Frankenweenie (2012) – Ama i tuoi esperimenti
Victor, un bambino con il pallino della scienza, il suo amico a quattro zampe Sparky e un destino a cui proprio non ci si può abbandonare: pochi e semplici ingredienti per la più autobiografica delle delizie. Con Frankenweenie, Burton decide di portare in scena sé stesso e di regalare al suo pubblico le lenti da lui indossate per immaginare e vivere la propria infanzia. Non un film di finzione, quindi, ma un’opera di confessione. In un atto di sincera creatività, il regista californiano restituisce infatti un regno freak su cui non pende alcun giudizio, ma una certa nostalgia. A nutrirlo poi sono una buona dose di citazionismo cinefilo-letterario e il perfetto equilibrio tra dialoghi leggeri ed emozioni fortissime. Un manifesto in stop motion, nato dalla rilettura di un vecchio mediometraggio degli anni 80 quando, dopo un esordio da enfant prodige come disegnatore Disney, Tim si allontana dalla casa di Topolino in seguito alla bocciatura di un suo corto, Vincent (1982). Candidato all’Oscar come Miglior film d’animazione, Frankenweenie scova i fantasmi di una vita e li allontana strizzando l’occhio ad Alfred Hitchcok e Orson Welles, imprimendo tanto nella mente del suo autore quanto in quella del suo pubblico un unico mantra: ama i tuoi mostri e loro ameranno te.
Twitter: @Ocram_Palomo