Una coppia qualunque di fidanzati che un bel giorno ha deciso di iscriversi alla sezione “model” di Pornhub. Pagina che riserva ai partecipanti - amateur o vere pornstar - premi mensili di 1000 euro e annuali da 10mila per i video più visti
Guadagnarsi da vivere viaggiando e …scopando. Non stiamo parlando di Riley Reid o Asa Akira, ma di Kim e Paolo, in rete semplicemente Mysweetapple. Una coppia qualunque di fidanzati che un bel giorno ha deciso di iscriversi alla sezione “model” di Pornhub. Pagina che riserva ai partecipanti – amateur o vere pornstar – premi mensili di 1000 euro e annuali da 10mila per i video più visti. Kim, 22 anni, e Paolo, 27, entrambi nati in Italia ma cresciuti in Argentina, sono da tre anni in giro per il mondo. Quando gli va accendono la videocamera mostrandosi in diretta mentre fanno sesso. In poco tempo, nella categoria coppie, hanno raggiunto la cifra record di 44 milioni di visualizzazioni.
“Non abbiamo né agenti né produttori. È tutto completamente autoprodotto. Giriamo, montiamo, pubblichiamo da soli. Quello che vedete nei nostri video è reale, è la vera passione di una giovane coppia che realizza i suoi sogni più selvaggi. Non ci sentiamo mai imbarazzati. Quello che vedete è tutto estremamente naturale. Oggi sono le persone comuni a fare del porno nell’intimità della loro casa”, spiega Kim dallo Yucatan dove assieme al compagno sta trascorrendo l’ennesimo viaggio durante il quale si esibiranno in accoppiamenti sessuali tra camere d’albergo e spiaggia. Grecia, Montenegro, Francia, Polonia e Romania (“anche se il miglior posto dove scopare è la Spagna”) sono solo le ultime mete toccate, mentre l’alba del loro nuovo lavoro è stata quando nemmeno senza mettersi lì troppo a pensare hanno spinto il tasto rec dello smartphone e hanno registrato uno show di pochi minuti dove lei praticava una fellatio al fidanzato. Risultato: 20mila follower in pochi secondi.
Siete entrambi di origine italiana ma vi siete conosciuti negli Stati Uniti, raccontateci come nasce la vostra relazione.
“Le nostre famiglie sono di origine italiana, ma noi siamo nati in Argentina e poi ci siamo incontrati negli Stati Uniti mentre lavoravamo all’Ibm. Paolo aveva 24 anni io (Kim, nda) 19. Lui lavorava nel settore tasse, io in quello amministrativo. Ci siamo frequentati come amici per un po’ di tempo. Poi abbiamo scoperto di avere molte cose in comune, soprattutto a livello di chimica sessuale eravamo davvero al top. Poi io ho finito gli studi da traduttrice e siamo partiti per un viaggio a Milano”.
Sotto la Madonnina è nato tutto…
“Davvero. È a Milano che abbiamo iniziato a girare i primi video. Dopo siamo volati in Sicilia dai nostri parenti. Poi ancora brevi incursioni in Montenegro, Grecia, Romania, Francia. L’anno dopo Spagna. Un anno alle Canarie. Un mese a Barcellona, Siviglia, Valencia, Madrid. Quest’anno siamo tornati in America Latina dai nostri genitori e nel frattempo passiamo l’estate in Messico. Dopo tre anni possiamo dire che girare filmati porno in località di vacanza è il nostro lavoro. Campiamo di questo. Viaggiamo proprio per offrire ai nostri fan le migliori location/set. Io sarei una traduttrice, Paolo ha studiato da media designer. Abbiamo messo insieme le nostre conoscenze per creare il miglior porno possibile”.
Vi sentite più webcam model o pornostar? Che differenza c’è tra un vostro video e un classico filmino porno?
“Non siamo pornostar perché i nostri video sono amatoriali, e non abbiamo un team di produzione o persone che ci aiutano. Giriamo i nostri video, li montiamo e li promuoviamo online. La differenza tra i nostri video e i film porno è che tutto quello che vedete nei nostri video è reale. È la vera passione di una giovane coppia nel realizzare i propri sogni più selvaggi”.
Negli ultimi venti anni l’industria del porno è cambiata radicalmente. Mostrarsi online, con stile realistico e con video brevi è la nuova frontiera. Prima di Mysweetapple voi eravate dei fan del porno?
“Non è solo una questione di durata e stile, oggi l’industria del porno non è più regolata dalle grandi produzioni e da poche grandi pornostar. Oggi la gente crea porno nell’intimità della propria casa. Ci teniamo a dire che secondo noi oggi il porno è uno stile di vita, è qualcosa di feticistico, è come dire mettere in circolo nel resto del mondo la propria vita sessuale. Dall’altra parte dello schermo ci sono poi un sacco di persone che provano piacere nel vedere il nostro materiale, che ci vogliono bene, che sono praticamente diventati nostri amici. Forse perché non hanno la nostra fortuna o hanno poco tempo, ma possono vedere online le loro più intime fantasie sessuali. Possono anche ordinare dal nostro sito mutandine usate da noi e video personalizzati.
I vostri video sono stati visti da oltre 40 milioni di persone, forse più dei film di Rocco Siffredi…
“Non esageriamo. Se Rocco avesse una pagina come la nostra con la registrazione di ogni singola visualizzazione ci supererebbe ad occhi chiusi. Il vero affare oggi è che rispetto ai tempi in cui iniziò Rocco non bisogna più andare a noleggiare o acquistare i VHS: con la massa di porno disponibile online in pochi minuti puoi vedere centinaia di video solo per una singola masturbazione. I tempi di Rocco erano roba da duri e puri, si è creato una reputazione con il passaparola e senza il web, è da ammirare. Noi amiamo Rocco!”
Usate spesso l’inquadratura base del gonzo-movie: ovvero la soggettiva dell’uomo durante una deepthroat. È una scelta stilistica voluta?
“Sì. Quando iniziamo scegliemmo il nome Mysweetapple perché volevamo comunicare la “prospettiva” di osservazione di Paolo durante questa pratica. Far sentire a chi guardava quello che provava lui”.
Vi siete mai sentiti anche solo per un attimo in imbarazzo di fronte alla videocamera mentre giravate scene di sesso?
“No, mai. Avere una camera accesa su di noi mentre facciamo sesso è naturale. E ad ogni modo non abbiamo mai “recitato” scene che non ci facessero sentire a nostro agio. Semmai è capitato di non riuscire a smettere di ridere durante una scena. Una volta dovevo interpretare una paziente moribonda e Paolo il dottore che mi faceva un massaggio cardiaco per rianimarmi. Un’altra volta quando mi è stato chiesto di cavalcare Paolo come un pony. Non ci siamo mai divertiti così tanto in vita nostra”.
Quanto guadagnate al mese dalla vostra attività?
“Non siamo molto a nostro agio nel rispondere a questa domanda. Possiamo solo dire che il denaro non è la cosa più importante nel nostro porno amatoriale. Questo è il nostro stile di vita, un modo completamente diverso di vivere rispetto agli altri. Si dice che nel porno si facciano milioni, ma non è vero. Diciamo che abbiamo tanti follower che non si risparmiano nel comprare i nostri video e seguirci. E se lavori sodo metti via un bel gruzzolo”.
Migliore e peggiore posto dove avete fatto sesso?
“Prima la Spagna e seconda la Francia. Il peggio è in tutti quei posti dove il sesso è tabù e la donna usata come oggetto. Ad esempio è stato difficile viaggiare in America Latina. La gente era scioccata solo nel vedermi con qualche vestitino sexy”.
Abbiamo letto nel vostro sito che state cercando attori per un threesome: quante candidature avete ricevuto?
“Il problema che tantissimi di quelli che hanno risposto sono uomini, mentre noi cercavamo una ragazza con esperienza nel nostro campo. Nella sezione work with us le regole erano chiare: vogliamo assumere qualcuno con cui scopare, ma vogliamo incontrare persone aperte mentalmente, che amano viaggiare e soprattutto che hanno una connessione intima a livello sessuale con noi. Abbiamo constatato che è difficile per i ragazzi maschi comprendere che io non sono una escort”.
Vi immaginate di girare il mondo creando video porno per il resto della vostra vita?
“Assolutamente sì!. Il business si evolverà. Questa pratica lavorativa ha reso la nostra coppia ancora più salda”.
Non vorreste avere un bambino prima o poi?
“Adesso non ci pensiamo nemmeno, ma magari si cambia idea. Semmai l’idea che abbiamo da tempo è adottare un bambino che non ha la possibilità di crescere in una casa sana e tranquilla. Un’altra idea è quella di adottare un cane e magari avere una fattoria dove produrci cibo da soli e allevare tanti animali”.