Il movimento ecclesiale, braccio "intellettuale" dell'Azione Cattolica, ha concluso l'annuale settimana teologica a Camaldoli. Tanti i riferimenti all’attuale governo e al ministro degli Interni Matteo Salvini. Che, secondo un sondaggio pubblicato da Libero, è amato dall'85% degli italiani
“Bisogna recuperare una presenza di laici credenti che sia significativa e responsabile e che sappia svolgere un ruolo attivo nell’identificazione dei problemi, nella lettura della realtà e anche nell’individuazione di possibili percorsi per affrontare le vere urgenze del Paese”. Con questo appello ai cattolici a scendere in campo perché la democrazia è in pericolo, Beppe Elia, presidente del Meic, il movimento ecclesiale dei laureati cattolici, fondato nel 1932 da mons. Giovanni Battista Montini, divenuto poi Paolo VI, ha concluso l’annuale settimana teologica, tenuta a Camaldoli, monastero dei monaci benedettini, in provincia di Arezzo, sul tema “Democrazia e sinodalità”.
Legato a papa Francesco e al presidente della Cei Gualtiero Bassetti, il Meic, il “braccio” intellettuale dell’Azione Cattolica, circa duemila soci, ha riflettuto per cinque giorni sulla crisi della democrazia con evidente riferimento all’attuale governo e al ministro degli Interni Matteo Salvini. “È in corso un attacco alla nostra democrazia, un attacco secondo il quale le forme e i limiti della Costituzione vengono concepiti come un ostacolo alla sovranità del popolo”, ha detto ad esempio Rosy Bindi. Che ha aggiunto: “La democrazia dei partiti è degenerata in partitocrazia e, ora, nell’Italia dei populismi: con la crisi degli anni Settanta e la morte di Moro si è interrotto il suo progetto di democrazia compiuta ed è iniziato un percorso che è legato anche a nomi e cognomi: Craxi, Berlusconi, Umberto Bossi e la sua Lega, Matteo Renzi e il suo partito, fino a Salvini e al Movimento 5 Stelle con un vero e proprio attacco alla politica, alla democrazia parlamentare, al Parlamento, allo Stato e alle sue istituzioni”.
Di fronte a questo scenario, i cattolici devono rimboccarsi le maniche e agire anche sul piano politico. Il riferimento è all’Italia del dopoguerra quando “distrutta non solo materialmente ma anche dal punto di vista etico e morale, i cattolici democratici riuscirono a costruire la nuova democrazia e a identificare quella Costituzione democratica e partecipata che il nostro Paese non aveva mai avuto”, ha sottolineato Ugo De Siervo, ex presidente emerito della Corte Costituzionale.
Mentre il quotidiano Libero ha pubblicato un sondaggio in cui in realtà l’85% dei cattolici tiferebbe Salvini e la sua fermezza sugli immigrati sia da Camaldoli che da Rimini al meeting di Comunione e Liberazione si sono levate voci critiche nei confronti del leader leghista e dell’attuale governo. Salvini divide il mondo cattolico. Se Famiglia Cristiana sbatte in copertina “Vade retro Salvini”, in molte chiese e librerie cattoliche non pochi credenti rinunciano all’acquisto del settimanale dei Paolini. Intanto lunedì 27 agosto, nella parrocchia di Vicofaro, Pistoia, si svolgerà una giornata di solidarietà con i rifugiati e con don Massimo Biancalani contro ogni forma di razzismo. Ad un anno dalla ormai famosa foto degli immigrati di colore che don Massimo portò in piscina scatenando le reazioni furiose di Salvini. Da lì è iniziato il rapporto di amore e odio tra i cattolici e il leader leghista.