Ci sono ben 25 centimetri di asfalto a “pesare” sui già fragili giunti del Ponte della Scafa, il cavalcavia sul Tevere chiuso ormai lunedì pomeriggio, unico collegamento sul litorale romano fra Ostia e il comune di Fiumicino. Lo hanno evidenziato i tecnici dell’Astral – società regionale competente per il tratto di strada – nella riunione operativa in Regione Lazio, durante la quale sono stati evidenziati i primi risultati delle approfondite analisi sull’infrastruttura. Nella stessa sede, tuttavia, sono arrivate notizie positive per i residenti del quadrante: mercoledì 29 agosto il ponte sarà riaperto il traffico, sebbene limitatamente alle automobili, con senso unico alternato e con un importante limite di velocità (forse 30 km/h). Solo nei giorni successivi, gli ingegneri preposti all’analisi delle condizioni del vecchio ponte saranno in grado di dare il via libera anche al transito dei mezzi pubblici.
Nonostante la riapertura parziale, la Prefettura ha comunque allertato il Ministero della Difesa affinché si proceda a vagliare la possibilità di realizzare il cosiddetto “ponte bailey”, un ponte militare d’emergenza costruito con le barche galleggiati che però, a differenza di quanto avvenne nel 1974, secondo le normative attuali non potrà essere più lungo di 40 metri. Un bel problema per i tecnici del genio civile, che sabato mattina saranno in sopralluogo presso la foce del Tevere per trovare un punto dove letto del fiume sia abbastanza stretto, cosa a quanto pare non semplicissima.
Intanto, sin dalle ore successive alla decisione presa in Regione, sono iniziate le operazioni per la cosiddetta “fresatura”, ovvero la rimozione di tutto l’asfalto dalla parte centrale del ponte. Oltre ad alleggerirne la struttura, ciò permetterà ai tecnici dell’Astral di valutare attentamente le condizioni dei pilastri e dei giunti. I rilievi in atto nelle ultime ore hanno infatti confermato le criticità rilevate dalla società consulente dell’azienda regionale. “Ringrazio tutti gli enti per aver dato ascolto a tutte le sollecitazioni che arrivano dal territorio”, ha detto la consigliera del Pd Michela Califano, impegnata in prima persona sulla vicenda. “Abbiamo lottato con le unghie per trovare soluzioni che garantissero e coniugassero sicurezza e regolare svolgimento delle attività quotidiane, seppur con le problematiche che questa situazione comporterà”.
Per il prossimo 31 agosto è confermato un consiglio comunale congiunto fra la giunta municipale di Ostia e quella comunale di Fiumicino per capire se vi possono essere altre alternative a quelle già messe in campo dalla Regione Lazio. Anche perché fra esercizi commerciali che hanno difficoltà a raggiungere i propri clienti, pazienti dell’Ospedale Grassi “intrappolati” a Fiumicino, dipendenti del “da Vinci” disperati e perfino famiglie divise, per tutti sul Lido la foce sud del Tevere è diventata il “muro di Berlino”.