corsa per la ricostruzione del ponte Morandi: “Abbiamo già avuto offerte di ricostruzione“, dice. Infine sull’ipotesi di nazionalizzazione della rete autostradale: “Valuteremo con attenzione la modalità migliore per soddisfare l’interesse pubblico. Va senz’altro trovata un’alternativa a cattive privatizzazioni e a un sistema concessorio mal realizzato”.
Conte nel corso dell’intervista risponde anche alle critiche di chi dice che la strategia scelta, quella di “non aspettare i tempi della giustizia”, mette in crisi lo stato di diritto: “Tra le varie corbellerie dette in questi giorni”, continua, “questa le supera tutte. Noi abbiamo avviato una procedura di legge. Chi si è affrettato sui giornali a tutelare le ragioni economiche di Autostrade può stare tranquillo: quest’ultima avrà facoltà, nel corso della procedura, di replicare”. E aggiunge: “A coloro che pensano che l’unico obiettivo di una società sia distribuire dividendi ai propri azionisti rispondo: siete rimasti indietro, una società deve farsi carico di una più complessa responsabilità sociale“. Quindi assicura: “Il governo si muoverà sempre nei binari del diritto. Esiste però anche il piano del diritto civile e amministrativo. Ed esiste la Politica con la P maiuscola. La tutela degli interessi dei cittadini è la nostra massima priorità e ricorreremo a tutti gli strumenti giuridici che l’ordinamento ci pone a disposizione per difenderlo”.
Il premier parla anche dei due vicepremier Di Maio e Salvini, negando che ci siano divisioni interne all’esecutivo: “Sono due persone molto diverse tra di loro ma hanno una nota in comune: sono politicamente molto intelligenti anche perché non agiscono sulla base di umori transeunti o di mere inclinazioni temperamentali. Inoltre non si lasciano condizionare da incrostazioni ‘relazionali’: non sono sensibili a gruppi imprenditoriali, potentati editoriali, consorterie segrete. Ci siamo subito ritrovati su un obiettivo comune: realizzare una politica nuova che segni una cesura rispetto al passato”.
Per quanto riguarda due delle proposte centrali del programma Lega-M5s, Conte ripete che saranno attutate in modo “graduale”: “Reddito di cittadinanza e flat tax sono riforme di ampio respiro, che segneranno una svolta nella vita degli italiani. Ed entrambe conserveranno tutto il loro impatto radicale anche se contempleranno meccanismi graduati nella fase di attuazione”. E a proposito degli sforzi da compiere per risanare il debito pubblico, il presidente del Consiglio assicura che il governo non cercherà “alibi“: “Lavoriamo con determinazione e convinzione al raggiungimento dei nostri obiettivi politici. Il debito pubblico è sostenibile e in ogni caso si può risanare con gradualità, ponendo attenzione alle ragioni della crescita”. Alla domanda se incontrerà i leader europei per discutere dei vincoli di bilancio, Conte risponde: “Se necessario sarò disponibile a viaggiare tutti i giorni per illustrare le varie riforme strutturali e il piano di investimenti che presenteremo e per attestare la nostra lucida e consapevole determinazione”. “La prima cosa è far capire all’Europa il significato e la portata delle nostre riforme”.
Conte affronta anche la delicata questione Tav, su cui diverse sono le posizioni dentro l’esecutivo: “Stiamo completando un’approfondita analisi costi-benefici, come è giusto che sia visto che parliamo di soldi dei cittadini. Questo Paese ha bisogno di infrastrutture utili e soprattutto sicure. Di qui il già citato piano di riammodernamento del nostro sistema infrastrutturale, sollecitando i concessionari a effettuare investimenti realmente adeguati agli utili”. Per quanto riguarda invece la realizzazione del gasdotto Tap, sottolinea: “Il dossier Tap è ora a Palazzo Chigi. Ho ascoltato con attenzione le istanze dei territori e sto ultimando gli approfondimenti che provengono dai vari stakeholders, dopodiché riunirò i ministri competenti e faremo la sintesi finale”. Infine, parla di riforme strutturali in programma a partire da autunno: “Riforma fiscale e misure reddituali di cittadinanza, riforma del codice degli appalti, accelerazione dei processi, anticorruzione, semplificazione normativa e burocratica, razionalizzazione nell’utilizzazione dei finanziamenti, digitalizzazione della Pa”. E chiude: “Stiamo lavorando a un piano di ammodernamento delle infrastrutture e per questo ci stiamo dotando di una banca dati centrale che ci offra un costante monitoraggio sullo stato delle nostre infrastrutture e che ci consenta di programmare gli interventi secondo una scala di priorità”.