A Pisa la storica Festa dell’Unità comunale di Riglione quest’anno non si farà. Dopo settant’anni il Comitato direttivo del quartiere ha deciso di non organizzare stand e area dibattiti per una ragione soprattutto politica: la sconfitta alle amministrative dello scorso giugno quando Pisa è stata conquistata dal centrodestra a trazione leghista dopo cinquant’anni di giunte di centrosinistra. “C’è stanchezza tra i militanti per come sono andate le cose – si legge nel comunicato scritto dal circolo Pd di Riglione – il carattere della Festa, attento ai problemi del territorio e dei cittadini, ha rappresentato l’esempio concreto su cosa debba essere il Pd, un partito aperto e inclusivo, partecipato e democratico, non autoreferenziale e di vertice così com’è accaduto spesso”. “Fa male a tutti questa decisione stiamo tentando in extremis di spostarla da un’altra parte ma è molto difficile”, dice al fattoquotidiano.it il neo segretario cittadino Biagio De Presbiteris.
La Festa di Riglione, organizzata tradizionalmente il primo martedì dopo Ferragosto, per i militanti e gli elettori del partito pisano ormai era diventata un appuntamento fisso dal secondo dopoguerra in poi, con una breve interruzione durante gli anni Sessanta. Inoltre, dopo la chiusura delle altre due feste di Pitigliano e Porta a Mare, quella di Riglione era diventata anche la festa comunale del partito costituendo una delle più cospicue forme di autofinanziamento con oltre 600 pasti giornalieri serviti, centinaia di pizze sfornate e migliaia di bibite e caffè per ogni serata. Ma la batosta del 4 marzo e la sconfitta ancor più dura alle amministrative di giugno hanno scoraggiato definitivamente i militanti del quartiere.
Oltre alle valutazioni di carattere nazionale, il Circolo direttivo di Riglione si sofferma soprattutto sulla situazione del Pd pisano che non è stato in grado di “capire per tempo i numerosi avvertimenti che gli elettori ci hanno inviato negli ultimi anni, continuando imperterriti senza mai approfondire le ragioni delle sconfitte”. Alle elezioni amministrative di giugno, infatti, il candidato del Pd Andrea Serfogli era stato sconfitto per circa duemila voti al ballottaggio dal candidato leghista Michele Conti che nel frattempo ha iniziato ad amministrare la città a colpi di lotta agli abusivi e ai campi rom: “A Pisa – si legge nella nota – si è perso perché nei quartieri popolari la nostra gente ci ha abbandonato e perché una parte dei ceti produttivi pisani ha scelto di andare a destra. Vogliamo interrogarci sulle ragioni che hanno indotto l’elettorato dei 5 Stelle e anche quello delle liste con le quali ci siamo apparentati al ballottaggio a votare per Conti?”.
Oltre alle ragioni di carattere politico, a far venire meno l’organizzazione della Festa del 2018 sono state anche le norme sempre più rigide sulla sicurezza a cui devono attenersi anche le sagre di paese e l’elezione del nuovo segretario del cittadino di metà luglio avvenuta con una forzatura della maggioranza renziana: in quell’occasione metà dell’assemblea del Partito non si è presentata e Biagio De Presbiteris è stato eletto con 61 voti sui 65 presenti necessari per raggiungere il quorum. E nella minoranza del Pd pisano si sta pensando anche a possibili ricorsi. “L’obiettivo – concludono i dirigenti del Pd di Riglione – era di eleggere un segretario subito, senza discussione, a qualsiasi costo, anche con interpretazioni discutibili delle norme statutarie. Molti nostri militanti non hanno capito le ragioni della forzatura. Che fretta c’era? Perché si è voluto evitare una discussione nel merito finendo per alimentare la percezione di un male oscuro che si aggrava, togliendo a tanti militanti la speranza che questo partito si possa riformare dall’interno? Perché non sono stati coinvolti i circoli che rappresentano l’asse portante del partito, dal quale ripartire per ricostruire un radicamento indispensabile a farci avvicinare ai bisogni e alle attese dei cittadini?”.
La mancata organizzazione della Festa di quest’anno è diventato l’ennesimo terreno di scontro tra maggioranza e minoranza nel partito locale. Se i renziani accusano i militanti di voler far prevalere “inutili polemiche politiche”, l’area di sinistra replica parlando di “stato comatoso del partito”: “Pisa è l’emblema delle condizioni in cui versa il Pd con dibattiti sempre più esigui e più militarizzati – spiega al fatto.it la consigliera regionale Alessandra Nardini – posso solo stare con i volontari e volontarie che non se la sentono più di organizzare la festa: questi sono uomini e donne che un tempo facevano il Pd è che oggi non si sentono più parte di una comunità”.
Politica
Festa dell’Unità, dopo la sconfitta di Pisa il Pd cancella quella di Riglione: “Militanti stanchi di un partito autoreferenziale”
Oltre alle valutazioni di carattere nazionale, il Circolo direttivo si sofferma soprattutto sulla situazione del partito in città che non è stato in grado di “capire per tempo i numerosi avvertimenti che gli elettori ci hanno inviato negli ultimi anni". Oltre alle ragioni di carattere politico, a far venire meno l’organizzazione anche le norme sempre più rigide sulla sicurezza e l’elezione del nuovo segretario cittadino di metà luglio avvenuta con una forzatura della maggioranza renziana
A Pisa la storica Festa dell’Unità comunale di Riglione quest’anno non si farà. Dopo settant’anni il Comitato direttivo del quartiere ha deciso di non organizzare stand e area dibattiti per una ragione soprattutto politica: la sconfitta alle amministrative dello scorso giugno quando Pisa è stata conquistata dal centrodestra a trazione leghista dopo cinquant’anni di giunte di centrosinistra. “C’è stanchezza tra i militanti per come sono andate le cose – si legge nel comunicato scritto dal circolo Pd di Riglione – il carattere della Festa, attento ai problemi del territorio e dei cittadini, ha rappresentato l’esempio concreto su cosa debba essere il Pd, un partito aperto e inclusivo, partecipato e democratico, non autoreferenziale e di vertice così com’è accaduto spesso”. “Fa male a tutti questa decisione stiamo tentando in extremis di spostarla da un’altra parte ma è molto difficile”, dice al fattoquotidiano.it il neo segretario cittadino Biagio De Presbiteris.
La Festa di Riglione, organizzata tradizionalmente il primo martedì dopo Ferragosto, per i militanti e gli elettori del partito pisano ormai era diventata un appuntamento fisso dal secondo dopoguerra in poi, con una breve interruzione durante gli anni Sessanta. Inoltre, dopo la chiusura delle altre due feste di Pitigliano e Porta a Mare, quella di Riglione era diventata anche la festa comunale del partito costituendo una delle più cospicue forme di autofinanziamento con oltre 600 pasti giornalieri serviti, centinaia di pizze sfornate e migliaia di bibite e caffè per ogni serata. Ma la batosta del 4 marzo e la sconfitta ancor più dura alle amministrative di giugno hanno scoraggiato definitivamente i militanti del quartiere.
Oltre alle valutazioni di carattere nazionale, il Circolo direttivo di Riglione si sofferma soprattutto sulla situazione del Pd pisano che non è stato in grado di “capire per tempo i numerosi avvertimenti che gli elettori ci hanno inviato negli ultimi anni, continuando imperterriti senza mai approfondire le ragioni delle sconfitte”. Alle elezioni amministrative di giugno, infatti, il candidato del Pd Andrea Serfogli era stato sconfitto per circa duemila voti al ballottaggio dal candidato leghista Michele Conti che nel frattempo ha iniziato ad amministrare la città a colpi di lotta agli abusivi e ai campi rom: “A Pisa – si legge nella nota – si è perso perché nei quartieri popolari la nostra gente ci ha abbandonato e perché una parte dei ceti produttivi pisani ha scelto di andare a destra. Vogliamo interrogarci sulle ragioni che hanno indotto l’elettorato dei 5 Stelle e anche quello delle liste con le quali ci siamo apparentati al ballottaggio a votare per Conti?”.
Oltre alle ragioni di carattere politico, a far venire meno l’organizzazione della Festa del 2018 sono state anche le norme sempre più rigide sulla sicurezza a cui devono attenersi anche le sagre di paese e l’elezione del nuovo segretario del cittadino di metà luglio avvenuta con una forzatura della maggioranza renziana: in quell’occasione metà dell’assemblea del Partito non si è presentata e Biagio De Presbiteris è stato eletto con 61 voti sui 65 presenti necessari per raggiungere il quorum. E nella minoranza del Pd pisano si sta pensando anche a possibili ricorsi. “L’obiettivo – concludono i dirigenti del Pd di Riglione – era di eleggere un segretario subito, senza discussione, a qualsiasi costo, anche con interpretazioni discutibili delle norme statutarie. Molti nostri militanti non hanno capito le ragioni della forzatura. Che fretta c’era? Perché si è voluto evitare una discussione nel merito finendo per alimentare la percezione di un male oscuro che si aggrava, togliendo a tanti militanti la speranza che questo partito si possa riformare dall’interno? Perché non sono stati coinvolti i circoli che rappresentano l’asse portante del partito, dal quale ripartire per ricostruire un radicamento indispensabile a farci avvicinare ai bisogni e alle attese dei cittadini?”.
La mancata organizzazione della Festa di quest’anno è diventato l’ennesimo terreno di scontro tra maggioranza e minoranza nel partito locale. Se i renziani accusano i militanti di voler far prevalere “inutili polemiche politiche”, l’area di sinistra replica parlando di “stato comatoso del partito”: “Pisa è l’emblema delle condizioni in cui versa il Pd con dibattiti sempre più esigui e più militarizzati – spiega al fatto.it la consigliera regionale Alessandra Nardini – posso solo stare con i volontari e volontarie che non se la sentono più di organizzare la festa: questi sono uomini e donne che un tempo facevano il Pd è che oggi non si sentono più parte di una comunità”.
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Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Si riunirà domani pomeriggio il gruppo Pd della Camera e all'ordine del giorno c'è anche la questione della pdl Cisl sulla partecipazione dei lavoratori. Dopodomani infatti si riunirà in mattinata il Comitato dei 9 e quindi è atteso il provvedimento in aula. Provvedimento sul quale si sono registrate sensibilità diverse tra i dem. Con il disagio dell'area riformista, in particolare, a dire no all'iniziativa promossa dalla Cisl. Per un altro pezzo dei dem invece, come Arturo Scotto e Maria Cecilia Guerra, il testo base è stato stravolto dalla maggioranza ed è quindi insostenibile. Testo su cui, per altro, ha messo il cappello la stessa premier Giorgia Meloni parlando all'ultima assemblea Cisl.
I dem, per trovare una quadra, si erano già confrontati nelle settimane scorse in una riunione del gruppo a Montecitorio. Si era deciso di rinviare la decisione sul voto, in attesa di vedere se la maggioranza si fosse resa disponibile ad accogliere alcune modifiche, in aula, proposte dal Pd. "Attendiamo un segnale", si era detto. A quasi un mese di distanza però il 'segnale' non sembra arrivato. Dice Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro: "Noi abbiamo tenuto sempre come bussola il merito. E votare no al mandato al relatore, è stata un scelta di merito perchè il testo base Cisl è stato completamente stravolto e peggiorato. Tanto che viene da chiedersi come sia possibile che un grande sindacato come la Cisl possa riconoscere come proprio il provvedimento che arriva in aula...".
"Ma -aggiunge- abbiamo detto che eravamo disponibili a modificare il nostro no in commissione, se in aula la maggioranza avesse dato l'ok ad alcune significative modifiche. Al momento, però non abbiamo avuto alcun segnale in questa direzione". E quindi, va a finire che il Pd si divide? "Non credo proprio". Magari si va verso un'astensione? "Domani abbiamo il gruppo, discuteremo domani".
Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) - L'intervento e le cure per il tumore al seno possono avere un forte impatto sulla sfera emotiva e sessuale della donna; il bisogno di recuperare femminilità e intimità, così come il desiderio di maternità, sono molto sentiti dalle pazienti, che però non ne parlano. Lo confermano i dati di un'indagine condotta da Iqvia e promossa da Europa Donna Italia per comprendere l'impatto della malattia sull'identità femminile e la relazione di coppia. I risultati sono stati presentati nel corso del convegno scientifico 'Rəvolution in medicine', che si è tenuto sabato 22 febbraio all'università degli Studi di Milano.
Oltre il 90% delle donne riscontra problemi legati alla sfera sessuale in seguito a interventi e trattamenti per il tumore al seno, ma il 66% non ne parla con nessuno e il 42% rinuncia a gestirli, evidenzia la ricerca coordinata da Isabella Cecchini, responsabile del Centro studi Iqvia Italia, che ha coinvolto 382 donne con diagnosi di tumore al seno di diverse fasce di età e a diverso stadio di malattia. I risultati indicano che le tematiche relative a emozioni e sessualità sono percepite importanti per il 72% del campione, ma restano taciute non solo dalle donne stesse - principalmente per timore, vergogna, idea che siano aspetti secondari rispetto alle priorità dettate dalla malattia - ma anche dai medici.
"Rispetto agli esordi del mio essere oncologa - dichiara Manuelita Mazza, oncologa della Senologia medica dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano e responsabile scientifica di 'Rəvolution in medicine' - la vita delle pazienti è cambiata. In poco più di vent'anni ho assistito a grandi passi avanti nella capacità di curare il tumore al seno, anche nelle forme metastatiche; tuttavia, se si guarisce sempre di più e l'aspettativa di vita è più lunga, non sono certa sia anche più larga, più piena, più densa di vita stessa. La salute sessuale è un aspetto puntualmente trascurato del benessere di chi ha una diagnosi impegnativa come il tumore al seno, specie se metastatico, ma è parte integrante del benessere di ciascuna donna e non può essere un argomento omesso a fronte di una diagnosi di tumore al seno".
"Fornire alla paziente informazioni chiare sugli effetti collaterali sessuali dei trattamenti e, se desiderato, includere il partner nelle discussioni cliniche può fare una grande differenza - prosegue Mazza - Questa apertura non solo supporta meglio la paziente, ma le permette di sentirsi compresa in una delle sfere più intime e vulnerabili della sua vita".
I dati presentati confermano quanto un cambio di passo sia necessario: appena il 22% delle donne intervistate ha un alto livello di consapevolezza dell'impatto delle terapie sulla propria sessualità, l'11% ha interrotto la relazione con il proprio partner dopo la diagnosi di tumore al seno e 2 coppie su 3 hanno interrotto i rapporti sessuali. Anche sul fronte della maternità emergono dati significativi: solo 3 pazienti su 4 parlano del desiderio di diventare madri con il proprio medico di riferimento, e la comunicazione risulta chiara e rassicurante appena per la metà di esse, con il risultato che troppo spesso si rinuncia al proprio progetto di vita perché non si sono ricevute informazioni adeguate.
"E' il momento di promuovere un cambiamento - commenta Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - e far sì che i problemi riscontrati dalle pazienti nella sfera emotiva e sessuale escano dal cono d’ombra del tabù. Le donne chiedono un supporto specifico da parte dei medici e vorrebbero essere affiancate anche dagli psiconcologi. L'impegno di Europa Donna in queste direzioni non mancherà. Già dal 2022 abbiamo avviato il progetto 'Come Prima', dedicato al recupero della femminilità e al desiderio di maternità delle donne con tumore del seno, coinvolgendo le pazienti, i loro partner e i medici con materiale informativo e appuntamenti dedicati, e proseguono i nostri sforzi per promuovere e normalizzare il dialogo tra pazienti e professionisti sanitari, medici in primis, anche su questi aspetti. Non dimentichiamo che la presa in carico delle pazienti deve prendere in considerazione non solo la malattia di per sé, ma la donna nella sua interezza, con i suoi bisogni fisici e psicologici".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "La vicenda di attivisti e giornalisti spiati sta assumendo tratti sempre più inquietanti. Anche Don Mattia Ferrari, prete attivo con Mediterranea, è stato spiato con un software installato sul suo telefono". Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein.
"È urgente e necessario che il governo, e in particolare Giorgia Meloni, smetta di scappare e si impegni a chiarire al Paese chi sta spiando attivisti e giornalisti, perché qui sono a rischio le fondamenta dello stato di diritto. Abbiamo chiesto al governo di dirci quali entità statali hanno autorizzato l’installazione dei software di Paragon sui cellulari spiati, e il governo non sta dando queste risposte".
"Che cosa sta coprendo? Perché la Presidente del Consiglio trova il tempo di partecipare a ogni convention sovranista, ma non lo trova per fare chiarezza su questi fatti gravissimi e renderne conto al Parlamento? Le italiane e gli italiani meritano risposte ed è suo dovere fornirle. Da parte mia e di tutto il Partito democratico piena solidarietà e sostegno a Don Mattia Ferrari".
Milano, 24 feb. (Adnkronos) - Supportare e valorizzare le attività di alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico, attraverso iniziative di promozione e sostegno finanziario e strategie di cooperazione nazionale e internazionale, per contribuire alla crescita economica del Paese, mettendo in stretta connessione mondo accademico e produttivo. E' la mission della Fondazione Bicocca, il nuovo ente costituito dall'università di Milano-Bicocca presentato oggi nell’Aula Magna dell’ateneo, durante l’evento 'Connessioni per il futuro', alla presenza della rettrice Giovanna Iannantuoni, del presidente della Fondazione e prorettore vicario dell’ateneo Marco Orlandi, del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Alessandro Morelli, dell’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi e dell’assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello.
La Fondazione Bicocca è una fondazione di partecipazione, senza scopo di lucro, e nasce per favorire la partnership tra ateneo e soggetti esterni, la collaborazione tra pubblico e privato. Sue finalità principali sono il sostegno all’imprenditorialità accademica e alla valorizzazione della proprietà intellettuale, il supporto ai servizi per gli studenti e alle iniziative di orientamento e la partecipazione a progetti internazionali, europei e nazionali per attrarre finanziamenti a sostegno della ricerca e dell’innovazione.
Fondazione Bicocca avrà il suo quartier generale nella sede principale dell'università, nell'edificio U6 Agorà. A poca distanza, in Bim, il grande progetto di rigenerazione urbana promosso da Aermont Capital e Kervis Sgr che sta trasformando un iconico edificio di Vittorio Gregotti in una work destination all’avanguardia, troverà casa il Bicocca Pavilion, il nuovo innovation hub della Fondazione Bicocca, che mette in relazione le eccellenze dell'ateneo con il mondo delle imprese. Il pavilion, progettato da Piuarch e costruito al centro della piazza, immerso nel verde, è uno spazio polifunzionale dal design distintivo e flessibile, pensato per ospitare un ecosistema evoluto di imprese e professionisti, favorendo il dialogo e le sinergie. L’inaugurazione del Bicocca Pavilion avverrà il 14 aprile.
Nello specifico, la Fondazione opera nei seguenti ambiti: alta formazione, con la gestione e la promozione di tutti i master di I e II livello, corsi professionalizzanti, summer e winter school e convegni accademici, con l’obiettivo di aumentare del 10 per cento l’offerta formativa a partire dall’anno accademico 2025-2026; ricerca e trasferimento tecnologico, con la promozione e la valorizzazione dei risultati della ricerca universitaria attraverso il supporto alla brevettazione e alla partnership con imprese ed enti pubblici, con lo scopo di incrementare del 10 per cento i proventi da collaborazioni con aziende; eventi e public engagement, con il coordinamento e l'organizzazione di hackathon, workshop e conferenze per promuovere la ricerca, condividerne la conoscenza con il pubblico e attrarre sponsorizzazioni private.
E' prevista l’organizzazione di almeno 10 eventi sponsorizzati all’anno. "La creazione della Fondazione Bicocca rappresenta un passo strategico per il nostro ateneo -afferma la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca Giovanna Iannantuoni- introducendo una serie di vantaggi operativi, gestionali e strategici che integrano e potenziano le attività già svolte. La Fondazione potenzia e amplifica l’impatto dell’Università sul territorio e nel panorama accademico nazionale e internazionale. Milano-Bicocca si pone all’avanguardia nella creazione di un ecosistema accademico-innovativo, in grado di rispondere alle sfide del futuro con strumenti più efficaci e competitivi".
"Grazie alla Fondazione -dichiara il presidente della Fondazione e prorettore vicario dell’ateneo, Marco Orlandi- potremo ottimizzare la gestione di iniziative chiave per la formazione, il trasferimento tecnologico e la valorizzazione della ricerca, consolidando il ruolo dell'università di Milano-Bicocca come polo di eccellenza. Vogliamo che la Fondazione diventi un punto di riferimento per la valorizzazione della conoscenza e dell’innovazione tecnologica, promuovendo sinergie con il mondo imprenditoriale e con le istituzioni pubbliche".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "A tre anni dalla brutale aggressione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, vanno ribadite vicinanza e solidarietà alla coraggiosa resistenza ucraina a difesa della propria indipendenza e della libertà delle sue scelte nazionali". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"La violazione delle più basilari norme di convivenza internazionale, infrangendo anche solenni impegni assunti nel 1994 tra le due parti, le centinaia di migliaia di vittime, anche tra la popolazione civile, la devastazione volutamente perseguita delle infrastrutture ucraine -aggiunge il Capo dello Stato- sollecitano, insieme a una severa condanna, la ricerca di rapido avvio di colloqui affinché le due parti pervengano alla definizione di una pace giusta, in linea con i principi dell’Onu, garantita da efficaci misure di sicurezza che la rendano effettiva e definitiva".
Montaione, 24 feb. (Adnkronos) - “Papa Francesco l’ho conosciuto, per due volte ho avuto la fortuna di stringergli la mano, quando sei davanti a lui, se ti metti in silenzio, riesci a sentire quella energia del suo modo di essere della persona che è. Sono uno che un po’, a modo suo, delle volte prega anche, e voglio dire una preghiera per Papa Francesco”. Anche il ct della Nazionale azzurra di calcio Luciano Spalletti, in un incontro con i giornalisti nella sua tenuta di Montaione, ha voluto dedicare un pensiero e una preghiera per la salute di Papa Francesco ricoverato da giorni al Gemelli.
Roma, 24 feb (Adnkronos) - Domani, martedì 25 febbraio, alle 16.30 presso la sala della Regina di Montecitorio, si svolge il convegno 'In ricordo di Luca Attanasio - Un uomo delle istituzioni che ha onorato l'Italia nel mondo'. Lo rende noto la Camera.
Saluti in apertura del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Intervengono Zakia Seddiki Attanasio, Presidente della Fondazione Mama Sofia, Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepresidente del Consiglio, Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del Merito, Orazio Schillaci, Ministro della Salute, Isabella Rauti, Sottosegretario alla Difesa, Fabio Marchese Ragona, giornalista e autore del libro "Luca Attanasio, storia di un ambasciatore di pace", che sarà commentato durante il convegno, Ettore Sequi, già Segretario generale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepresidente Sace. Coordina i lavori Maria Antonietta Spadorcia, vicedirettore del Tg2. L'appuntamento viene trasmesso in diretta webtv.