Prima il social di Zuckerberg ha chiuso 652 profili, poi il sito di microblogging ha fatto altrettanto con altri 284 che ritiene in gran parte "originati dall'Iran". Secondo le due piattaforme il loro obiettivo era creare disinformazione in vista dell'appuntamento elettorale del 6 novembre
Stop ad account su Facebook e Twitter considerati di ‘disturbo’ in vista delle elezioni di midterm negli Stati Uniti il prossimo 6 novembre. I due social hanno sospeso centinaia di profili: 652 per la piattaforma di Mark Zuckerberg, che ha dichiarato così di avere interrotto le campagne di disinformazione messe in atto da Iran e Russia tramite profili falsi, e 284 per Twitter. Il sito di microblogging sospetta che abbiano messo in atto un’operazione di “manipolazione coordinata” e aggiunge: “Sulla base delle nostre analisi sembra che molti di questi account fossero originati dall’Iran”.
Facebook ha spiegato di aver rimosso dalla propria piattaforma centinaia di pagine, gruppi e account per comportamento non autentico coordinato” al fine di diffondere contenuti politici in quattro continenti, puntando in particolare a Medio Oriente, America Latina, Uk e Stati Uniti. Facebook ha già riferito tutte le informazioni di cui dispone alle autorità americane e britanniche. Quest’ultima mossa rientra nell’impegno generale delle compagnie americane del settore contro i tentativi di hackeraggio da parte di agenti stranieri che mirano ad influenzare le elezioni americane di metà mandato previste per il prossimo 6 novembre. Già Microsoft ha chiuso ben sei siti creati da un gruppo legato all’intelligence russa. Nel mese di luglio Facebook e Instagram avevano fatto pulizia rimuovendo altre 32 pagine legate alla Russia.