Alla fine il braccio di ferro non ha retto almeno sui minori. In serata hanno cominciato a scendere dalla Diciotti, la nave della Guardia Costiera bloccata nel porto di Catania. Sono 27 in tutto i bambini e ragazzi non accompagnati. I primi a scendere sono stati due ragazzini. Dopo l’ispezione effettuata a bordo dal procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e i numerosi appelli, tra cui quello della Procura per i minori del Tribunale di Catania che aveva inviato una richiesta ufficiale, Matteo Salvini ha dato il via libera allo sbarco. I migranti saranno accompagnati in strutture di accoglienza.
Intanto la Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo della nave Diciotti dei 177 migranti. L’inchiesta, al momento, è a carico di ignoti. Lo stop allo sbarco è la linea dettata da Matteo Salvini – fino a quando non si troverà un accordo sulla loro ripartizione fra i vari paesi dell’Unione.
Nel pomeriggio il pm è salito sulla nave: “La situazione a bordo è critica. Ci sono diversi casi di scabbia“, ha detto il magistrato. Sul molo è stata issata bandiera gialla per rischio epidemia. Il pm alla fine della sua ispezione si è espresso anche sulla questione dei minori a bordo del natante e ha spiegato che “in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare“. “La politica ha tutta la legittimità di prendere delle decisioni – ha spiegato il procuratore – ma queste decisioni non possono cozzare, contrastare con quanto previsto dalla Costituzione Italiana e dal codice penale. L’ipotesi di trattenimento illecito di persone a bordo è la conferma. E’ in piedi”.
“Adesso attendiamo una risposta forte e chiara da parte delle Istituzioni europee e una risposta adeguata dagli altri Paesi europei”, ha affermato Giuseppe Conte in un post su Facebook. “A queste risposte dovranno però seguire i fatti – ha proseguito il premier – la gara di solidarietà che si era sviluppata a seguito del precedente sbarco di Pozzallo ha avuto un seguito modestissimo. Solo la Francia ha onorato l’impegno” mentre mancano all’appello Germania, Portogallo, Spagna, Irlanda e Malta. Nel pomeriggio a Catania è arrivato il segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina.
In mattinata a prendere una netta posizione politica sullo stallo della nave Ubaldo Diciotti, da due giorni attraccata al porto di Catania con i migranti a bordo senza autorizzazione a poter scendere, era stato il presidente della Camera Roberto Fico, secondo il quale “le 177 persone devono poter sbarcare”. La terza carica dello Stato, in un tweet manda un messaggio chiaro: le persone, – tra cui alcuni minori non accompagnati – “non possono essere più trattenute a bordo”, devono scendere e “poi si procederà alla loro ricollocazione nella Ue“.
In serata Matteo Salvini è tornato a farsi sentire su Facebook: “Ho detto basta col traffico di esseri umani perché per questo mi avete scelto e per questo mi pagate lo stipendio”, ha premesso il ministro dell’Interno. “Se ci sono dei bambini possono scendere adesso – ha proseguito – degli altri con il mio permesso non sbarca nessuno. Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio lo facciano, ma non con il mio consenso”. “Leggevo che la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona. Sono qua, non sono ignoto“, ha proseguito in favore del suo pubblico sul social network. Quindi l’affondo a Roberto Fico: “Tu fai il presidente dalla Camera e io faccio il ministro, con un programma e un contratto di governo ben preciso”. “Bertinotti, Fini, Boldrini, Fico…mi viene il dubbio che non sia una carica fortunata“, ha ironizzato il capo del Viminale.
La risposta di Fico è arrivata su Twitter: “Per me far il presidente della Camera significa fare sì che lo Stato non rinneghi mai principi fondamentali e dignità umana. Sono stato eletto per questo, rinunciando allo stipendio da presidente”.
La Commissione Ue, si apprende da fonti a Bruxelles, ha convocato una riunione, venerdì 24 agosto a Bruxelles, per concordare possibili soluzioni sulla questione dei porti di sbarco, per i migranti soccorsi. Alla riunione, organizzata dalla direzione generale Affari interni, sono invitati i consiglieri per gli Affari europei dei leader di Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Malta e Grecia, e Irlanda.
Patronaggio: “Minori non accompagnati devono scendere” – “Ci sono diversi casi di scabbia” e la “situazione è critica”. Sono state le prime parole pronunciate alla fine della visita sulla Diciotti, dal procuratore di Agrigento Patronaggio. Il quale ha sottolineato anche che “in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare”. A seguito dell’indagine aperta dal suo ufficio sul trattenimento illegale dei 177 profughi, Patronaggio ha emesso un decreto di ispezione che ha eseguito personalmente insieme alla Guardia Costiera a cui ha delegato l’indagine.
L’inchiesta, al momento, è ancora a carico di ignoti: qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del Governo la palla passerebbe al tribunale dei ministri. Sulla vicenda sta facendo accertamenti anche la procura di Catania che ha aperto un fascicolo di atti relativi finalizzato a comprendere se ci siano ipotesi di reato. Il caso, di per sé già complesso, pone intricate questioni di competenza tra le varie Procure interessate dagli spostamenti della Diciotti di questi giorni.
La nave, infatti, prima di arrivare a Catania ha sostato per giorni alla rada a Lampedusa – da qui l’interesse dei pm di Agrigento coordinati da Patronaggio – per far sbarcare 13 migranti in cattive condizioni di salute. Anche la Dda di Palermo ha avviato un’indagine per associazione a delinquere finalizzata al traffico di essere umani. Al centro degli accertamenti dei pm del capoluogo siciliano le testimonianze proprio dei migranti che erano sulla Diciotti prima che la nave facesse rotta verso le coste siciliane.
Procura dei minori: “Vanni fatti sbarcare” – Nelle ultime era stata la Procura per i minorenni di Catania ad agire. In una lettera inviata ai ministri dell’Interno e delle Infrastruttura, al Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e al Prefetto, i magistrati hanno chiesto che “i 29 minorenni non accompagnati siano fatti sbarcare”. L’iniziativa è partita da una segnalazione del team Unicef-Intersos presente a bordo.
Nella missiva, la Procura “evidenzia che sono stati elusi i diritti” dei 29 minori soli, tra cui “il divieto di respingimento, essere accolti in strutture idonee, avere un tutore, presentare domanda di protezione internazionale e di essere ricongiunti ad eventuali parenti regolarmente soggiornanti in altri Stati europei”. La Procura “attende riscontro per poter avviare il procedimento a tutela dei minorenni presso il Tribunale per i minorenni cosi come previsto dalle normative vigenti”.
La protesta del Pd: “Rischio sanitario, ispezione negata” – Finora “non è stata avviata alcuna indagine epidemiologica sulla nave militare”, così il senatore del Partito Democratico Davide Faraone ha tentato di salire a bordo della nave da giorni isolata, prima in mare, adesso nel porto di Catania per un’ispezione. Ma l’accesso – scrive il parlamentare sul sito dei senatori dem – gli è stato negato. “Ci siamo rivolti alla Capitaneria di Porto e al Prefetto di Catania – riporta il capogruppo della Commissione Sanità – la risposta che ho ricevuto è che non si può salire sulla nave e nessuno può scendere fino a quando non verranno verificate dalle autorità competenti le condizioni sanitarie dei migranti”. Ma, denuncia Faraone, “nessuno ha dato alcuna autorizzazione in questo senso, per cui tutte le persone a bordo sono a rischio sanitario“.
Ue: “Soluzione è imperativo umanitario” – Per l’Europa quello del caso delle nave Diciotti “è prima di tutto un imperativo umanitario”. Tove Ernst, portavoce della Commissione europea per la migrazione ribadisce quanto già affermato nei giorni scorsi: “Siamo stati contattati dall’Italia domenica”, e da allora sono in rapporto “con gli Stati membri per trovare una soluzione rapida”. Ma i “contatti sono ancora in corso. Continuiamo a lavorare, in modo tale che le persone a bordo possano essere sbarcate il prima possibile. Per la Commissione europea questa è prima di tutto un imperativo umanitario”, ha fatto sapere Ernst in mattinata, pur non indicando soluzioni precise a riguardo.
Cronaca
Diciotti, i 27 minori sbarcano dalla nave. Aperta indagine per sequestro di persona. Salvini: “Indagatemi”. Poi attacca Fico
Nella notte i ragazzi e bambini non accompagnati presenti sulla nave della Guardia Costiera, bloccata da 48 ore a Catania, hanno avuto il permesso di scendere. Si indaga sull'illecito trattenimento dei migranti. Il pm Patronaggio dopo la visita a bordo: "Situazione critica, casi di scabbia". La replica del presidente della Camera: "Difendo principi fondamentali e dignità umana". Conte: "L'Europa dia risposte"
Alla fine il braccio di ferro non ha retto almeno sui minori. In serata hanno cominciato a scendere dalla Diciotti, la nave della Guardia Costiera bloccata nel porto di Catania. Sono 27 in tutto i bambini e ragazzi non accompagnati. I primi a scendere sono stati due ragazzini. Dopo l’ispezione effettuata a bordo dal procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e i numerosi appelli, tra cui quello della Procura per i minori del Tribunale di Catania che aveva inviato una richiesta ufficiale, Matteo Salvini ha dato il via libera allo sbarco. I migranti saranno accompagnati in strutture di accoglienza.
Intanto la Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo della nave Diciotti dei 177 migranti. L’inchiesta, al momento, è a carico di ignoti. Lo stop allo sbarco è la linea dettata da Matteo Salvini – fino a quando non si troverà un accordo sulla loro ripartizione fra i vari paesi dell’Unione.
Nel pomeriggio il pm è salito sulla nave: “La situazione a bordo è critica. Ci sono diversi casi di scabbia“, ha detto il magistrato. Sul molo è stata issata bandiera gialla per rischio epidemia. Il pm alla fine della sua ispezione si è espresso anche sulla questione dei minori a bordo del natante e ha spiegato che “in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare“. “La politica ha tutta la legittimità di prendere delle decisioni – ha spiegato il procuratore – ma queste decisioni non possono cozzare, contrastare con quanto previsto dalla Costituzione Italiana e dal codice penale. L’ipotesi di trattenimento illecito di persone a bordo è la conferma. E’ in piedi”.
“Adesso attendiamo una risposta forte e chiara da parte delle Istituzioni europee e una risposta adeguata dagli altri Paesi europei”, ha affermato Giuseppe Conte in un post su Facebook. “A queste risposte dovranno però seguire i fatti – ha proseguito il premier – la gara di solidarietà che si era sviluppata a seguito del precedente sbarco di Pozzallo ha avuto un seguito modestissimo. Solo la Francia ha onorato l’impegno” mentre mancano all’appello Germania, Portogallo, Spagna, Irlanda e Malta. Nel pomeriggio a Catania è arrivato il segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina.
In mattinata a prendere una netta posizione politica sullo stallo della nave Ubaldo Diciotti, da due giorni attraccata al porto di Catania con i migranti a bordo senza autorizzazione a poter scendere, era stato il presidente della Camera Roberto Fico, secondo il quale “le 177 persone devono poter sbarcare”. La terza carica dello Stato, in un tweet manda un messaggio chiaro: le persone, – tra cui alcuni minori non accompagnati – “non possono essere più trattenute a bordo”, devono scendere e “poi si procederà alla loro ricollocazione nella Ue“.
In serata Matteo Salvini è tornato a farsi sentire su Facebook: “Ho detto basta col traffico di esseri umani perché per questo mi avete scelto e per questo mi pagate lo stipendio”, ha premesso il ministro dell’Interno. “Se ci sono dei bambini possono scendere adesso – ha proseguito – degli altri con il mio permesso non sbarca nessuno. Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio lo facciano, ma non con il mio consenso”. “Leggevo che la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona. Sono qua, non sono ignoto“, ha proseguito in favore del suo pubblico sul social network. Quindi l’affondo a Roberto Fico: “Tu fai il presidente dalla Camera e io faccio il ministro, con un programma e un contratto di governo ben preciso”. “Bertinotti, Fini, Boldrini, Fico…mi viene il dubbio che non sia una carica fortunata“, ha ironizzato il capo del Viminale.
La risposta di Fico è arrivata su Twitter: “Per me far il presidente della Camera significa fare sì che lo Stato non rinneghi mai principi fondamentali e dignità umana. Sono stato eletto per questo, rinunciando allo stipendio da presidente”.
La Commissione Ue, si apprende da fonti a Bruxelles, ha convocato una riunione, venerdì 24 agosto a Bruxelles, per concordare possibili soluzioni sulla questione dei porti di sbarco, per i migranti soccorsi. Alla riunione, organizzata dalla direzione generale Affari interni, sono invitati i consiglieri per gli Affari europei dei leader di Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Malta e Grecia, e Irlanda.
Patronaggio: “Minori non accompagnati devono scendere” – “Ci sono diversi casi di scabbia” e la “situazione è critica”. Sono state le prime parole pronunciate alla fine della visita sulla Diciotti, dal procuratore di Agrigento Patronaggio. Il quale ha sottolineato anche che “in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare”. A seguito dell’indagine aperta dal suo ufficio sul trattenimento illegale dei 177 profughi, Patronaggio ha emesso un decreto di ispezione che ha eseguito personalmente insieme alla Guardia Costiera a cui ha delegato l’indagine.
L’inchiesta, al momento, è ancora a carico di ignoti: qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del Governo la palla passerebbe al tribunale dei ministri. Sulla vicenda sta facendo accertamenti anche la procura di Catania che ha aperto un fascicolo di atti relativi finalizzato a comprendere se ci siano ipotesi di reato. Il caso, di per sé già complesso, pone intricate questioni di competenza tra le varie Procure interessate dagli spostamenti della Diciotti di questi giorni.
La nave, infatti, prima di arrivare a Catania ha sostato per giorni alla rada a Lampedusa – da qui l’interesse dei pm di Agrigento coordinati da Patronaggio – per far sbarcare 13 migranti in cattive condizioni di salute. Anche la Dda di Palermo ha avviato un’indagine per associazione a delinquere finalizzata al traffico di essere umani. Al centro degli accertamenti dei pm del capoluogo siciliano le testimonianze proprio dei migranti che erano sulla Diciotti prima che la nave facesse rotta verso le coste siciliane.
Procura dei minori: “Vanni fatti sbarcare” – Nelle ultime era stata la Procura per i minorenni di Catania ad agire. In una lettera inviata ai ministri dell’Interno e delle Infrastruttura, al Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e al Prefetto, i magistrati hanno chiesto che “i 29 minorenni non accompagnati siano fatti sbarcare”. L’iniziativa è partita da una segnalazione del team Unicef-Intersos presente a bordo.
Nella missiva, la Procura “evidenzia che sono stati elusi i diritti” dei 29 minori soli, tra cui “il divieto di respingimento, essere accolti in strutture idonee, avere un tutore, presentare domanda di protezione internazionale e di essere ricongiunti ad eventuali parenti regolarmente soggiornanti in altri Stati europei”. La Procura “attende riscontro per poter avviare il procedimento a tutela dei minorenni presso il Tribunale per i minorenni cosi come previsto dalle normative vigenti”.
La protesta del Pd: “Rischio sanitario, ispezione negata” – Finora “non è stata avviata alcuna indagine epidemiologica sulla nave militare”, così il senatore del Partito Democratico Davide Faraone ha tentato di salire a bordo della nave da giorni isolata, prima in mare, adesso nel porto di Catania per un’ispezione. Ma l’accesso – scrive il parlamentare sul sito dei senatori dem – gli è stato negato. “Ci siamo rivolti alla Capitaneria di Porto e al Prefetto di Catania – riporta il capogruppo della Commissione Sanità – la risposta che ho ricevuto è che non si può salire sulla nave e nessuno può scendere fino a quando non verranno verificate dalle autorità competenti le condizioni sanitarie dei migranti”. Ma, denuncia Faraone, “nessuno ha dato alcuna autorizzazione in questo senso, per cui tutte le persone a bordo sono a rischio sanitario“.
Ue: “Soluzione è imperativo umanitario” – Per l’Europa quello del caso delle nave Diciotti “è prima di tutto un imperativo umanitario”. Tove Ernst, portavoce della Commissione europea per la migrazione ribadisce quanto già affermato nei giorni scorsi: “Siamo stati contattati dall’Italia domenica”, e da allora sono in rapporto “con gli Stati membri per trovare una soluzione rapida”. Ma i “contatti sono ancora in corso. Continuiamo a lavorare, in modo tale che le persone a bordo possano essere sbarcate il prima possibile. Per la Commissione europea questa è prima di tutto un imperativo umanitario”, ha fatto sapere Ernst in mattinata, pur non indicando soluzioni precise a riguardo.
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Nave Diciotti a Catania da due giorni, la preghiera dei migranti a bordo dell’imbarcazione
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Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) - L'intervento e le cure per il tumore al seno possono avere un forte impatto sulla sfera emotiva e sessuale della donna; il bisogno di recuperare femminilità e intimità, così come il desiderio di maternità, sono molto sentiti dalle pazienti, che però non ne parlano. Lo confermano i dati di un'indagine condotta da Iqvia e promossa da Europa Donna Italia per comprendere l'impatto della malattia sull'identità femminile e la relazione di coppia. I risultati sono stati presentati nel corso del convegno scientifico 'Rəvolution in medicine', che si è tenuto sabato 22 febbraio all'università degli Studi di Milano.
Oltre il 90% delle donne riscontra problemi legati alla sfera sessuale in seguito a interventi e trattamenti per il tumore al seno, ma il 66% non ne parla con nessuno e il 42% rinuncia a gestirli, evidenzia la ricerca coordinata da Isabella Cecchini, responsabile del Centro studi Iqvia Italia, che ha coinvolto 382 donne con diagnosi di tumore al seno di diverse fasce di età e a diverso stadio di malattia. I risultati indicano che le tematiche relative a emozioni e sessualità sono percepite importanti per il 72% del campione, ma restano taciute non solo dalle donne stesse - principalmente per timore, vergogna, idea che siano aspetti secondari rispetto alle priorità dettate dalla malattia - ma anche dai medici.
"Rispetto agli esordi del mio essere oncologa - dichiara Manuelita Mazza, oncologa della Senologia medica dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano e responsabile scientifica di 'Rəvolution in medicine' - la vita delle pazienti è cambiata. In poco più di vent'anni ho assistito a grandi passi avanti nella capacità di curare il tumore al seno, anche nelle forme metastatiche; tuttavia, se si guarisce sempre di più e l'aspettativa di vita è più lunga, non sono certa sia anche più larga, più piena, più densa di vita stessa. La salute sessuale è un aspetto puntualmente trascurato del benessere di chi ha una diagnosi impegnativa come il tumore al seno, specie se metastatico, ma è parte integrante del benessere di ciascuna donna e non può essere un argomento omesso a fronte di una diagnosi di tumore al seno".
"Fornire alla paziente informazioni chiare sugli effetti collaterali sessuali dei trattamenti e, se desiderato, includere il partner nelle discussioni cliniche può fare una grande differenza - prosegue Mazza - Questa apertura non solo supporta meglio la paziente, ma le permette di sentirsi compresa in una delle sfere più intime e vulnerabili della sua vita".
I dati presentati confermano quanto un cambio di passo sia necessario: appena il 22% delle donne intervistate ha un alto livello di consapevolezza dell'impatto delle terapie sulla propria sessualità, l'11% ha interrotto la relazione con il proprio partner dopo la diagnosi di tumore al seno e 2 coppie su 3 hanno interrotto i rapporti sessuali. Anche sul fronte della maternità emergono dati significativi: solo 3 pazienti su 4 parlano del desiderio di diventare madri con il proprio medico di riferimento, e la comunicazione risulta chiara e rassicurante appena per la metà di esse, con il risultato che troppo spesso si rinuncia al proprio progetto di vita perché non si sono ricevute informazioni adeguate.
"E' il momento di promuovere un cambiamento - commenta Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - e far sì che i problemi riscontrati dalle pazienti nella sfera emotiva e sessuale escano dal cono d’ombra del tabù. Le donne chiedono un supporto specifico da parte dei medici e vorrebbero essere affiancate anche dagli psiconcologi. L'impegno di Europa Donna in queste direzioni non mancherà. Già dal 2022 abbiamo avviato il progetto 'Come Prima', dedicato al recupero della femminilità e al desiderio di maternità delle donne con tumore del seno, coinvolgendo le pazienti, i loro partner e i medici con materiale informativo e appuntamenti dedicati, e proseguono i nostri sforzi per promuovere e normalizzare il dialogo tra pazienti e professionisti sanitari, medici in primis, anche su questi aspetti. Non dimentichiamo che la presa in carico delle pazienti deve prendere in considerazione non solo la malattia di per sé, ma la donna nella sua interezza, con i suoi bisogni fisici e psicologici".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "La vicenda di attivisti e giornalisti spiati sta assumendo tratti sempre più inquietanti. Anche Don Mattia Ferrari, prete attivo con Mediterranea, è stato spiato con un software installato sul suo telefono". Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein.
"È urgente e necessario che il governo, e in particolare Giorgia Meloni, smetta di scappare e si impegni a chiarire al Paese chi sta spiando attivisti e giornalisti, perché qui sono a rischio le fondamenta dello stato di diritto. Abbiamo chiesto al governo di dirci quali entità statali hanno autorizzato l’installazione dei software di Paragon sui cellulari spiati, e il governo non sta dando queste risposte".
"Che cosa sta coprendo? Perché la Presidente del Consiglio trova il tempo di partecipare a ogni convention sovranista, ma non lo trova per fare chiarezza su questi fatti gravissimi e renderne conto al Parlamento? Le italiane e gli italiani meritano risposte ed è suo dovere fornirle. Da parte mia e di tutto il Partito democratico piena solidarietà e sostegno a Don Mattia Ferrari".
Milano, 24 feb. (Adnkronos) - Supportare e valorizzare le attività di alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico, attraverso iniziative di promozione e sostegno finanziario e strategie di cooperazione nazionale e internazionale, per contribuire alla crescita economica del Paese, mettendo in stretta connessione mondo accademico e produttivo. E' la mission della Fondazione Bicocca, il nuovo ente costituito dall'università di Milano-Bicocca presentato oggi nell’Aula Magna dell’ateneo, durante l’evento 'Connessioni per il futuro', alla presenza della rettrice Giovanna Iannantuoni, del presidente della Fondazione e prorettore vicario dell’ateneo Marco Orlandi, del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Alessandro Morelli, dell’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi e dell’assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello.
La Fondazione Bicocca è una fondazione di partecipazione, senza scopo di lucro, e nasce per favorire la partnership tra ateneo e soggetti esterni, la collaborazione tra pubblico e privato. Sue finalità principali sono il sostegno all’imprenditorialità accademica e alla valorizzazione della proprietà intellettuale, il supporto ai servizi per gli studenti e alle iniziative di orientamento e la partecipazione a progetti internazionali, europei e nazionali per attrarre finanziamenti a sostegno della ricerca e dell’innovazione.
Fondazione Bicocca avrà il suo quartier generale nella sede principale dell'università, nell'edificio U6 Agorà. A poca distanza, in Bim, il grande progetto di rigenerazione urbana promosso da Aermont Capital e Kervis Sgr che sta trasformando un iconico edificio di Vittorio Gregotti in una work destination all’avanguardia, troverà casa il Bicocca Pavilion, il nuovo innovation hub della Fondazione Bicocca, che mette in relazione le eccellenze dell'ateneo con il mondo delle imprese. Il pavilion, progettato da Piuarch e costruito al centro della piazza, immerso nel verde, è uno spazio polifunzionale dal design distintivo e flessibile, pensato per ospitare un ecosistema evoluto di imprese e professionisti, favorendo il dialogo e le sinergie. L’inaugurazione del Bicocca Pavilion avverrà il 14 aprile.
Nello specifico, la Fondazione opera nei seguenti ambiti: alta formazione, con la gestione e la promozione di tutti i master di I e II livello, corsi professionalizzanti, summer e winter school e convegni accademici, con l’obiettivo di aumentare del 10 per cento l’offerta formativa a partire dall’anno accademico 2025-2026; ricerca e trasferimento tecnologico, con la promozione e la valorizzazione dei risultati della ricerca universitaria attraverso il supporto alla brevettazione e alla partnership con imprese ed enti pubblici, con lo scopo di incrementare del 10 per cento i proventi da collaborazioni con aziende; eventi e public engagement, con il coordinamento e l'organizzazione di hackathon, workshop e conferenze per promuovere la ricerca, condividerne la conoscenza con il pubblico e attrarre sponsorizzazioni private.
E' prevista l’organizzazione di almeno 10 eventi sponsorizzati all’anno. "La creazione della Fondazione Bicocca rappresenta un passo strategico per il nostro ateneo -afferma la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca Giovanna Iannantuoni- introducendo una serie di vantaggi operativi, gestionali e strategici che integrano e potenziano le attività già svolte. La Fondazione potenzia e amplifica l’impatto dell’Università sul territorio e nel panorama accademico nazionale e internazionale. Milano-Bicocca si pone all’avanguardia nella creazione di un ecosistema accademico-innovativo, in grado di rispondere alle sfide del futuro con strumenti più efficaci e competitivi".
"Grazie alla Fondazione -dichiara il presidente della Fondazione e prorettore vicario dell’ateneo, Marco Orlandi- potremo ottimizzare la gestione di iniziative chiave per la formazione, il trasferimento tecnologico e la valorizzazione della ricerca, consolidando il ruolo dell'università di Milano-Bicocca come polo di eccellenza. Vogliamo che la Fondazione diventi un punto di riferimento per la valorizzazione della conoscenza e dell’innovazione tecnologica, promuovendo sinergie con il mondo imprenditoriale e con le istituzioni pubbliche".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "A tre anni dalla brutale aggressione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, vanno ribadite vicinanza e solidarietà alla coraggiosa resistenza ucraina a difesa della propria indipendenza e della libertà delle sue scelte nazionali". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"La violazione delle più basilari norme di convivenza internazionale, infrangendo anche solenni impegni assunti nel 1994 tra le due parti, le centinaia di migliaia di vittime, anche tra la popolazione civile, la devastazione volutamente perseguita delle infrastrutture ucraine -aggiunge il Capo dello Stato- sollecitano, insieme a una severa condanna, la ricerca di rapido avvio di colloqui affinché le due parti pervengano alla definizione di una pace giusta, in linea con i principi dell’Onu, garantita da efficaci misure di sicurezza che la rendano effettiva e definitiva".
Montaione, 24 feb. (Adnkronos) - “Papa Francesco l’ho conosciuto, per due volte ho avuto la fortuna di stringergli la mano, quando sei davanti a lui, se ti metti in silenzio, riesci a sentire quella energia del suo modo di essere della persona che è. Sono uno che un po’, a modo suo, delle volte prega anche, e voglio dire una preghiera per Papa Francesco”. Anche il ct della Nazionale azzurra di calcio Luciano Spalletti, in un incontro con i giornalisti nella sua tenuta di Montaione, ha voluto dedicare un pensiero e una preghiera per la salute di Papa Francesco ricoverato da giorni al Gemelli.
Roma, 24 feb (Adnkronos) - Domani, martedì 25 febbraio, alle 16.30 presso la sala della Regina di Montecitorio, si svolge il convegno 'In ricordo di Luca Attanasio - Un uomo delle istituzioni che ha onorato l'Italia nel mondo'. Lo rende noto la Camera.
Saluti in apertura del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Intervengono Zakia Seddiki Attanasio, Presidente della Fondazione Mama Sofia, Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepresidente del Consiglio, Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del Merito, Orazio Schillaci, Ministro della Salute, Isabella Rauti, Sottosegretario alla Difesa, Fabio Marchese Ragona, giornalista e autore del libro "Luca Attanasio, storia di un ambasciatore di pace", che sarà commentato durante il convegno, Ettore Sequi, già Segretario generale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepresidente Sace. Coordina i lavori Maria Antonietta Spadorcia, vicedirettore del Tg2. L'appuntamento viene trasmesso in diretta webtv.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tre anni fa Putin ha scelto la guerra, l’Ucraina ha scelto la resistenza. La storia non si riscrive: l’Europa deve stare dalla parte della libertà e della democrazia, o rischia di essere irrilevante e indifesa". Lo scrive sui social Debora Serracchiani del Pd.