Il foglio è stato scritto dal primario di Nefrologia che ha ritenuto di fornire una sorta di decalogo del “buon paziente". Contro di lui è stato avviato un procedimento disciplinare
Al Policlinico di Messina è polemica per un cartello scritto dal primario di Nefrologia, Michele Buemi, che ha ritenuto utile fornire una sorta di decalogo del “buon paziente“. Dietro la porta del suo studio ha appeso un avviso che affermava: “Si informano certi pazienti che lavarsi prima delle visite programmate, cambiarsi la biancheria intima e pulirsi le scarpe dalla terra o altro, prima di entrare, non cancella importanti indizi utili alla diagnosi, per cui possono procedere tranquillamente a una doccia. Ricordiamo che è sempre apprezzata l’ascella lavata. Per i pazienti molto anziani, i figli bravi o per loro le badanti dovrebbero accertarsi dello stato igienico dei loro genitori. Non ha corrispondenze scientifiche la credenza che la doccia faccia venire la polmonite”. L’avviso è stato fatto rimuovere dopo una segnalazione.
L’avviso era stato notato e fotografato da un uomo che aveva accompagnato la madre per una visita, la fotografia era stata poi inviata ad un’amica che a sua volta l’aveva inoltrato alla direzione del Policlinico per denunciare l’accaduto: “Vorrei ricordare a tutti voi che il personale medico è, quando in servizio, parificato al ruolo di pubblico ufficiale. Questo non vale solo quando è bene astenersi dall’insultarlo o picchiarlo, come tanti cartelli ci ricordano, nei reparti. Un invito alla cura e all’igiene della persona è legittimo, ma è anche possibile farlo con sobrietà, gentilezza e rispetto”.
I vertici del Policlinico “G. Martino” , venuti a conoscenza dell’accaduto, hanno avviato una procedura disciplinare contro Buemi. Ai pazienti e ai loro familiari sono state poi inviate le scuse precisando che il cartello era stato posto a seguito di ”un’iniziativa personale di operatori sanitari che, evidentemente, non hanno compreso appieno la reale mission dell’Azienda, impegnata da mesi in programmi di umanizzazione delle cure e nel miglioramento del rapporto con i pazienti”. Buemi, per parte sua, non ha replicato.